Venerdì 15 novembre l’ARPA Piemonte, Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale con sede a Torino, ha alzato il livello di allerta sulla qualità dell’aria per superamento dei limiti di PM10 per tre giorni consecutivi. Il risultato è una limitazione al traffico per i veicoli diesel euro 5 durante il giorno, dalle 8 alle 19 fino a lunedì 18 novembre. La limitazione ha riguardato non solo Torino, ma anche 33 comuni della provincia e altre località in Piemonte.

La qualità dell’aria e Torino e in Piemonte è legata alla condizione geografica della pianura padana, che concentra attività economiche e manifatturiere ed è densamente popolata.

Le politiche di riduzione delle emissioni faticano ad attuarsi, anche in violazione di norme europee e nazionali. La sensibilità al tema è diversa rispetto ad altri Paesi europei. Anche in questa più recente occasione si sono sentite voci di categorie professionali più che di associazioni di cittadini o ambientali, o delle stesse autorità sanitarie.

Le zone di semaforo “arancione” interessate dalle misure fino a lunedì 18 novembre 2004 (c) estratto dalla carta di Arpa Piemonte del 17 novembre 2024 webgis.arpa.piemonte.it

Come funziona

Le misure fanno parte del “semaforo arancione” che viene attivato dopo il superamento per tre giorni consecutivi del limite di 50 mg di PM10, polveri sottili di diametro inferiore a 10 µm (micrometri) che penetrano nell’apparato respiratorio con progressivi danni alla salute.

Con l’arancione è vietata la circolazione dei diesel Euro 3, 4 e 5, tutti i giorni, sabato e festivi compresi dalle 8 alle 19, mentre per i veicoli commerciali la limitazione è solo per i diesel Euro 3 e 4 negli stessi tempi. Poi vi è il divieto di utilizzo di stufe e caminetti a legna inferiori alla classe 5 stelle, il divieto assoluto di combustioni all’aperto, e il limite a 18°C per le temperature negli edifici.

Le misure si aggiungono a quelle permanenti dal 15 settembre al 15 aprile, con divieto di circolazione per esempio dei diesel Euro 3 e 4. nei giorni feriali dal lunedì al venerdì dalle ore 8 alle 19.

Infine, Torino dispone di una fitta rete di “corridoi” in cui i veicoli che subiscono queste limitazioni possono circolare “in deroga”, con sostanzialmente aggiramento degli obiettivi della norma.

la carta dei corridoi in cui è consentito di muoversi ai veicoli interdetti ala circolazione.

Le misure del semaforo arancione riguardano 33 comuni vicini a Torino, tra cui Alpignano, Chieri, Grugliasco e Moncalieri, oltre a 24 comuni della pianura piemontese, tra cui Asti, Alessandria, Biella e Bra. Ogni amministrazione comunale applica le misure adattandole al proprio territorio, ma con margini relativamente ristretti.

Qualche miglioramento, qualche peggioramento

Per normative degli ultimi anni e per innovazione tecnica, gli impianti di riscaldamento ammodernati sono più efficienti rispetto alle emissioni, anche di polveri. I bus comunali e le auto private trovano sostituzione con veicoli ibridi o elettrici, per quando questi ultimi siano molto meno diffusi che in Francia o Germania. il processo è però troppo lento: così, in caso di periodi freddi e con cielo sereno, la qualità dell’aria peggiora rapidamente.

Da un lato vi sono quindi miglioramenti. A Torino, nella stazione di rilevamento di Rebaudengo, ad esempio, i giorni in cui è stato superato il limite dei 50 microgrammi di PM10 sono stati 29 dall’inizio del 2024. Nel 2023, nello stesso periodo, erano già 46, e nel 2022 ben 65.

Tuttavia, in altre aree, come ai punti di rilevamento di Lingotto e di Rubino, i dati sono peggiorati. I superamenti registrati sono stati rispettivamente 32 e 23 giorni, rispetto ai 24 e 19 dello scorso anno.

Secondo Arpa Piemonte, le polveri sottili (PM10 e PM2.5) presenti nell’aria non provengono solo da auto e riscaldamenti, che sono classificate come “emissioni primarie”. Altre polveri, dette “secondarie” derivano anche da reazioni chimiche che avvengono nell’atmosfera, che coinvolgono gas come il biossido di azoto e l’ammoniaca.

Secondo il rapporto annuale dell’Agenzia europea per la protezione dell’ambiente sono attribuire nel 2021 per l’Italia 46.800 decessi correlati ai soli PM2.5 (le polveri sottili più fini, che scendono nelle parti respiratorie).

La stessa Agenzia notava però che nel continente i miglioramenti sul medio termini sono evidenti: tra il 2005 e il 2021, il numero di decessi nell’Unuove europea attribuibili ai PM2.5 è diminuito del 41%.

Il piano regionale in aggiornamento e la protesta di una associazione degli agricoltori piemontesi

Il 12 settembre 2024 scorso, la Regione Piemonte ha adottato una proposta di Aggiornamento del Piano regionale di qualità dell’aria (PRQA), strumento che corrisponde al Plan de protection de l’atmosphère (PPA) in uso nei territori francesi, come la vallée de l’Arve.

Il piano piemontese ha margini ridotti di intervento, concentrati sugli edifici e mezzi di trasporto di proprietà comunale e regionale. La regolazione del sistema privato dipende dal livello nazionale e dagli accordi delle Regioni della Pianura padana. Il Piano si pone in linea con le varie direttive europee, la cui prima risale agli anni Ottanta, la n. 80/779/EEC.

Per martedì 19 novembre, Coldiretti Piemonte ha annunciato una protesta davanti a Palazzo Lascaris, sede del Consiglio regionale del Piemonte. L’associazione ritiene che le imprese agricole debbano sostenere costi eccessivi a causa delle misure adottate.

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Direttore di Nos Alpes, giornalista. Ha collaborato in tempi diversi con varie riviste e giornali, da Il Mulino a Limes, da Formiche a Start Magazine.

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