Il recupero del Pont Vieux di Cluses è terminato, e il 31 luglio si tiene l’inaugurazione, alle ore 17, con molte autorità presenti. Vi saranno Martial Saddier, presidente del dipartimento dell’Alta Savoia accompagnato dal vicepresidente e sindaco di Cluses,  Jean-Philippe Mas  e dai vicepresidenti delegati per le singole competenze:  Myriam Lhuillier, per la cultura e il patrimonio,  Lionel Tardy, per strade, edifici, piste ciclabili e mobilità, insieme a  Marie-Antoinette Métral, consigliera dipartimentale. È prevista la presenza anche del prefetto dell’alta Savoia, Yves le Breton, o di un suo sostituto in caso di impegni all’ultimo minuto.

Il Pont Vieux di Cluses

Il Pont Vieux di Cluses è stato uno dei casi di patrimonio storico un po’ dimenticati e invece da valorizzare e recuperare, anche come elementi di identità dei luoghi e come elementi di attrattività per un turismo dolce.

Nella forma in cui è stato ora restaurato, venne costruito nel 1674 dai duchi di Savoia. La capitale era stata spostata a Torino da Chambéry nel 1563, e il ponte de Cluses era l’unico di attraversamento dell’Arve per un lungo tratto, con una importanza militare e commerciale. Alcuni crolli del precedente manufatto avvenuti nel 1626 ne avevano indotto la completa ricostruzione.

La sua storia è antica: dapprima ponte romano, poi ricostruito in età medievale, un documento lo cita nel 1225. Subì un restauro nel 1833, quando si iniziò a programmare la costruzione di una soluzione alternativa, il Pont Neuf. Era il 1850, ancora all’epoca dei Savoia e del Regno di Sardegna, dieci anni prima del passaggio della Savoia a alla Francia. L’opera è nell’elenco dei beni storici nazionali francesi nel 1975.

Il recupero è avvenuto cercando di ritrovare il manufatto originale del XVII secolo, per materiali e rifiniture. La struttura è ora simile a come doveva essere all’epoca della costruzione originaria. L’ambiente un po’ romantico e un po’ decadente del Pont Vieux di Cluses degli ultimi decenni è perduto, ma certamente occorreva un’operazione di valorizzazione e restauro.

Il progetto di recupero PACE del programma Interreg Alcotra

Il costo iniziale del progetto di recupero del Vieux Pont era di 915 mila euro, finanziati dal Dipartimento dell’Alta Savoia per il 56,66%, dal progetto Salvaguardare del PITEM PACE (una specie di progetto-quadro) del programma europeo Interreg Alcotra Italia-Francia per il 33,33% e dallo Stato francese per il 10%.

Per spostare una canalizzazione inserita nel ponte, scoperta solo dopo l’avvio dei lavori, 300 mila euro hanno consentito gli ulteriori interventi ma prodotto un ritardo fino a oggi, per la conclusione dei lavori. L’inaugurazione doveva tenersi insieme alla fine del progetto Salvaguardare – PACE di Interreg, nel 2023, e ora si svolge con un carattere locale e meno transfrontaliero. Un cartello in prossimità del ponte ricorda il finanziamento europeo e la collaborazione Interreg.

Altri recuperi di luoghi storici nelle Alpi con lo stesso progetto Interreg

Lo stesso progetto quadro PITEM PACE e il progetto interno “Salvaguardare” hanno realizzato altri interventi, anche complementari ad azioni più ampie, in diversi siti alpini.

Oltre al Pont Vieux di Cluses, il progetto di cooperazione transfrontaliera è intervenuto al Forte dell’Annunziata a Ventimiglia, al Couvent des Cordelier a La Chambre  in Savoia, al sito preistorico e Museo della preistoria delle Gorges du Verdon nel comune di Quinson,  nelle Alpi dell’Alta Provenza, al Forte di Exilles tra Susa e Oulx non lontano dal Monginevro,  al Fort  de l’Esseillon a Aussois nell’alta Maurienne, a cui anche Nos Alpes ha dedicato un articolo.

Il progetto Sauvegarder era accompagnato, nel progetto-quadro PACE, dal progetto Far conoscere con l’obiettivo di favorire il turismo alla scoperta del patrimonio storico comune alpino.

L’insieme di questi progetti si sono svolti tra il 2019 e il 2023, e vedevano la partecipazione della Regione Autonoma Valle d’Aosta come capofila, delle Regioni Piemonte e Liguria, dei dipartimenti di Alta Savoia, Savoia e Alpi di Alta Provenza, insieme alla Città metropolitana di Torino, alla città di Nizza, al Centro Conservazione e Restauro La Venaria Reale, al Rectorat de Nice Pole Recherche GIP FIPAN, al Musée de Préhistoire des gorges du Verdon.

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Direttore di Nos Alpes, giornalista. Ha collaborato in tempi diversi con varie riviste e giornali, da Il Mulino a Limes, da Formiche a Start Magazine.

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