Il versamento delle indennità di disoccupazione ai lavoratori frontalieri comporta per la Francia un costo aggiuntivo annuo che arriva a superare gli 800 milioni di euro. È quanto emerso dallo studio pubblicato lo scorso mercoledì 2 ottobre dall’UNÉDIC, associazione delegata dal Governo a tale mansione al fianco dell’ex polo di impiego France Travail.
Qualche dato
I lavoratori francesi che prestano servizio all’estero sono attivi principalmente in Svizzera (48,0%), Lussemburgo (22,0%) e in misura minore in Germania (11,0%), Belgio (10,0%) o Monaco (7,0%). Nel 2020 essi erano circa 445 mila, aumentati del +26,0% rispetto al 2011 (353 mila) grazie all’attrattiva registrata da paesi di confine quali Svizzera (+55 mila) o Lussemburgo (+27 mila).
Nel solo 2023 sono stati 77 mila i frontalieri di Francia che hanno beneficiato della disoccupazione, con una crescita parallela all’incremento di cui sopra pari al +50,0% rispetto al 2011. In realtà, tale categoria di professionisti risulta meno disoccupata del resto della popolazione, con tassi più bassi (3,0% in Germania, 4,1% in Svizzera, 5,2% in Lussemburgo e 5,5% in Belgio) rispetto al 7,3% nazionale.
In media, essi ricevono compensazioni migliori rispetto ai connazionali, le quali oscillano tra i 1.359 euro del Belgio e i 2.670 euro della Svizzera passando per i 1.858 euro della Germania e per i 1.781 euro del Lussemburgo. L’analisi precisa tuttavia che dal 2021 al 2023, anno cui si riferiscono i dati citati, la retribuzione media teorica è scesa ai livelli del 2019, ovverosia 2.300 euro lordi al mese.
Come funziona la disoccupazione dei frontalieri in Francia
I lavoratori frontalieri che perdono il proprio impiego all’estero vengono indennizzati con la disoccupazione dal proprio Stato di residenza, in questo caso appunto la Francia. Ciò comporta dunque che essi ricevono le medesime somme che avrebbero ricevuto nel proprio Paese anche se qui essi non hanno versato i contributi per l’assicurazione a loro copertura.
È comunque in vigore un sistema di compensazione finanziaria da parte degli Stati di lavoro previsto dalla normativa europea, del quale nello specifico si occupa France Travail Service. Sul piano teorico, il rimborso viene effettuato per un periodo massimo di tre mesi, eventualmente esteso a cinque mesi se il lavoratore ha prestato servizio per più di dodici mesi; sul piano pratico, per contro, il tempo in cui esso riceve la propria indennità supera di gran lunga tale limite massimo, andando a generare spese aggiuntive per UNÉDIC.
I costi maggiori
L’onere finanziario dovuto dallo Stato di residenza per il versamento della disoccupazione ai frontalieri di Francia è cresciuto del +64% tra il 2011 e il 2023, raggiungendo l’anno passato gli 803 milioni di euro.
Ragionando più nel dettaglio, per ciò che concerne la Svizzera il costo è stato di 721 milioni di euro (72,0%) e per ciò che concerne il Lussemburgo il costo è stato di 164 milioni di euro (16,0%); per ciò che concerne la Germania il costo è stato di 75 milioni di euro circa (7,0%), mentre per ciò che concerne il Belgio il costo è stato di 47 milioni di euro (5,0%).
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