Si è appena conclusa, il 5 ottobre, a Torino la 18a edizione di Portici di Carta confermandone, tra cambiamenti e sfide, il primato capitale sabauda di “città della cultura” come ha sottolineato l’assessora Rosanna Purchia.

Il cambio di sede e i danni al termine del corteo pro-Gaza non hanno bloccato la manifestazione dedicata allo scrittore e giornalista Sergio Atzeni, uno degli esponenti della “Nuova letteratura sarda”.

Portici di Carta, oltre due chilometri di bancarelle di libri sotto i portici del centro cittadino, si tiene ogni anno a ottobre a Torino, in un ambiente autunnale che si presta alla passeggiata e alla curiosità. Il Salone del Libro ne cura l’organizzazione e vi partecipano numerosi librai, con presentazioni editoriali e dibattiti.

Nuovo percorso, da via Roma a via Po, e i protagonisti

Portici di Carta si è spostata da via Roma, in cui sono in corso lavori per la pedonalizzazione dell’asse, a via Po, recentemente rinnovata. Il nuovo itinerario ha riempito il lato nord della via da Piazza Vittorio Veneto, attraversando piazza Castello per arrivare fino a via Pietro Micca.

Nonostante le complessità logistiche, l’edizione 2025 conferma la portata culturale dell’iniziativa. Sempre più librai, torinesi e non solo, espongono a Portici di Carta. Oltre 50 librerie (tra indipendenti, di catena e antiquarie), altrettante case editrici e oltre 60 espositori de  “Il libro ritrovato” . Il programma ha incluso 16 aree tematiche: dalla narrativa ai fumetti, dalla saggistica alla poesia, libri antichi e fuori catalogo.

Ospite l’editore, BAO Publishing che conta in catalogo alcune tra le voci più rappresentative della graphic novel italiana: Zerocalcare e Maicol & Mirco.  Le Passeggiate Letterarie hanno condotto il pubblico, attraverso dieci itinerari, in altrettanti quartieri per scoprire la città tra autori e storie.

L’afflusso di pubblico ha confermato l’apprezzamento della manifestazione. Tuttavia alcuni espositori lamentano una minor affluenza “commerciale”.

I danni del corteo pro-Gaza

Nella notte tra venerdì 3 e sabato 4 ottobre, in seguito al corteo pro-Gaza, sono stati danneggiati stand, arredi, sedie e tavoli mettendo in dubbio il regolare svolgimento ella manifestazione.

Il sindaco di Torino Stefano Lo Russo ha espresso solidarietà ai commercianti colpiti che hanno lavorato dalle prime ore del mattino per far partire la manifestazione. Ha anche rimarcato come la cultura sia il primo presidio di democrazia e il suo principale strumento sia il libro e ha affermato come la cancellazione dell’a manifestazione sarebbe stata una resa alla violenza. 

In questo equilibrio tra sfide e metamorfosi, Torino riconferma il suo ruolo di capitale del libro e di come i libri siano semi per un futuro migliore, perché, come ha detto Marguerite Yourcenar costituiscono “riserve contro un inverno dello spirito”.

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