La cooperazione sanitaria transfrontaliera in Europa /3
Nella serie dei nostri articoli di confronto con le esperienze europee, gli accordi di pace del Venerdì Santo del 1998, che hanno messo fine a decenni di anni di conflitti, hanno creato il contesto anche per una cooperazione sanitaria transfrontaliera sul confine nordirlandese. Ve ne presentiamo i punti principali, che riguardano sia la disponibilità di un accordo di contesto, sia un approccio pragmatico, per temi specifici e sulla base delle risorse disponibili.

Oltre alla risposta a specifici problemi sanitari e a localizzazioni puntuali, devono essere segnalati i casi di cooperazione in cui viene interessato l’insieme di una frontiera, com’è nel caso dell’Irlanda del Nord.  Si tratta di pratiche – evolute negli anni attraverso accordi e convenzioni – che costituiscono un secondo laboratorio di costruzione dell’Europa della salute.

Malgrado il recente recesso del Regno Unito dall’Unione europea, va infatti ricordata la cooperazione sanitaria tra Irlanda e Irlanda del Nord. In quella difficile frontiera, anche nel contesto del processo di pace culminato con gli accordi del Venerdì Santo del 1998, la cooperazione in materia sanitaria si è consolidata per mezzo del Cooperation And Working Together (CAWT) che riunisce in una struttura dedicata i servizi pubblici sanitari, con propria sede e personale.

A partire dagli accordi di Ballyconnell firmati nel 1992 e poi seguendo il programma Interreg, dal 1991 e il programma Peace, dal 1995, il partenariato ha dato vita a grappoli di progetti sull’insieme dei servizi sanitari, con focus su bisogni puntuali, per esempio su segmenti fragili della popolazione (come sulle patologie legate all’alcolismo) o per segmenti, di ambito sociale come gli anziani, oppure per l’autismo o per l’otorinolaringoiatria[1].

Se la popolazione interessata è stata ampia, nell’ordine delle decine di migliaia di persone in ogni programmazione, la cooperazione ha affrontato come in altri territori europei i numerosi problemi derivanti dalla diversità dei sistemi amministrativi, organizzativi e di salute pubblica. La conoscenza reciproca e l’adattamento alle diversità ha comportato importante impegno in riunioni e risorse umane. Il Regno Unito ha un servizio universale sul modello Beveridge, quello irlandese è di tipo mutualistico e assicurativo; le differenze sono significative nella ripartizione delle competenze, nei contratti del personale, oppure nell’organizzazione. L’uscita dall’Unione europea del Regno Unito ha previsto il mantenimento della cooperazione che si appoggia sul CAWT come uno dei casi esemplari nel processo di pace del Venerdì Santo[2].


[1] CAWT, The CAWT Story. 2003 to 2008, Londonderry, 2008; Patricia Clarke, Concept to Realisation – An Evaluation of CAWT, Centre for Cross Border Studies, Armagh, 2000 e infine CAWT Annual Progress Report, Londonderry, 2020.

[2] House of Lords, European Union Committee, Reciprocal healthcare provision in Northern Ireland and the Republic of Ireland, 13th Report of Session 2017, 28 marzo 2018


Copertina del volume CNR Issirfa

Serie di sette articoli da un saggio di Enrico Martial nel volume “La cooperazione sanitaria transfrontaliera: sfide ed esperienze”, a cura di Raffaella Coletti e Gabrielle Saputelli, Roma, Giuffré 2022, in una collana del ISSIRFA del Consiglio nazionale delle ricerche (CNR)

(segue domani)

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Direttore di Nos Alpes, giornalista. Ha collaborato in tempi diversi con varie riviste e giornali, da Il Mulino a Limes, da Formiche a Start Magazine.

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