Quando si pensa ai palazzi di Torino non si può non pensare al Liberty, uno stile artistico unico che ha saputo coinvolgere ogni aspetto della vita e della società, un’eleganza che ha regalato alla città sabauda, dal centro alle periferie, nuovo fascino e modernità portandola ad affermarsi come sua capitale.

Proprio per celebrare la corrente, Palazzo Madama e la SIAT – Società degli ingegneri e degli Architetti in Torino – con la collaborazione di MondoMostre presentano la mostra “Liberty. Torino Capitale”. All’interno della Sala del Senato di Palazzo Madama in Piazza Castello, un percorso diviso in cinque sezioni tematiche racconta il ruolo centrale di Torino nell’affermazione dell’arte Liberty. Un modello artistico che, nel quarantennio della Belle Époque, ha creato un nuovo linguaggio di bellezza, un’arte che trova proprio nella città sabauda la sua consacrazione e si diffonde in tutto il mondo.

“Liberty. Torino capitale”

La mostra contiene un centinaio di opere differenti che narrano tutte le espressioni artistiche dello stile e permettono di analizzare la società nel passaggio tra la seconda metà dell’Ottocento e il Novecento. Il percorso si snoda attraverso un allestimento coinvolgente che affronta le più svariate manifestazioni del Liberty, consentendo al visitatore di comprendere le diverse opere della corrente, siano esse di architettura, design, oggetti d’uso, letteratura, decorazioni, sculture e opere musicali. Torino diviene così capitale dell’”arte nuova” ospitando, all’interno del Parco del Valentino, la Prima Esposizione Internazionale d’Arte Decorativa Moderna, la cui immagine dell’inaugurazione nel maggio del 1902 è presente nell’esposizione.

All’interno della mostra “Liberty. Torino Capitale” viene rappresentata anche la donna attraverso le creazioni di grandi artisti come Leonardo Bistolfi e il passaggio architettonico alla casa moderna. Il tutto accompagnato dalla spinta Liberty nei diversi contesti, dal domestico all’industriale e dal privato all’urbanistico.

L’esposizione evidenzia in aggiunta il ruolo della tecnologia al servizio dell’arte, il litocemento, una pietra sintetica estremamente semplice da lavorare e malleabile impiegata nella creazione delle opere che permise a questo stile di riuscire a esprimersi completamente.

La visita si conclude con una serie di foto che mettono in risalto gli edifici Liberty della città piemontese capaci di conferirle un nuovo volto all’inizio del XX secolo. Caso singolarissimo, se non unico al mondo, in ogni tipologia edilizia: dal palazzo di pigione alla villa signorile, dalla fabbrica ai bagni pubblici, dalla scuola alla caserma, dall’ospedale agli impianti sportivi. Nasce un modello di civiltà urbana unico, espressione di un consapevole atteggiamento degli amministratori locali che agiscono all’unisono, per favorire lo sviluppo sociale ed economico del territorio.

L’esposizione “Liberty. Torino Capitale” rientra in un piano culturale di respiro europeo che punta a favorire l’ingresso del capoluogo del Piemonte all’interno del RANN – Réseau Art Nouveau Network di Bruxelles – e la sua candidatura a Città Patrimonio Mondiale UNESCO per il Liberty.

La mostra è visitabile tutti i giorni, tranne il martedì, fino al 10 giugno ad un costo di 14 euro e di 12 euro per i giovani fino ai 25 anni. Oltre a essa, è possibile accedere al Museo Civico d’Arte Antica di Torino. L’allestimento e il catalogo – edito da Silvana Editoriale – sono a cura di Beatrice Coda Negozio, Roberto Fraternali, Carlo Ostorero, Rosalba Stura e Maria Carla Visconti.

Classe 1990 nato ad Aosta. Laureato in scienze politiche e relazioni internazionali. Studia presso l'Université Paris Descartes di Parigi per il programma Erasmus e l'Université Catholique de Louvain a Bruxelles dove consegue un master in studi europei. Ha collaborato con diverse riviste specializzate sul tema della geopolitica. Scrive per Nos Alpes da gennaio 2024

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