Il progetto del parco eolico sul versante vallesano del Gran San Bernardo prevede l’installazione di sette turbine alte fino a 112 metri e fino a 180 metri con le pale. Collocato nella Combe de Barasson, si trova nel comune di Bourg‑Saint‑Pierre.

Ha un procedimento aperto dal 2012, e sembrava ormai in via di realizzazione. Venerdì 13 giugno, una decisione della Corte federale svizzera ne ha tuttavia sospeso i lavori, in attesa del giudizio su un ricorso ancora in itinere. L’opera era stata approvata dal Consiglio di stato del cantone Vallese nel 2023 ed è sostenuta dal Comune di Bourg-Saint-Pierre e dal suo presidente, (cioè il sindaco) Gilbert Tornare.

Il promotore dell’impianto è una grande società svizzera

L’iniziativa è promossa da SwissWinds, una società nata nel 2007 come spin-off dell’università di San Gallo, e ha sede vicino a Sion, in Vallese. Dispone finora di 9,2 MW di potenza in funzione e ha diversi progetti in sviluppo. Ha il sostegno di Alpiq – soggetto importante nel panorama energetico elvetico, con sede a Losanna, 1200 dipendenti e quasi 9 mld di euro di fatturato nel 2023.

La produzione di Alpiq è per il 39% in idroelettrico, 39% nucleare (partecipa a due centrali in Svizzera), 19% da centrali termiche e 3% tra fotovoltaico, eolico e mini-idraulico. La società ha incorso varie iniziative di adattamento ambientale: per esempio alla centrale idroelettrica di Flumenthal, nei pressi di Soletta (Solothurn) con un canale naturalizzato e di transito dei pesci lungo 480 metri.

Le preoccupazioni per la fauna alpina

Quattro associazioni ambientaliste – BirdLife, WWF Svizzera, Helvetia Nostra e la Fondazione per la protezione del paesaggio – ritengono che le turbine metterebbero a rischio specie sensibili.

L’impatto sarebbe anche turistico e patrimoniale: il sito sarebbe collocato a oltre 2000 metri e a breve distanza dall’ospizio del Gran San Bernardo, accanto alla via Francigena e su percorso classico per biciclette e moto. Quattro specie sarebbero minacciate dall’impianto: tra cui l’aquila reale e una specie di gracchio corallino (crave à bec rouge) la cui popolazione è a rischio, con circa 70-80 coppie che nidificano quasi esclusivamente in Vallese. Poi ci sono la pernice bianca e il gipeto barbuto.

Secondo le associazioni che hanno presentato i ricorsi, tra cui Birdlife, due nuove coppie di gipeto barbuto si sono insediate nei pressi dell’area prevista per l’impianto. Una si trova versante valdostano, a circa 5 chilometri in linea d’aria dalla zona interessata, la Combe de Barasson. Secondo i criteri federali, indica Birdlife, tale distanza costituisce un elemento di esclusione per la realizzazione di parchi eolici.

D’altra parte i gipeti sfruttano le correnti termiche per il volo e rischiano di impattare sulle pale delle turbine nel loro habitat. Il programma internazionale di reintroduzione del gipeto barbuto ne avrebbe un grave danno.

La battaglia legale e lo stop cautelativo

Il progetto è stato considerato di interesse nazionale, perché con un potenza prevista di 20,16 GWh / anno, superiore alla soglia di 20 GWh/anno.

Dopo un iter avviato nel 2012, nel novembre 2023 il Piano d’aménagement dettaglié (PAD) è stato approvato dal Cantone Vallese. Il Consiglio comunale di Bourg-Saint-Pierre aveva dato le dimissioni in blocco ad agosto 2023, proprio per esercitare pressione affinché il cantone adottasse una decisione a favore. Tuttavia, anche in questa fase le associazioni ambientaliste e territoriali avevano presentato nuovi ricorsi. Nell’aprile 2025, la Corte cantonale del Vallese li aveva respinti, inducendo l’appello a livello federale, dove è stata ottenuta una sospensione cautelare delle attività.

Prospettive e sostenibilità

Anche la resa e la produzione stimata sono entrante nel dibattito, e rispetto alla soglia dei 20 Gwh/anno. La stessa SwissWinds, interpellata dal Corriere del Ticino nel 2019, riconosceva che la produzione poteva attestarsi tra i 10 e i 20 Gwh/anno. I venti in montagna hanno carattere meno costante rispetto alla pianura, e sono più tempestosi. Rispetto ad altri siti, come al lago di Gries, nell’alto Vallese, al confine con la Val d’Ossola, i venti sarebbero almeno unidirezionali. L’impianto al lago di Gries, d’altra parte, ha mostrato di poter raggiungere una produzione compresa tra il 53% e il 78% del valore atteso.

Al passo del Gottardo, nel 2020, è entrato in funzione un parco eolico con cinque pale da 2,35 Mw di potenza, per un investimento di 34 mln di euro (32 mln franchi svizzeri).

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Direttore di Nos Alpes, giornalista. Ha collaborato in tempi diversi con varie riviste e giornali, da Il Mulino a Limes, da Formiche a Start Magazine.

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