Trasformare l’alpinismo in inclusione, abbattendo le barriere naturali della montagna e puntando sempre alla vetta: è questo il cuore pulsante del progetto Alpinisti InSuperAbili, che porta la disabilità sulla cima delle Alpi della Valle d’Aosta. L’idea prende forma grazie a Roberto Ferraro, guida alpina e soccorritore, e Daniele Boero, esperto di sicurezza sulle piste e formatore paralimpico, che assieme portano persone con difficoltà motorie ai 4.165 metri di quota del Breithorn, sul Monte Rosa.

Il progetto Alpinisti InSuperAbili e la montagna accessibile alla disabilità

L’obiettivo del progetto Alpinisti InSuperAbili è semplice ma rivoluzionario: permettere anche a persone con disabilità motorie di raggiungere la vetta di un quattromila valdostano. Dopo un primo tentativo mai realizzato a causa di problemi di salute di uno dei partecipanti, nel 2024 il progetto prende finalmente il via e sceglie come meta il Breithorn, montagna ritenuta sufficientemente accessibile del massiccio del Monte Rosa.

Il nome dell’iniziativa si deve alla fantasia dei bambini della scuola primaria di Valtournenche, coinvolti nella fase preparatoria e capaci di coniare una espressione giocosa e potente, mettendo in risalto che spesse volte la vera forza sta nel modo in cui si guarda alle differenze. Dal punto di vista finanziario, essa è interamente basata sul volontariato e sull’autofinanziamento, con spese ammontanti a circa cinquemila euro a salita coperte da donazioni di aziende, enti e privati. 

L’ascesa

L’ascesa degli Alpinisti InSuperAbili non è una prova individuale ma una vera e propria impresa collettiva e condivisa tra portatori di disabilità e loro accompagnatori. Essi affrontano il ghiacciaio a bordo di un monosci, un particolare ausilio montato su sci e guidato da un manubrio posteriore, che a sua volta viene trainato da squadre di volontari che si alternano lungo il percorso.

Il viaggio inizia a Breuil-Cervinia, nota frazione del comune di Valtournenche, con la risalita in funivia fino al Piccolo Cervino, dalla quale ha poi inizio la progressione in cordata sul ghiacciaio. Ogni salita è supportata da guide alpine e da un medico per garantire la massima sicurezza, con il rigido monito di tornare indietro in caso di emergenza o insicurezza per raggiungere la cima, sita a 4.165 metri, assieme e in collaborazione.

Raffaele, Chiara, Egidio

Nel corso dell’estate del 2024, sono già tre le persone affette da disabilità che hanno avuto occasione di vivere la straordinaria esperienza proposta dagli Alpinisti InSuperAbili.

Il primo è stato, lo scorso giovedì 11 luglio 2024, Raffaele Pellegrino, accompagnato in vetta dopo una serie di test da parte di Ferraro e Boero per comprendere quale fosse il passaggio migliore da intraprendere. Il team, cui si era aggiunto per l’occasione l’atleta paralimpico e alpinista affermato Moreno Pesce, non ha nascosto le lacrime per il raggiungimento di tale importante traguardo a seguito di un periodo di rodaggio che ha saputo dare i suoi frutti.

Pochi giorni dopo, sabato 27 luglio, è toccato a Chiara Benevenuta, un tempo vera appassionata di escursioni e di alpinismo che dal 1997 è rimasta paralizzata e impossibilitata a camminare a causa di un grave incidente. La donna, già conosciuta dalla coppia di amici e dunque tra i primi a essere coinvolta nel programma, non ha celato la commozione per essere riuscita, dopo più di venti anni, a respirare l’aria delle vette.

Alfine, il successivo mercoledì 17 agosto è toccato presidente dell’associazione DISVAL e atleta olimpico di curling (Paralimpiadi di Torino, 2006, e di Vancouver, 2010) Egidio Marchese chiudere il cerchio. La figura di riferimento valdostana nel mondo della disabilità sportiva ha raggiunto il Breithorn lodando la professionalità del team e descrivendo la salita come un momento di libertà pura.

LEGGI ANCHE: Turismo inclusivo: Valle d’Aosta, Piemonte e Vallese nel progetto IN3VIE

Classe 1997, ho due lauree in lingue e letterature moderne, un master di primo livello in giornalismo 3.0 e una incrollabile testardaggine, tutti quanti ottenuti con il massimo dei voti. Appassionata di scrittura dall’età di 7 anni e giornalista pubblicista dal 2021, ho contribuito a costruire “Nos Alpes” dalle basi, crescendo giorno dopo giorno e imparando a essere migliore assieme a lui. Nel tempo libero che mi sforzo di ritagliare coltivo alcune delle mie frivole passioni, tra cui il rosa e i dolci, lo shopping e il make up, ma soprattutto i miei racconti.

Exit mobile version