(LAB) Il nuovo piano di gestione 2025-2030 del sito UNESCO “Ivrea, città industriale del XX secolo” è stato presentato ufficialmente il 9 ottobre 2025. Il documento definisce obiettivi e strategie per la tutela, la valorizzazione e lo sviluppo dell’area patrimonio mondiale, in un’ottica partecipativa e sostenibile.

Il piano, redatto con il coordinamento del Comune di Ivrea e il supporto scientifico della Fondazione Santagata per l’Economia della Cultura, è finanziato attraverso la Legge 20 febbraio 2006, n. 77, che prevede misure speciali per la tutela e la fruizione dei siti italiani inseriti nella lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO.

L’aggiornamento sostituisce il documento elaborato nel 2017 in fase di candidatura e si presenta come un masterplan quinquennale obbligatorio per la permanenza nella lista, conforme agli standard dell’ICOMOS (International Council on Monuments and Sites) e della Convenzione UNESCO del 1972.

Un patrimonio urbano complesso e stratificato

Dal 2018 Ivrea è iscritta nella Lista del Patrimonio Mondiale per il suo eccezionale valore culturale legato alla visione industriale, urbanistica e sociale di Adriano Olivetti. Il sito si sviluppa lungo l’asse viario che attraversa la città ed è costituito da 27 componenti distribuite su circa 71 ettari. Comprende edifici progettati da architetti italiani di rilievo tra gli anni Trenta e Sessanta del Novecento, tra cui Luigi Figini, Gino Pollini, Eduardo Vittoria, Roberto Gabetti e Ignazio Gardella.

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Direttore di Nos Alpes, giornalista. Ha collaborato in tempi diversi con varie riviste e giornali, da Il Mulino a Limes, da Formiche a Start Magazine.

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