Il Salon international du livre de montagne che si è tenuto a Passy, tra l’8 e il 10 agosto 2025 ha premiato diversi libri e opere, e conviene darne notizia non solo per favorirne la lettura , ma anche per dare una percezione della lettura delle Alpi e della montagna attraverso le immagini, i racconti, il romanzo, gli studi.

Dal suo canto, anche nel 2025 la 35ª edizione del Salon international du livre de montagne de Passy ha sviluppato infatti in un crocevia di storie, immagini e incontri sul tema dell’avvenire della montagna e delle Alpi, con storie personali, il passato e la difficoltà di trovare dei percorsi per il futuro, in particolare rispetto al cambiamento climatico, alla trasformazione dei comportamenti sociali, ai temi delle identità e della vita economica.

Il Salon – pur piccolo e costruito sul volontariato – ha riunito quaranta tra autori, editori, librai e associazioni culturali ed è stato una buona occasione di ascolto, di scoperta e di dibattito.

I premi

Il Grand Prix du Salon, sostenuto dalla Compagnie du Mont-Blanc, è stato assegnato allo scrittore Brian Hall per A Hauts Risques, pubblicato da Éditions du Mont-Blanc. il libro racconta la salita e la scalata in montagna rispetto al rischio della vita, e affronta da diversi punti di vista e profondità le sfide in alta quota.

Nella sezione dedicata al livre d’images de montagne, il premio principale è andato a Pyrenight di Christophe Cieslar, realizzato in autoedizione: sono immagini fantastiche nei Pirenei. Alcune che abbiamo visto mostrano le luci delle città sottostanti, e le cime buie e stellari di sopra. Appennini, il lato selvaggio di Alessio Petretti, edito da Obiettivo Mediterraneo ja avuto la mensione speciale: è un viaggio fotografico e narrativo nelle montagne dell’Italia centrale, che hanno ancora una forte identità e vivono una storia – che si vede anche nei paesaggi – di trasformazione sociale e di presenza dell’uomo, sempre più rarefatto.

Il Prix du Pays du Mont-Blanc ha premiato Mercantour intime di Frédéric Boyer e Bernard Alunni, edito da Mémoires Millénaires. Il Mercantour è uno dei parchi naturali più belli, in cui Il Plan Montagne e lo sviluppo “industriale” del boom (salvo Isola 2000) non è arrivato. Conserva ambienti in quota e a media altitudine molto belli, e una popolazione che si è ridotta ma che c’è.

Henriette d’Angeville, héroïne du Mont-Blanc

Tra le menzioni speciali, spicca il ritratto storico Henriette d’Angeville, héroïne du Mont-Blanc di Marc Forestier, alle Editions du Mont-blanc Il libro ripercorre l’impresa della prima donna a scalare il Monte Bianco con le proprie forze, nel 1838, ancora in epoca del Regno di Sardegna e di Casa Savoia su entrambi i lati della vetta. Pianificò nei minimi dettagli l’equipaggiamento ed è un caso notevole di affermazione femminile nell’epoca sabauda.

La seconda menzione, nella categoria Beaux Livres, è andata al volume collettivo Alpi in divenire, un saggio che intreccia scienza e cultura alpina, curato da Michele Freppaz ed Enrico Peyrot e pubblicato dalle Edizioni del Forte di Bard. È una ricerca scientifica e fotografica, durata quattro anni, anche sul tema dei ghiacciai che scompaiono, e che raccoglie anche molto patrimonio fotografico da archivi pubblici e privati.

Per il pubblico più giovane June di Birgit Offroy, con illustrazioni di Christian Offroy, edito da Couleur Corbeau ha ottenuto il Prix Rotary du livre de montagne – Jeunesse. Per gli adolescenti il riconoscimento è andato alla saga Halanga di Katrina Kalda, illustrata da Paul Echegoyen e pubblicata da Syros. Petite chouette apprend à voler di Stéphanie Stansbie, illustrato da Frances Ives e pubblicato da Kimane ha vinto il premio speciale della giuria.

Nelle costanti del Salon, si trova anche la stretta relazione con il territorio. Un gruppo di lettori e di volontari a sostegno dell’evento vengono dalla biblioteca locale, che con una sia giuria ha attribuito il Prix du lecteur de la bibliothèque municipale de Passy a Abena di Pierre Chavagne, edito da Le Mot et le Reste.

Il fumetto

Dall’anno scorso il Salon du livre de Montagne de Passy ha iniziato a premiare anche il fumetto. Il Grand Prix de la bande dessinée de montagne di quest’anno ha visto vincere La formidable aventure des frères Flanchin di Philippe Charlot e Marko, edito da Bamboo.

Nella stessa categoria, il “Coup de cœur” è stato attribuito a The Alpine Climber, di Kunihiro Yokomizo e Takurô Yamachi, di stile manga, edito da Mangetsu. The Alpine Climber è addirittura una serie di volumi a fumetti, in cui si ritrovano i temi classici delle sfida personale e della tenacia del protagonista, in cui si uniscono anche la natura e la fragilità umana.

Infine, il Prix de la meilleure nouvelle de montagne ha premiato Les fesses du docteur Nivolet di Gilbert Mermoud, una storia breve dal tono ironico e dal titolo provocatorio che gioca con i toponimi della zona di Les Contamines-Montjoie e con la memoria locale. Il racconto trae fondamento da una vicenda reale, ma la ricostruisce in modo divertente e capace di restituire anche il tema dell’approccio alla montagna come luogo di destinazione per sé, ma in cui costruire edifici, con le relazioni che ne conseguono sotto il profilo umano e di territorio.

Il secondo posto è andato a Le chaudron de la rumeur di Serge de Gregorio, un racconto che esplora dinamiche di comunità e leggende alpine.

Non si sono visti premi o distinzioni sulla produzione media, ma al Salon è stato proiettato il bellissimo Aux sources de la mer d’Aral di Christophe Raylat, un racconto documentario, calmo e sconcertante, su come è potuto avvenire il prosciugamento del lago, tra cambiamento climatico, uso geopolitico dell’acqua e agricoltura estensiva del cotone di derivazione sovietica.

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Direttore di Nos Alpes, giornalista. Ha collaborato in tempi diversi con varie riviste e giornali, da Il Mulino a Limes, da Formiche a Start Magazine.

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