La chiusura alla circolazione del Traforo del Monte Bianco, quest’anno come già l’anno passato, ha avuto ricadute anche per l’inquinamento sull’asse piemontese verso il Fréjus.

Difatti parte del traffico da e verso la Francia si è spostato al traforo del Fréjus passando dall’Autostrada A32 Torino-Bardonecchia. Secondo i dati comunicati dalla società concessionaria francese, si tratterebbe di un aumento di 1200 autovetture e 1700 Tir al giorno di media, valutati nel mese di novembre 2024.

Tuttavia, le analisi sulla qualità dell’aria hanno mostrato che, in generale, i livelli di PM10 sono rimasti salvo eccezioni al di sotto della soglia legale di 50 micron per metro cubo.

Il metodo di indagine

L’analisi dei dati relativi alle emissioni di particolato e rumore è stata effettuata dalla concessionaria autostradale SITAF con mezzi propri e successivamente esaminata dall’agenzia ARPA Piemonte. Quest’ultima si è peraltro occupata di ulteriori misurazioni in proprio come forma di validazione nonché del confronto settimanale dei risultati ottenuti, poi messi a disposizione della Prefettura di Torino.

Più nel dettaglio, per ciò che concerne la qualità dell’aria sono tenuti sotto controllo i parametri di PM10, benzoapirene e piombo su quattro postazioni tra Avigliana, Susa, Oulx e Bardonecchia. I livelli sonori sono invece rilevati in continuo lungo almeno 90 giorni mediante centraline fonometriche anche esse poste in questi stessi quattro siti.

I valori medi giornalieri di PM10 nel mese di novembre 2024 al sull’asse Torino-Bardonecchia (c) ARPA Piemonte

Più inquinamento in Val di Susa con il Traforo del Monte Bianco chiuso?

I numeri paiono suggerire che, tra il mese di settembre e il mese di novembre di quest’anno, la chiusura del Traforo del Monte Bianco non abbia eccessivamente impattato sull’inquinamento sull’asse autostradale verso il Fréjus.

Tendenzialmente i valori di PM10 si sono mantenuti al di sotto dei limiti stabiliti a 50 micron al metro cubo giornalieri da non raggiungere per più di 35 giorni, secondo le norme italiane derivanti dalla legislazione europea.

I dati sono risultati similari tra le stazioni di Susa, Oulx e Bardonecchia, oscillando in sostanza tra una massima di 2 micron al metro cubo e una minima di 22 micron al metro cubo. La media di emissioni è però cresciuta nell’ultimo periodo passando da medie tra 3 micron al metro cubo e 17 micron al metro cubo a settembre medie tra 11 micron al metro cubo e 21 micron al metro cubo a novembre.

Nella stazione di Avigliana, per contro, le cifre sono state ripetutamente superiori tra lunedì 23 e venerdì 27 settembre (40 micron al metro cubo), mercoledì 2 ottobre (44 micron al metro cubo) e tra lunedì 14 e mercoledì 16 ottobre (43 micron al metro cubo); a questi si aggiungono i superamenti più recenti tra lunedì 4 e domenica 10 novembre (61 micron al metro cubo) nonché quelli riscontrati a Bardonecchia nella giornata di venerdì 13 settembre (40 micron al metro cubo).

L’inquinamento acustico

Quanto all’inquinamento acustico, i valori si riferiscono sia al periodo diurno (6-22) sia al periodo notturno (22-6) nelle già citate quattro stazioni di Bardonecchia, Oulx, Susa e Avigliana. Come precisato da ARPA Piemonte, verrà effettuato nel mese di gennaio 2025 un ulteriore confronto con i dati riscontrati durante il periodo di apertura del Traforo del Monte Bianco.

A Bardonecchia la settimana peggiore è stata quella compresa tra lunedì 21 e domenica 27 ottobre, quando durante il giorno il rumore è stato pari a 66,1 decibel e di notte pari a 61,3 decibel. A Oulx la situazione è stata similare, con volumi maggiori lungo tale stesa settimana pari a 65,6 decibel lungo il giorno e pari a 71,4 decibel lungo la notte.

Ad Avigliana è stato per converso settembre il mese più delicato, in particolare con valori giornalieri pari a 57,9 decibel nella settimana tra lunedì 2 e domenica 8 settembre e notturni pari a 63,2 decibel nella settimana tra lunedì 9 e venerdì 15 settembre. Anche a Susa il rumore registrato è stato di 64 decibel di media diurna tra lunedì 9 e venerdì 15 settembre, mentre quanto alla media notturna è stata peggiore tra lunedì 28 ottobre e domenica 3 novembre par a 55,9 decibel.

I valori medi giornalieri di PM10 nel mese di novembre 2024 al Traforo del Fréjus (c) ARPA Piemonte

I risultati 2023

Anche l’anno passato SITAF e ARPA Piemonte avevano effettuato un monitoraggio congiunto volto a sondare l’impatto della chiusura del Traforo del Monte Bianco sull’inquinamento atmosferico e ambientale nella regione. A essere prese in considerazione erano state le quattro stazioni di Susa, Oulx, Bardonecchia e Sant’Ambrogio di Torino nel periodo compreso tra agosto e ottobre.

Gli andamenti di PM10 rilevati sono ancora una volta risultati abbastanza coerenti con quanto osservato quest’anno, con concentrazioni tuttavia più elevate a Bardonecchia. Questo, secondo gli esperti, può essere dovuto alle attività di messa in sicurezza della frana del 13 agosto, che avevano comportato il risollevamento di quantità di polveri rimaste poi in atmosfera.

A Oulx la media di emissioni è stata pari a 18 micron al metro cubo (21 micron al metro cubo per SITAF e 15 micron al metro cubo per ARPA). A Susa la media è stata di 21 micron al metro cubo (23 micron al metro cubo per SITAF e 19 micron al metro cubo per ARPA). Siamo comunque al di sotto della soglia legale di 50 micron.

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Classe 1997, ho due lauree in lingue e letterature moderne, un master di primo livello in giornalismo 3.0 e una incrollabile testardaggine, tutti quanti ottenuti con il massimo dei voti. Appassionata di scrittura dall’età di 7 anni e giornalista pubblicista dal 2021, ho contribuito a costruire “Nos Alpes” dalle basi, crescendo giorno dopo giorno e imparando a essere migliore assieme a lui. Nel tempo libero che mi sforzo di ritagliare coltivo alcune delle mie frivole passioni, tra cui il rosa e i dolci, lo shopping e il make up, ma soprattutto i miei racconti.

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