Abbiamo incontrato Éléonore Caroit, ministra delegata per la Francofonia, i partenariati internazionali e i francesi all’estero, in occasione del Summit Le Grand Continent che si è tenuto a Saint-Vincent, in Valle d’Aosta, il 4 dicembre 2025.
La ministra Caroit ha partecipato al panel dedicato alla Finanza sostenibile in un periodo di divergenza transatlantica, insieme ad altri rappresentanti istituzionali e a esperti. A margine del Summit, ha incontrato anche l’assessore della Regione Valle d’Aosta, Erik Lavevaz, per uno scambio di opinioni. L’intervista è stata raccolta in lingua francese.
Qual è la sua impressione della Valle d’Aosta?
È un luogo magnifico. Mentre parliamo, mi trovo davanti a montagne davvero sublimi e il mio unico rammarico è che devo già ripartire. È un luogo che conosco e amo, al confine tra Francia e Italia, e soprattutto è un luogo in cui si parla italiano e francese, e credo sia importante avere luoghi come questi in Europa.
Nel suo lavoro si imbatte anche in luoghi che vivono nel plurilinguismo
Francofonia significa difendere il plurilinguismo, proprio mentre si promuove l’uso della lingua francese, perché il francese si combina con altre lingue, risponde ad altre lingue.
Penso che sia molto importante promuovere non un’egemonia linguistica, ma diverse lingue che si rispondono a vicenda.
In Francia c’è stata un’evoluzione nell’approccio alle lingue, e alle lingue regionali.
È stato fatto un grande lavoro per recuperare e promuovere le lingue regionali, perché anch’esse fanno parte di questo dialogo tra le lingue. C’è un posto molto bello in Francia – e invito tutti i vostri lettori ad andare a vederlo – che è la Cité internationale de la langue française a Villers-Cotterêts, non lontano da Parigi.
È un luogo dove è possibile conoscere la storia della lingua francese e le diverse lingue della Francia. C’è anche una sezione dedicata alle lingue regionali, che mostra quante radici abbiamo in luoghi diversi.
Lei ha sentito del desiderio e dell’interesse della Valle d’Aosta a partecipare alla rete internazionale della francofonia
Certo, e accolgo con favore tutte le iniziative francofone e francofile. C’è un processo di adesione che deve essere discusso con le autorità centrali italiane e che dipende anche dall’Organizzazione. La Francia è solo uno dei membri dell’Organizzazione internazionale della francofonia.
In qualità di ministra delegata per la francofonia e i partenariati internazionali, posso dirvi che saremmo lieti di avere ancora più interlocutori. Perché quando si parla una lingua, si ha bisogno di interlocutori con cui parlare.
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