La 5a Biennale delle Città in Transizione si terrà a Grenoble dal 10 al 17 maggio 2025. L’evento di quest’anno si concentrerà sulle risposte collettive a questioni ecologiche e sociali urgenti. La parola d’ordine: “Subire o agire? Un invito a pensare, discutere e sperimentare.
Il 13 maggio, una tavola rotonda sulla resilienza in montagna metterà in luce le sfide specifiche dei territori di montagna. Fa parte di un programma aperto a tutti che combina dibattiti, spettacoli, workshop, conferenze e azioni pratiche.
Grenoble, città alpina in transizione
Come città alpina e città universitaria, Grenoble sta sviluppando da diversi anni una politica proattiva di transizione ecologica. Capitale verde europea nel 2022, Grenoble ha una lunga tradizione di innovazione sociale, coinvolgimento dei cittadini e cooperazione internazionale.
La Biennale riflette questo orientamento politico. Afferma un’ecologia popolare e territoriale. Il sindaco Éric Piolle – che dal 26 aprile è anche portavoce di Les Écologistes – chiede “un mondo di solidarietà, resilienza e gioia”. Per lui, questo significa combinare ecologia, giustizia sociale e azione locale.
I partenariati istituzionali rafforzano questa posizione, ma nel quadro di un evento con una storia decennale che va oltre le posizioni politiche.
L’Agence Française de Développement (AFD) sostiene la Biennale nell’ambito dell’Anno Francia-Brasile, stabilendo un legame diretto tra le lotte locali per il clima e la solidarietà internazionale. La Banque des Territoires (Banca dei territori) sostiene le dinamiche di trasformazione in aree spesso a margine delle politiche nazionali, in particolare le zone rurali e montane. Gaz et Électricité de Grenoble (GEG), un attore locale del settore energetico, è coinvolto nella transizione energetica, promuovendo modelli a basse emissioni di carbonio, pubblici e radicati nelle esigenze locali. Infine, Le Monde, è media partner.
Le città delle Alpi: un territorio in prima linea, un laboratorio per le soluzioni
Il 13 maggio, la tavola rotonda “Resilienza in montagna” riunisce una serie di profili complementari: scienziati, artisti, attivisti, professionisti del turismo e sportivi. Tutti si pongono la stessa domanda: come possiamo adattare e trasformare i territori alpini?
Presieduto da Florence Marchon (Pôle Alpin des Risques Naturels), l’incontro sarà affrontato da Fiona Mille, di Mountain Wilderness, che difende una montagna aperta e accessibile, rispettosa degli ecosistemi e delle pratiche gentili. Emmanuelle George, ricercatrice dell’INRAE, farà luce sulla governance territoriale e sulla gestione delle risorse naturali. Hillary Gerardi, ultrarunner, incarna un approccio fisico e sensibile agli ambienti montani. Nadège Doubinsky, della Compagnie des Alpes (che gestisce numerose stazioni invernali e impianti di risalita), condivide la sua visione strategica del turismo e dei cambiamenti che sta subendo. Infine, César Ghaouti, del collettivo artistico La Morte Vivante, parla del potere della narrazione per rinnovare il nostro rapporto con le Alpi.
Le discussioni hanno toccato lo scioglimento dei ghiacciai, le tensioni sull’acqua, la trasformazione dei modelli turistici, la vulnerabilità degli ecosistemi, ma anche la necessità di giustizia sociale e creatività. Le montagne stanno diventando un luogo di sperimentazione concreta, dove le crisi impongono cambiamenti culturali, sociali ed ecologici.
Grenoble, crocevia delle transizioni nelle città francesi, europee e alpine
Ospitando questa Biennale, Grenoble afferma il suo ruolo di protagonista della transizione su scala francese, alpina ed europea. Con oltre 20 Paesi rappresentati, l’evento riunisce il locale e il globale. Mette in evidenza le analogie tra le sfide affrontate dalle regioni alpine in Francia, Italia e Svizzera e quelle vissute altrove nel mondo.
L’intero programma di dibattiti, spettacoli, laboratori partecipativi e incontri intergenerazionali affronta temi concreti: transizione energetica, salute, invecchiamento, agricoltura e cooperazione internazionale. La diversità dei formati e dei pubblici coinvolti riflette il desiderio di agire collettivamente, dal basso.
A Grenoble, la transizione viene pensata e creata all’incrocio tra i saperi, le lotte sociali e i territori in cui viviamo. Tra le vette delle Alpi e i quartieri popolari, la città ospita una dinamica politica, culturale e solidale aperta all’Europa e attenta ai mondi a venire.
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