Il 19 dicembre, a Blatten, nel canton Vallese, ha aperto l’hotel Momentum, una struttura temporanea per rilanciare il turismo dopo la frana causata dal crollo del ghiacciaio del Birch La struttura è stata costruita in pochi mesi nei pressi della stazione sciistica di Lauchernalp.

Intanto, il Gran Consiglio del Vallese ha approvato un decreto per accelerare la ricostruzione, che sarà probabilmente in tre fasi, con i vincoli del rischio naturale a cui è esposta gran parte della alta Lötschental.

Costernazione, tenacia ed economia

Il 28 maggio 2025, il crollo del ghiacciaio Birch ha generato una colata di fango e detriti che ha devastato Blatten, nella Lötschental, distruggendo gran parte del paese, già evacuato dei suoi trecento abitanti.

Dopo giorni di preoccupazioni e speranze, la portata del crollo fu tale da produrre stupore persino rispetto alle più gravi attese. I detriti risalirono anche sulla parte opposta della valle, a lambire alcuni villaggi. Un allevatore, appena fuori dalla zona a rischio, fu travolto e ucciso. Il lago che si era formato poco dopo aveva generato ulteriore costernazione e preoccupazione, nel timore di nuove colate e fino al fondovalle. C’era però un clima di solidarietà forte, si vedeva una grande coesione degli abitanti, del Cantone e di tutta la comunità.

Nella devastazione di un paese quasi completamente sparito, e con qualche casa che emergeva parzialmente e tragicamente dall’acqua, il sindaco Matthias Bellwald, con altre diverse voci, aveva affermato che il Comune c’era sempre. Bisognava da subito pensare alla ricostruzione.

Gli abitanti, d’altra parte, erano rimasti tenacemente nella valle, in altri appartamenti, propri, o di parenti e conoscenti.

Vi era poi la dimensione economica, per fare vivere un paese ci vuole lavoro, anche per il futuro. I tre alberghi di Blatten erano stati completamente distrutti. La stagione turistica estiva aveva ancora qualche accenno di attività, mentre il turismo invernale rischiava un arresto completo.

Tra le idee, un hotel provvisorio

L’hotel Momentum è nato come intesa tra due albergatori, intanto perché erano rimasti senza attività e poi proprio per tenacia e voglia di ripresa. Se ne è parlato sin dall’inizio dell’estate ed è stato costruito in quattro mesi, permessi compresi.

E’ stato progettato per funzionare cinque anni, con una struttura modulare in legno posizionata a quasi duemila metri di quota, vicino alle piste da sci e alla funivia di Lauchernalp, nel comune di Wiler Dispone di 64 posti letto in 19 stanze ed è stato costruito con il sostegno del canton Vallese e dell’Aiuto svizzero alla montagna, con un investimento di quattro milioni di franchi.

I due ex albergatori di Blatten detengono il 90 per cento della proprietà, il restante 10 per cento è della società delle funivie. Tenacia appunto, e voglia di ripartenza.

Le tappe della ricostruzione

Il giorno prima dell’apertura dell’Hotel Momentum, il 18 dicembre, il Gran Consiglio del Vallese ha approvato un decreto per facilitare la ricostruzione di Blatten, che quindi si farà.

Nell’arco di cinque anni, ci saranno procedure amministrative semplificate, mentre si coordina l’impiego di fondi straordinari, inclusi i 68 milioni di franchi raccolti in donazioni. Il piano prevede un investimento stimato in 100 milioni di franchi, sia per Blatten sia per altri tre comuni della valle – Ferden, Kippel e Wiler.

Tra gli interventi ci sono la ricostruzione della strada cantonale, un impianto di risalita provvisorio e misure di protezione dai pericoli naturali. Malgrado alcune critiche da parte dei Verdi e del PLR, sui controlli e tutele ambientali, il decreto ha ottenuto il voto favorevole di quasi tutto il Gran Consiglio: 112 voti a favore, nessun contrario e 16 astensioni.

D’altra parte, il 12 agosto 2025, durante un’assemblea comunale, il sindaco Matthias Bellwald aveva illustrato un piano in tre fasi, da realizzare entro il 2030.

Nella prima fase, si trattava di ristabilire una condizione di normalità e di messa in sicurezza. Acqua ed elettricità sono tornati nei piccoli nuclei abitativi di Weissenried e Eisten, situati sopra la zona della frana. Il legno e gli alberi che galleggiavano sul lago creato dalla frana sono scomparsi, e la sua dimensione è scesa di due terzi.

Il piano prevede un ampliamento dei due insediamenti di Weissenried e Eisten e la realizzazione di altre infrastrutture, come poi appunto approvate dal Cantone Vallese. La terza fase tratteggiata ad agosto prevedeva interventi di ricostruzione parziale del centro storico di Blatten, da estendere su nuove aree meno esposte, sul versante opposto al ghiacciaio.

Le questioni ancora aperte e le speranze

La carta del rischio con le zone rosse a Blatten, estratto da vsgis.ch, la piattaforma cartografica del Cantone Vallese (c) État du Valais

La questione del progetto complessivo rimane comunque aperta, in parte con rilocalizzazioni e ipotesi sulla messa in sicurezza delle zone abitate. La carta dei rischi nella Lötschental mostra gran parte del territorio in zona rossa, e le superfici abitabili e costruibili sono dunque poche. Si vedrà dunque nelle prossime settimane e mesi.

Secondo i dati forniti in estate, circa l’80 per cento degli abitanti ha trovato alloggio temporaneo nella valle, spesso in appartamenti di vacanza o seconde case riconvertite, ma la volontà collettiva è quella di tornare a vivere a Blatten una volta che il nuovo villaggio sarà pronto.

Rimangono ora questo potente simbolo dell’albergo inaugurato il 20 dicembre, la decisione del Gran Consiglio del Vallese sulle procedure di ricostruzione, e poi la gente che sta lì e non molla.

Sarà anche retorica, ma scriviamo queste righe a pochi giorni dal Natale, in anni di crisi e di guerre. Da Blatten, tra le difficoltà, ci arrivano segnali di speranza e resilienza.

LEGGI LA VICENDA DI BLATTEN

Direttore di Nos Alpes, giornalista. Ha collaborato in tempi diversi con varie riviste e giornali, da Il Mulino a Limes, da Formiche a Start Magazine.

Exit mobile version