Da venerdì 5 dicembre 2025 e fino all’11 gennaio 2026, il Tunnel di Tenda è aperto tutti i giorni dalle 6 alle 21, con ultimo passaggio dall’Italia alle 20.30 e dalla Francia alle 20.45.

La circolazione resta comunque a senso unico alternato ogni mezz’ora, mentre di notte proseguono i lavori sul versante francese. La misura sarà in vigore fino all’11 gennaio 2026, ma i territori su entrambi i lati delle Alpi chiedono orari più ampi e certezze sul completamento dell’opera.

La Conferenza intergovernativa delle Alpi del Sud, convocata per il 17 dicembre, farà il punto sullo stato dei lavori, sulla programmazione delle prossime chiusure e sulla seconda canna, ossia l’adeguamento del tunnel storico.

Richieste da entrambi i versanti per estendere l’orario

Nel frattempo, il presidente della Provincia di Cuneo, Luca Robaldo, ha scritto alla Commissione intergovernativa e al commissario straordinario dell’ANAS Nicola Prisco a nome del comitato di monitoraggio italiano, che riunisce amministratori locali della Val Vermenagna. Il comitato chiede che, almeno nei fine settimana e nei giorni festivi, l’apertura venga prolungata fino alle ore 23 o alle ore 24, e ha indicato che questa modalità dovrebbe essere adottata in modo stabile, anche dopo l’11 gennaio,.

La Communauté d’agglomération de la Riviera française (Carf) aveva già espresso preoccupazione durante la seduta del 5 novembre per la limitatezza degli orari attuali. Anche da Mentone e dalla Valle Roja si chiede una gestione più flessibile, più ampia e sostenibile del collegamento.

Il calendario dei lavori prevede ulteriori interruzioni nel 2026. Sono già annunciate almeno due chiusure totali del tunnel, una a Pasqua e una in autunno, per un totale di circa venti giorni necessari a completare gli interventi sul versante francese, che riguardano la sistemazione dei tornanti in accesso al Tunnel.

Il tema della seconda canna

Sulla seconda canna si registra il nervosismo di un dialogo che non sembra aver ancora affrontato i nodi principali. Se da un lato vi è infatti la questione del finanziamento (da parte italiana si ripete di aver già stanziato 130 milioni) dall’altro si percepisce la necessità di costruire un nuovo accordo e probabilmente un nuovo metodo per non ripetere l’esperienza della prima canna, per l’estrema durata del processo e le difficoltà di comprensione reciproca. La conferenza intergovernativa costituisce probabilmente il tavolo di dialogo, ma di elaborazione di proposte ancora non vi è notizia. Qualche primo elemento potrebbe venire dall’incontro del 17 dicembre, oppure dagli scambi diretti tra i ministeri e tra i due ministri dei trasporti.

D’altra parte, il 4 dicembre, in occasione del Consiglio dei ministri dei trasporti dell’Unione europea, il ministro italiano Matteo Salvini e il senatore francese Philippe Tabarot hanno avuto un breve scambio sul dossier del Tunnel di Tenda.

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Direttore di Nos Alpes, giornalista. Ha collaborato in tempi diversi con varie riviste e giornali, da Il Mulino a Limes, da Formiche a Start Magazine.

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