La cooperazione italo-francese prosegue senza però per questo limitarsi alle aree transfrontaliere. Per tre giorni, nel mese di novembre, sono stati firmati accordi di collaborazione tra enti di formazione professionale nei settori del turismo e della gastronomia dei due Paesi.

La settimana della cooperazione italo-francese

Non è un caso che il mese di novembre del 2024 sia caratterizzato dal 3° anniversario della firma del Trattato del Quirinale (26 novembre 2021) e dall’organizzazione della Settimana della cooperazione italo-francese.

Uno dei suoi eventi, il Forum Campus Pro Francia-Italia, si è tenuto tra il 12 e il 14 novembre a Palazzo Farnese, sede dell’Ambasciata di Francia a Roma. L’evento ha riunito 150 rappresentanti di istituti di formazione turistica francesi e italiani, raggiungendo uno dei tanti obiettivi della cooperazione “rafforzata” prevista dal Trattato del Quirinale.

Entrambe le parti sono specializzate in turismo e gastronomia e fanno parte di strutture denominate Istituti tecnologici superiori (ITS) per parte italiana e Campus des métiers et des qualifications (CMQ) per parte francese. Queste due strutture formative, create tra il 2010 e il 2014, riuniscono apprendisti, studenti della secondaria e allievi di corsi di formazione professionale nei settori industriale, digitale, turistico e culinario.

I temi discussi hanno permesso di elaborare potenziali misure per incoraggiare insegnanti e alunni a comprendere i rispettivi ambienti turistici, in particolare attraverso gli scambi Erasmus. Lo scopo era anche quello di stabilire le somiglianze ma anche le differenze e i confini amministrativi tra gli istituti dei due Paesi al fine di porre le basi per una formazione comune.

A seguito di questo incontro, è stata firmata la dichiarazione congiunta di cooperazione tra il Réseau Campus des Métiers et des Qualifications (CMQ) “Tourisme & Gastronomie” e la Rete ITS “Academy Turismo”.

Un progetto comune già in corso

Nel marzo 2023, dopo una prima fase di contatto tra l’ITS italiano e i CMQ francesi, è nata la volontà di creare un progetto comune grazie all’ITS Turismo Puglia e al CMQ Patrimoine, métiers d’art et tourisme (Patmat) del Centro-Valle della Loira. Nel febbraio del 2024, studenti e insegnanti italiani hanno visitato le sedi dei loro omologhi francesi, un invito esteso oltre confine tra il 12 e il 14 novembre scorsi.

Questi scambi concretizzano idee che erano soltanto state solo messe su carta in occasione di incontri precedenti, come il Forum Campus Pro Francia-Italia tenutosi contemporaneamente a Roma. Grazie a una migliore comprensione del sistema di formazione professionale e del tessuto economico dei due Paesi, questo progetto di formazione congiunta sta portando a un miglioramento generale del servizio turistico e gastronomico.

Tra approccio comune e competizione

Su entrambe le sponde delle Alpi di Alta Provenza esiste un forte rapporto con le questioni culinarie e patrimoniali che a volte può suscitare attriti ma che in definitiva riflette un approccio culturale condiviso.

Italia e Francia, che sono tra le cinque destinazioni turistiche più popolari al mondo, condividono situazioni simili, dalla redditività del turismo alla qualità dell’accoglienza turistica. Anche i problemi dell’overtourism e dell’impatto ambientale sono tematiche condivise, per cui la cooperazione può aiutare a trovare soluzioni applicabili a entrambe le realtà.

Per quanto riguarda il cibo, la cucina italiana domina nettamente ed è molto apprezzata in Francia, secondo i dati della Camera di commercio e industria di Nizza. La Francia è il secondo mercato di esportazione agroalimentare dell’Italia, con un fatturato in crescita di 4,19 miliardi di euro.

Turismo e gastronomia

La Francia sta attraversando una difficile congiuntura economica per ciò che concerne le esportazioni, in particolare nel settore agroalimentare. Questa mancanza di competitività può essere in parte spiegata dai prezzi elevati e dalla frammentazione delle strutture di export tra i ministeri dell’Agricoltura e del Commercio. Anche in questo caso, l’iniziativa di cooperazione attraverso la formazione congiunta potrebbe fornire ai professionisti francesi dell’agroalimentare spunti di sviluppo, secondo il modello in parte centralizzato dell’Italia e in parte costituito da più attori capaci di muoversi e creare all’interno di un ecosistema economico e culturale.

La gastronomia è fortemente radicata nell’immaginario francese, ma anche il settore sta cercando di modernizzarsi e aprirsi a livello internazionale dopo diversi decenni di vuoto.

In Italia, invece, la Guida Michelin, la più importante guida gastronomica del mondo, riconosce e assegna il prestigioso punteggio di tre stelle a 14 ristoranti italiani.

Inoltre, circa 2 mila realtà italiane risultano premiate nell’ultima edizione, molto più dei 1.250 ristoranti spagnoli e tedeschi. Sul territorio delle Nostre Alpi sorgono invece 310 ristoranti elencati nella Guida.

LEGGI ANCHE: Alleanza delle Alpi del sud: cosa dice l’accordo

Exit mobile version