Torino si prepara ad accogliere, dal 10 al 14 settembre, l’edizione 2025 del Festival delle Migrazioni, un evento che si propone di superare stereotipi e pregiudizi legati al fenomeno migratorio. Il programma offre dibattiti, performance teatrali, proiezioni cinematografiche e mostre che si svolgeranno in diverse sedi della città.

Un viaggio tra le culture

Il festival, nato nel 2018 dalla collaborazione di tre realtà artistiche torinesi, Almateatro, Tedacà e AMA Factory, si è affermato come un punto di riferimento per esplorare il fenomeno migratorio.

Giunto alla settima edizione, il festival delle Migrazioni propone un programma in grado di raccontare il viaggio, l’identità, l’incontro e anche lo scontro utilizzando linguaggi artistici diversi quali arte, teatro e parola.

Con proiezioni di film e documentari, rappresentazioni teatrali, mostre d’arte e incontri con autori e giornalisti, gli appuntamenti affrontano temi complessi, dall’identità ai conflitti, dalle resistenze culturali all’impatto dei cambiamenti climatici.

L’obiettivo è quello di creare un collegamento tra le culture, promuovendo il dialogo e la comprensione reciproca.

Il cuore oltre l’ostacolo: l’edizione 2025 del Festival delle Migrazioni

Ogni anno, l’evento si costruisce nel territorio permettendo a chi vive la città di far sentire la propria voce a proposito di un tema specifico.

L’edizione 2025, dal 10 al 14 settembre, col titolo “Il cuore oltre l’ostacolo”, propone un programma con eventi in diversi luoghi di Torino.

Ci saranno cinque giorni di teatro, cinema, musica, mostre, laboratori e momenti conviviali, in luoghi come l’ex cimitero di San Pietro in Vincoli, il Polo del ’900, la Scuola Holden, la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, il Giardino Pellegrino e la Biblioteca Civica Italo Calvino.

Tra gli ospiti attesi ci sono Moni Ovadia, Anna Zafesova, Samira Fall, Omar Giorgio Makhloufi, Lam Magok, Monica Perosino, Boban Pesov, Rosanna Paradiso e Parnian Javanmard.

Il festival propone riflessioni su temi attuali, come il nuovo Patto europeo sulla migrazione, la presentazione del progetto di ricerca NADIHO sul ritorno dei migranti, e vari workshop.

Tra gli spettacoli teatrali, performance partecipate e concerti, “Ceci n’est pas Omar” è uno spettacolo di drammaturgia fisica in cui Omar Giorgio Makhloufi esplora, con tono ironico e visionario, le proprie radici familiari e identitarie, intrecciando autobiografia e memoria collettiva tra Italia, Algeria e storia coloniale. Va in scena a Torino il 12 settembre 2025, alle ore 21:30, presso San Pietro in Vincoli.

Sabato 13 settembre è prevista la tradizionale Cena delle Cittadinanze, un evento collettivo dedicato alla condivisione culturale e gastronomica.

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Dopo un percorso di studi nell'ambito delle lingue e delle letterature straniere, concretizzatosi con una laurea triennale in giapponese, una magistrale con lode in francese e un master in inglese, sono diventata professoressa nella scuola secondaria. Sono appassionata di letteratura, di arte a di tutto ciò che riguarda la cultura di Francia e Giappone. Dedico il mio tempo libero ai viaggi, alla lettura e ora anche alla scrittura.

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