Il sindaco di Nizza nonché presidente della Regione Sud, Christian Estrosi, ha domandato che vengano temporaneamente ripristinati i controlli sui migranti tra le frontiere di Mentone-Ventimiglia e Monginevro. L’appello si deve a una lettera datata martedì 17 settembre e fa seguito a una decisione similare adottata dalla Germania.

Ad associarsi a esso è stato anche il sindaco di Mentone, Yves Juhel, durante una intervista da parte dell’emittente francese BFM Côte d’Azur.

In questo periodo, tra l’altro, si sono registrati aumenti di presenze di immigrati irregolari a Ventimiglia, con diversi accampamenti, come notava il quotidiano Il Secolo XIX.

Christian Estrosi e i controlli dei migranti irregolari

La missiva con la quale Christian Estrosi chiede il rafforzamento temporaneo dei controlli pone l’accento sulla pressione che le forti ondate di migranti irregolari esercitano alla frontiera italo-francese.

“La lotta contro gli scafisti e gli attivisti che sfruttano la miseria e la disperazione dei migranti per un guadagno economico o per alleggerirsi la coscienza deve essere una priorità assoluta per il nuovo Governo attualmente in formazione del primo ministro Michel Barnier – commenta -. In tutta Europa i nostri partner stanno intensificando gli sforzi per combattere l’immigrazione illegale, perciò anche Francia deve fare la sua parte”.

L’appoggio di Yves Juhel

Estrosi insiste anche sulle ripercussioni che l’immigrazione irregolare ha sul traffico di droga nelle Alpi Marittime, a suo dire effettuato per un 70% del da migranti minorenni.

“L’immigrazione clandestina è un flagello contro il quale lo Stato deve essere estremamente fermo e assolutamente determinato – continua il sindaco di Nizza -. È una grande questione di sicurezza e umanitaria per il nostro Paese”.

Ad appoggiare Christian Estrosi circa la reintroduzione dei controlli sui migranti è, come detto, anche il sindaco di Mentone, Yves Juhel.

“Da diversi mesi i controlli sono stati intensificati e al confine c’è un sistema di droni abbastanza sofisticato – spiega -. Le rotte migratorie arrivano sino a Tenda e alla Valle Roya”.

Il Consiglio di Stato si era espresso “sul rifiuto all’ingresso”

Nel febbraio scorso il Consiglio di Stato ha annullato una sezione del Codice dell’entrata e del soggiorno degli stranieri e del diritto di asilo, che consentiva alla polizia di rifiutare l’ingresso in Francia ai migranti irregolari. Essi potevano essere respinti immediatamente oppure trattenuti per il tempo strettamente necessario alla verifica identitaria ma comunque per non più di ventiquattro ore.

La finalità di tale misura era quella di arginare il flusso di persone che raggiungono l’Italia attraverso il Mar Mediterraneo e che da lì cercano di spostarsi in Francia, dove molte hanno le proprie famiglie; alcune altre, poi, tentano di raggiungere il Regno Unito attraverso il Canale della Manica, dove negli ultimi mesi sono state registrate diverse morti.

La decisione di abrogazione è stata peraltro presa nell’ambito di una sentenza della Corte di giustizia dell’Unione Europea datata 21 settembre 2023, che prevede che per ripristinare i controlli alle frontiere interne va comunque rispettata la Direttiva rimpatri del 2008. 

Ma il rifiuto di ingresso e l’espulsione possono ancora essere emessi in base ad accordi bilaterali se precedenti la stessa direttiva, come nel caso dell’accordo di cooperazione transfrontaliera tra Francia e Italia noto sin dal 1997 come Accordo di Chambéry.

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