A Saint-Vincent, l’assessore della Regione Valle d’Aosta all’istruzione, cultura e politiche identitarie Erik Lavevaz ha incontrato la ministra della Francofonia Éléonore Caroit per discutere delle politiche linguistiche regionali e del ruolo della Valle d’Aosta nel contesto francofono internazionale.
L’incontro si è svolto il 4 dicembre a margine del Sommet Grand Continent, dove la ministra francese è intervenuta a un panel sulla finanza sostenibile all’epoca delle divergenze transatlantiche.
L’assessore Erik Lavevaz, accompagnato dalla sovrintendente agli studi, Marina Fey, ha presentato alla ministra Éléonore Caroit le priorità del nuovo governo regionale valdostano in materia di promozione della lingua francese. All’incontro ha partecipato anche l’ambasciatore di Francia in Italia Martin Briens, già ricevuto il 3 dicembre ad Aosta dal presidente della Regione Renzo Testolin.
Un impegno per rafforzare il bilinguismo
Nel colloquio, Lavevaz ha illustrato gli interventi previsti per consolidare l’educazione bilingue nelle scuole valdostane, che viene considerata un elemento centrale per garantire agli studenti maggiori opportunità culturali e formative a livello internazionale.
Si è parlato anche della possibilità di ampliare l’accesso alle emittenti televisive francofone sul territorio regionale, e della partecipazione della Valle d’Aosta all’Organizzazione internazionale della Francofonia.
Secondo l’assessore, l’incontro è stato cordiale e ha evidenziato l’interesse della ministra Caroit per la realtà valdostana. «Crediamo che tutte le condizioni siano favorevoli per rilanciare il bilinguismo nella nostra regione», ha dichiarato Lavevaz. «La nostra tradizione culturale ci rende custodi di un patrimonio multilingue che oggi è ancora più prezioso. I giovani che concludono il ciclo scolastico in Valle d’Aosta parlano tre lingue: è un vantaggio evidente, sia sul piano culturale sia professionale, in un mondo sempre più interconnesso».
Lo sviluppo del plurilinguismo e della lingua francese in Valle d’Aosta trovano da qualche anno un favorevole contesto offerto dal Trattato italo-francese del Quirinale, che favorisce “la formazione di locutori bilingui in francese e italiano nelle regioni di frontiera, valorizzando così l’uso delle due lingue nella vita quotidiana.”
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