Dopo un anno e mezzo di lavori, è stato inaugurato il 16 settembre a Cluses, nella vallée de l’Arve in alta Savoia, il nuovo svincolo autostradale sull’asse verso il Monte Bianco, un ammodernamento che comprende il carpooling, e la possibilità di arrivarci in bici e in bus. Solo in questo svincolo passano in media 20.000 veicoli al giorno.
La zona ne aveva effettivamente bisogno: si capiva come il raccordo fosse tra infrastrutture nate in tempi diversi (strada dipartimentale, autostrada, una zona industriale e commerciale), senza ancora un ragionamento sulle altre modalità di trasporto e sull’ambiente. Ne parliamo perché da un lato è un po’ un esempio di collaborazione orizzontale tra enti. Per esempio in Italia esiste una “conferenza di servizi” tra gli enti interessati a un’opera, ma solo sulle autorizzazioni e non sulle collaborazioni, che rimangono difficili. Inoltre si tratta di un progetto integrato, che riunisce elementi di trasporto, ambientali, urbanistici, di sviluppo economico.
Pur trattandosi di un semplice svincolo, all’inaugurazione c’erano diverse autorità, a sottolinearne l’importanza. C’era Christophe Castaner, presidente di ATMB (Autoroute et Tunnel du Mont Blanc, ma anche presidente della SFTRF del tunnel del Fréjus oltre che ex-ministro degli Interni), Martial Saddier, presidente del Dipartimento dell’Alta Savoia, Jean-Philippe Mas, sindaco di Cluses, Lionel Tardy, vicepresidente del Dipartimento con la delega alle strade. E poi Marie-Antoinette Métral, consigliera al Dipartimento, il deputato Xavier Roseren (che l’11 febbraio 2025 aveva scritto al ministro Philippe Tabarot una lettera contro il raddoppio del tunnel del Monte Bianco), il senatore Loïc Hervé.
Un partenariato tra enti, per il finanziamento e per i procedimenti
L’intervento è costato 4,8 milioni di euro, finanziato per metà dalle autostrade ATMB, per un quarto ciascuno dal Dipartimento dell’Alta Savoia e dal Comune di Cluses. Anche dalla modalità di finanziamento in partenariato, si capisce come poi anche i procedimenti siano facilitati: nel progetto convergono competenze di trasporto locale con i bus, il collegamento delle piste ciclabili con l’accesso alla rotonda, gli interventi complementari sulla strada del Dipartimento.
In questo modo, gli incroci con i semafori sono stati sostituiti da due rotatorie. Gli accessi alla zona commerciale e industriale risultano ora più comprensibili, così come gli ingressi all’autostrada. Fino ad ora, era un luogo non proprio bello, tra capannoni produttivi, una strada con un buon traffico appena fuori da Cluses e uno svincolo che pareva soltanto di raccordo.
Ora, oltre a ridurre la congestione, la zona ha un nuovo parcheggio di 58 posti per il carpooling, collegato a una fermata bus e dotato di deposito per biciclette, così da agevolare l’uso combinato di mezzi pubblici, bici e auto condivise.
La pista ciclabile che arriva all’area ha ora delle strutture di protezione dei ciclisti e di maggiore separazione dal traffico auto. È collegata alla Voie Verte Léman Mont-Blanc, che va da Ginevra a Sallanches e dunque Cluses. Con una bici elettrica, per esempio, si può raggiungere lo svincolo anche da relativamente lontano per poi condividere un’auto per raggiungere il luogo di lavoro o di studio.
Protezione dell’acqua potabile e ambiente
Poi si trattava anche di prevedere e correggere. Per mettere in sicurezza la zona di captazione da una nappa freatica che fornisce circa il 30% dell’acqua potabile necessaria a Cluses, sono stati realizzati tre bacini di raccolta delle acque di scorrimento, per quelle provenienti dal piano stradale e per metterle in sicurezza in caso di elementi inquinanti. Dei lavori analoghi di protezione delle acque erano già stati realizzati nel 2021, per circa 6 milioni di euro.
Poi ci sono una ventina di nuovi alberi ad alto fusto, che arriveranno a 12–15 metri di altezza, con l’ombra per l’estate e il caldo.
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