Viaggiare da Torino a Lione in circa tre ore: è lo scenario dipinto dalla Commissione europea nel suo Piano trasporti. Il nuovo programma dedicato all’alta velocità ferroviaria, che punta a rivoluzionare i trasporti continentali entro il 2040, è volto a costruire una rete capace di unire le grandi città europee con tempi di percorrenza competitivi rispetto all’aereo.
Un investimento da 550 miliardi per unire il continente
Per trasformare tale visione in realtà, la Commissione europea ha previsto un piano di investimenti stimato a 550 miliardi di euro, con risorse concentrate sulle Reti transeuropee dei trasporti (TEN-T). Tale infrastruttura – nata per sostenere il mercato unico, garantire la libera circolazione delle merci e delle persone e rafforzare la crescita e la competitività – dovrebbe dunque collegare tutti i principali nodi ferroviari del continente.
Secondo il commissario europeo ai Trasporti sostenibili, Apostolos Tzitzikostas, la rete ad alta velocità rappresenta una svolta strutturale per la mobilità europea soprattutto in vista della rapidità dei collegamenti. A ciò si sommano anche, oltre all’impatto ambientale positivo generato dalla riduzione delle emissioni aeree, i 200 miliardi di euro stimati in benefici economici e sociali nel lungo periodo.
La Torino-Lione nel Piano trasporti UE
All’interno di tale grande rete del Piano trasporti UE, la Torino-Lione è destinata ad assumere un ruolo di primo piano, considerata una delle opere più cruciali per completare l’asse ferroviario mediterraneo. Nell’idea della Commissione Europea, la nuova linea non soltanto accorcerà le distanze tra Italia e Francia ma diverrà un tratto fondamentale del corridoio TEN-T che collegherà il nord Italia con la Penisola Iberica.
Per tale ragione essa è stata inserita tra i progetti simbolo dell’integrazione infrastrutturale europea, al pari del Brenner Base Tunnel (tra Italia e Austria), della Rail Baltica (Polonia, Lituania, Lettonia, Estonia e Finlandia) e della Fehmarn Belt (tra Germania e Danimarca). Tutte le infrastrutture dovrebbero essere operative attorno al 2030 con l’obiettivo di ridefinire la mappa dei collegamenti ferroviari europei.
Le sfide ancora aperte
Nonostante la portata del progetto, la Commissione Europea riconosce che molti collegamenti internazionali restano incompleti. Per esempio i tratti di accesso ai valichi, inclusi quelli legati alla Torino-Lione, necessitano ancora di lavori e di accordi definitivi sui finanziamenti, mentre la mancanza di standard tecnici e regolatori comuni tra i diversi Paesi continua a ostacolare la piena interoperabilità della rete.
Per affrontare tali limiti, il Piano trasporti intende introdurre scadenze obbligatorie entro il 2027 e promuovere l’adozione di velocità superiori ai 250 chilometri orari quando sostenibili sul piano economico. Questo dovrebbe permettere, oltre alle reti già citate, di legare Berlino a Copenaghen in quattro ore e Sofia ad Atene in sei ore ma anche di raggiungere Barcellona in poco più di sette ore o spingersi sino alle coste dell’Andalusia in meno di mezza giornata.
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