Con l’avvento dell’autunno ottobrino vi è ancora chi guarda con nostalgia alle proprie vacanze al mare e chi già si vede proiettato verso pomeriggi trascorsi davanti a fumanti tazze di the accompagnate magari dai “Canistrelli” corsi. Questi piccoli e friabili biscotti della tradizione si distinguono da altre preparazioni similari per l’aggiunta di vino bianco e semi di anice verde nel loro impasto.

L’origine di tale preparazione è, come spesse volte accade, prettamente agricola e pastorale e pare risalire addirittura al Medioevo. Essi sono, oggi come allora, parte della cerimonia religiosa che si svolge a Calvi durante la Settimana santa, che prevede che i dolci siano benedetti nella chiesa parrocchiale prima di essere distribuiti dal parroco alla comunità.

La denominazione e la ricetta dei “Canistrelli” corsi derivano probabilmente dai differenti Canestrelli, diffusi prettamente tra Piemonte e Liguria. Ne differiscono soltanto per via della forte presenza di liquore che invece risulta assente in ambedue le versioni italiane.

Gli ingredienti

Per preparare i “Canistrelli” corsi sono necessari farina bianca di tipo 00 (500 grammi), zucchero di canna (170 grammi), olio di semi di girasole (100 millilitri), vino bianco (100 millilitri). A questi si aggiungono semi di anice verde (70 grammi), un pizzico di sale per favorire la crescita dell’impasto e zucchero a velo (20 grammi) per la decorazione finale.

Nel corso degli anni si sono sviluppate differenti varianti di tale preparazione che, per esempio, prevedono l’utilizzo di Pastis o di liquore aromatizzati all’anice o ancora di grappa. Alcuni preferiscono invece insaporirli con frutta secca come mandorle e nocciole oppure piccole golosità come uva passa o gocce di cioccolato.

La preparazione dei “Canistrelli” corsi

L’impasto di base dei “Canistrelli” corsi è di fatto molto similare a una classica pasta frolla ma priva dei consueti burro e uova. Si comincia mescolando le polveri, ovverosia la farina, lo zucchero di canna, i semi di anice e il sale fino, per poi aggiungervi i liquidi in due differenti tranche, prima l’olio di oliva e poi il vino bianco. Aiutandosi con un cucchiaio, mescolare bene amalgamando tutti gli ingredienti a dovere, eventualmente servendosi delle mani per terminare e dare al tutto una forma tondeggiante e un aspetto liscio.

La pasta va ancora stesa servendosi di un mattarello a uno spessore di 2 circa due centimetri, prima di ricavarne tagliandola con un coltello alcuno quadrati di circa una di centimetri per lato. Trasferiti su di un foglio di carta da forno, questi vanno cosparsi di zucchero a velo di modo che divengano ancora più croccanti e piacevolmente dolci in cottura.

Una volta conclusa la preparazione, infornare in forno preriscaldato a 180 gradi per 20 minuti, indicativamente sino a che non assumano una invitante colorazione dorata. Lasciati raffreddare per una quindicina di minuti, essi possono essere gustati in accompagnamento a una buona tazza di tisana o, perché no, di cioccolata calda.

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Classe 1997, ho due lauree in lingue e letterature moderne, un master di primo livello in giornalismo 3.0 e una incrollabile testardaggine, tutti quanti ottenuti con il massimo dei voti. Appassionata di scrittura dall’età di 7 anni e giornalista pubblicista dal 2021, ho contribuito a costruire “Nos Alpes” dalle basi, crescendo giorno dopo giorno e imparando a essere migliore assieme a lui. Nel tempo libero che mi sforzo di ritagliare coltivo alcune delle mie frivole passioni, tra cui il rosa e i dolci, lo shopping e il make up, ma soprattutto i miei racconti.

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