Nella serata della Festa di San Giovanni dello scorso martedì 24 giugno, Torino ha ufficialmente annunciato la sua candidatura a Capitale Europea della Cultura 2033, scegliendo un momento simbolico per svelare al pubblico il logo dell’iniziativa. Proiettato sulla Mole Antonelliana, il nuovo emblema combina una “T” e una “O” che alludono rispettivamente al nome della città e a un occhio luminoso rivolto al domani, il tutto accompagnato dal numero “33” e racchiuso nei toni identitari del giallo e del blu.

Torino Capitale Europea della Cultura 2033

Con la sua candidatura a Capitale Europea della Cultura 2033, Torino punta a presentarsi alla cittadinanza europea quale città-laboratorio di esperienze, sperimentazioni e connessioni con il coinvolgimento dei più giovani. Di qui l’idea di fare realizzare il proprio logo a un gruppo di 80 studenti e studentesse provenienti da istituti superiori torinesi assieme ad alunni e alunne della scuola primaria.

La presentazione di Torino si basa di per sé sulla volontà di mettere al centro le nuove generazioni, affidando a loro il compito di immaginare e rappresentare il panorama culturale del futuro. A concorrere per il titolo datato 2033 è per il momento una sola altra città, Heerlen, comune olandese di circa 90 mila abitanti sito nella provincia del Limburgo, al confine con la Germania.

San Giovanni, la festa che unisce tradizione e spettacolo

La presentazione del logo di Torino Capitale Europea della Cultura è avvenuta lo scorso martedì 24 giugno in occasione della Festa di San Giovanni, patrono di Torino, uno dei momenti più sentiti e partecipati dai cittadini. Ogni anno, tale ricorrenza si svolge tra concerti, rievocazioni storiche e momenti di riflessione identitaria, culminando in uno spettacolo pirotecnico che incanta grandi e piccini.

Tale rassegna prende origine e forma dalla devozione della città a San Giovanni Battista, con le sue antiche radici medievali e il suo significato di rinnovamento spirituale, giustizia e luce legati al solstizio di estate. Essa tende ad articolarsi su due anime complementari, quella religiosa con la Messa solenne nella Cattedrale e la processione, e quella laica, comunemente considerato un momento di festa che attira maggiormente pubblico e turisti.

Dopo il corteo storico durante il quale figuranti in costume sfilano per le vie del centro e il concerto gratuito nella centrale Piazza Vittorio Veneto che ospita artisti e orchestre ogni anno diversi, il momento topico è rappresentato dai fuochi di artificio sul Po, una proposta curata nei dettagli che richiama migliaia di persone affacciate lungo le rive del fiume e nei punti panoramici della città.

Le Capitali Europee della Cultura negli anni

La prima Capitale Europea della Cultura è stata, già nel 1985, Atene in Grecia, seguita negli anni da città simbolo del patrimonio storico, artistico e architettonico del Continente tra cui Firenze (Italia, 1986) e Parigi (Francia, 1989).

Alcune sono anche le nomine assegnate nelle Nostre Alpi, tra cui Genova (Liguria, 2004) e Marsiglia (Région Sud, 2013), a fronte di candidature spesse volte non andate a buon fine. Tra queste citiamo quella di Nizza, che sino all’ultimo aveva sperato di potere divenire Città Europea della Cultura 2028 ma che nelle ultime fasi di selezione è stata scartata a favore di Bourges (Cher), České Budějovice (Repubblica Ceca) e Skopje (Macedonia del Nord).

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Classe 1997, ho due lauree in lingue e letterature moderne, un master di primo livello in giornalismo 3.0 e una incrollabile testardaggine, tutti quanti ottenuti con il massimo dei voti. Appassionata di scrittura dall’età di 7 anni e giornalista pubblicista dal 2021, ho contribuito a costruire “Nos Alpes” dalle basi, crescendo giorno dopo giorno e imparando a essere migliore assieme a lui. Nel tempo libero che mi sforzo di ritagliare coltivo alcune delle mie frivole passioni, tra cui il rosa e i dolci, lo shopping e il make up, ma soprattutto i miei racconti.

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