Nella nostra ricerca di innovazioni nelle Nostre Alpi, ci siamo imbattuti anche nel tema dei droni per il trasporto di materiali e nell’iniziativa del Touring Club Suisse. dDaltra parte, abbiamo già scritto diversi articoli sulle innovazioni alpine, dalla Kilow Bagnole di Cluses al quadriciclo elettrico in fase di sperimentazione a Tignes, dall’intelligenza artificiale di Losanna alla navetta autonoma di Imperia, passando per l’energia solare lineare o il dispositivo che raccoglie l’acqua dall’aria.

È arrivato il momento di ascoltare direttamente chi sta innovando e ragionando sulle trasformazioni in corso nelle Alpi.

Abbiamo quindi incontrato Frédéric Hemmeler, Accountable Manager del TCS Drone Operations Services, la divisione del Touring Club Suisse dedicata ai droni. Il TCS è un’organizzazione importante, che rimane un’associazione senza scopo di lucro, ma che opera anche in settori innovativi della mobilità, come questo.

La tecnologia dei droni è in rapida evoluzione e dal 2025 la nuova società del Touring Club Suisse offre i suoi servizi, compreso il trasporto di materiale – per rifugi, stazioni sciistiche, per l’installazione di pannelli solari – a privati e operatori pubblici, con 8 centri in Svizzera, di cui uno nel Vallese.

Nella regione alpina, come vedremo nei prossimi mesi, è un tema fondamentale, soprattutto per quanto riguarda il trasporto in luoghi di difficile accesso e spesso in aree di alto valore ambientale.


Da dove è nata l’idea del TCS di creare una società per proporre un servizio di droni?

Frédéric Hemmeler: Quando si parla di mobilità, il Touring Club Suisse, il TCS, è il punto di riferimento in Svizzera, soprattutto per quanto riguarda la mobilità verticale. Quindi, non volendo perdere la svolta della mobilità verticale, il Touring Club Suisse ha deciso di confermare la propria presenza anche in questo settore, e lo fa da molti anni.

Tutto è iniziato con la formazione di piloti di droni: migliaia di utenti, sia privati che istituzionali, sono passati negli ultimi anni attraverso i corsi “drone” del Touring Club Suisse.

All’inizio del 2024, il TCS cercava qualcuno che fosse pronto a raccogliere la sfida di creare un servizio di droni. È così che sono stato coinvolto. Provenendo dal mondo dell’aviazione, come pilota di elicotteri per oltre 20 anni e per aver lavorato nel campo del lavoro aereo per tutta la mia carriera, è stata una splendida opportunità per me partecipare al lancio di questo servizio con il supporto di un soggetto così importante e solido.

Il passo logico successivo è stato quello di iniziare a trasportare carichi: una sorta di ritorno alle origini, almeno per me! La barriera all’ingresso in questo mercato era abbastanza alta perché un operatore come TCS potesse lasciare il segno. Così è iniziata l’avventura, con il primo permesso di volo per un drone per il trasporto di carichi ottenuto nel dicembre 2024.

È difficile gestire un drone? È come prendere la patente di guida o è più difficile?

I droni moderni sono sempre più facili da manovrare: autostabili e dotati di radar e vari sensori in tutte le direzioni, il tutto assistito da controllori di volo elettronici e GPS con precisione quasi centimetrica, sono quasi un gioco da ragazzi da pilotare.

D’altra parte, la gestione di queste macchine in ambienti più complessi (mi riferisco a cantieri, ambienti montani o con persone al di sotto, come nel caso del trasporto di carichi con cavo) è un altro paio di maniche.

È qui che entra in gioco la formazione dei piloti, ed è per questo che siamo così selettivi. Poiché il TCS si occupa da anni della formazione dei piloti, abbiamo potuto beneficiare di un buon pool di persone qualificate.

E (tema classico), è costoso?

Sì, non è economico! Le macchine hanno il loro prezzo, è ovvio. Anche l’ottenimento dei permessi necessari e tutti gli aspetti amministrativi legati al tipo di missioni che svolgiamo hanno il loro prezzo: e supera quello del drone.

In generale, e se possibile in particolare nelle zone montane, quali sono i vantaggi del drone rispetto ad altri mezzi di trasporto?

Innanzitutto l’aspetto ecologico: un drone è silenzioso, elettrico e discreto. Anche dal punto di vista economico, il drone è molto competitivo rispetto all’elicottero.

Ma ovviamente ha i suoi limiti, e sono un pilota di elicotteri che che non vi dirà il contrario. Ciò che mi stupisce di più è la velocità con cui la tecnologia si sta evolvendo e penso sinceramente che entro una decina d’anni il drone avrà raggiunto la capacità di carico che oggi solo un elicottero può raggiungere. A mio parere, oggi è lo strumento complementare ideale.

I vostri droni trasportano un carico massimo di 40 chili. Pensa che il futuro porterà un aumento della capacità? In Cina, ad esempio, si stanno conducendo esperimenti con droni che possono trasportare fino a una tonnellata…

Assolutamente sì! Penso che i carichi raddoppieranno praticamente ogni tre anni. Ma attenzione: quando si raggiungono determinati carichi, si evolve anche l’intero aspetto legale e operativo.

E più pesante è il carico possibile, più pesante è l’onere amministrativo e operativo per il fornitore di servizi. A mio avviso, anche in questo caso il Touring Club Suisse ha una ottima carta da giocare.

Avete effettuato studi (il TCS o le autorità cantonali/federali) sul bilancio energetico dei droni rispetto ad altri mezzi di trasporto, a seconda, ovviamente, del compito da svolgere?

Ci stiamo lavorando. Ma abbiamo ancora bisogno di qualche mese di esperienza in diversi scenari operativi prima di poter produrre cifre che non lascino spazio a dubbi.

Posso già dirvi che l’impronta di CO2 per il trasporto di 200 kg di cibo in un rifugio di montagna è circa 4 volte inferiore rispetto all’utilizzo di un elicottero.

Abbiamo fatto il calcolo di recente, ma preferisco essere cauto su cifre del genere. In ogni caso, la logica vuole che il trasporto con macchine elettriche sia necessariamente più efficiente dal punto di vista energetico.

Esiste una politica (leggi: previsioni normative, piani di investimento, ecc.) per il trasporto con i droni in Svizzera, oppure siamo in una fase di sviluppo che non si è ancora radicata nella vita quotidiana, compresa la pianificazione?

Siamo agli inizi e il TCS è chiaramente il pioniere in questo campo.

È chiaro che il più grande ostacolo al rapido sviluppo di questo modo di lavorare è ancora la regolamentazione. Se dovessi dare una risposta diretta, direi che attualmente – con il FlyCart 30 che abbiamo – ci troviamo tra la fase di sviluppo e l’implementazione quotidiana. I clienti che utilizzano i nostri servizi per installare pannelli solari, ad esempio, vedono un futuro molto promettente per questo strumento.

Ma poiché siamo ancora limitati nelle aree in cui possiamo operare, è anche chiaro che purtroppo dobbiamo ancora rifiutare molte richieste per motivi puramente amministrativi.

Stiamo lavorando con l’UFAC, l’Ufficio federale dell’aviazione civile, per innalzare questi limiti e siamo fiduciosi di poterlo fare in un futuro molto prossimo. Un buon modo per conoscere la nostra posizione in questo contesto è quello di seguirci sulle nostre reti soical. Anche il nostro sito web TCS-Drops è un’ottima fonte di informazioni.

La Svizzera produce droni o parti di droni? Le vostre risorse sono importate e, se sì, da dove?

Utilizziamo i droni di DJI, il leader mondiale. Ci sono produttori svizzeri, ma non nel settore del sollevamento carichi. Quindi i nostri droni sono importati.

Avete in programma di espandere la vostra attività?

Abbiamo una strategia di espansione molto chiara e beneficiamo della vasta rete TCS in Svizzera. Diverse aziende equivalenti – nel settore della mobilità e dei servizi – nei Paesi vicini sono interessate e seguono da vicino i nostri progressi.

Quindi non è escluso che in un futuro non troppo lontano lavoreremo insieme oltre i confini svizzeri.

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