Uniti dal fil rouge del progetto “TransiT”, i comuni di Bard (Valle d’Aosta), Avrieux e Aussois (Savoia) avvieranno un percorso orientato alla “Transizione verso il Turismo Culturale Sostenibile”. Lo scopo generale è quello di sviluppare un sistema che implementi e integri l’offerta culturale e la capacità ricettiva di tali tre piccole realtà di montagna; questo permetterà il passaggio da un turismo “mordi e fuggi” a un turismo strutturato su più giorni e non soggetto alla tradizionale stagionalità dei flussi.

Il progetto “TransiT”

Il progetto “TransiT” coinvolge il comune valdostano di Bard nei panni di capofila e i comuni savoiardi di Avrieux e Aussois nei panni di suoi partner al fianco dell’Associazione Forte di Bard. L’iniziativa nasce in seno al programma Interreg VI-A Francia-Italia Alcotra 2021/2027 ed è finanziata complessivamente da 2.865.000 euro, di cui 1.461.250 euro per l’Italia e 1.403.750 per la Francia; sul totale 2.292.000 euro provengono da fondi FESR (Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale, di cui 1.169.000 euro per l’Italia e 1.123.000 euro per la Francia.

I tre comuni aderenti sono accomunati da un similare quanto notevole patrimonio culturale costituito da monumenti e punti di interesse storico ma anche tradizioni e savoir-faire locali. La sfida loro posta sarà dunque la comune messa a sistema delle proprie proposte attraverso la reciproca collaborazione nonché l’implicazione tanto della popolazione quanto degli attori economici che operano sui rispettivi territori.

I forti di Bard, Avrieux e Aussois

Ad avvicinare poi i tre piccoli paesi di Bard, Avrieux e Aussois è il fatto di possedere incredibili fortezze i cui lavori di progettazione sono stati diretti dallo stesso ingegnere, Francesco Antonio Olivero, nel XIX secolo.

Il Forte di Bard, rimasto pressoché intatto sin dalla sua costruzione, è a oggi uno ottimo esempio di fortezza di sbarramento risalente al Primo Ottocento. Già noto in epoca medievale, è stato un importante presidio militare difensivo in epoca moderna, fu oggetto di assedio nel maggio del 1800 (presente Stendhal che ne fece una cronaca) e successiva distruzione da parte di Napoleone durante la campagna d’Italia. Assieme al borgo che spunta ai suoi piedi, la costruzione è a oggi protagonista di un più ampio programma volto a trasformarla in un “museo a cielo aperto” anche grazie alle potenzialità di attrattiva della “Maison des Artistes”, struttura polivalente versata a ospitare tanto performance e laboratori quanto gli artisti loro responsabili.

Aussois, invece, è sede del Fort Victor-Emmanuel, parte di un più vasto gruppo di fortificazioni denominato “Barriera dell’Esseillon” risalente al periodo compreso tra il 1819 e il 1834. Dotato di una parata, una cappella, forni per il pane e un penitenziario, il complesso sarà prossimamente sottoposto a una completa ristrutturazione volta a ricavarvi al suo interno un “Atelier au Fort” dalla destinazione ancora da stabilire.

Nel vicino comune di Avrieux sorge invece la fortezza della Redoute Marie-Thérèse, che sarà oggetto di alcuni piccoli interventi di sistemazione delle pareti della “Salle Marie-Thérèse” e degli allestimenti comuni agli altri edifici.

L’incontro di presentazione

Il progetto “TransiT” è stato presentato nel pomeriggio dello scorso venerdì 9 febbraio a Bard, in Valle d’Aosta. All’incontro hanno preso parte la sindaca del paese, Silvana Martino, la segretaria comunale Laura Morelli, la consigliera comunale di Aussois Françoise Richard e il sindaco di Avrieux Jean Marc Buttard. Presenti anche l’assessore regionale Luciano Caverie la presidente del Forte di Bard Ornella Badery oltre che il presidente della Regione autonoma Valle d’Aosta Renzo Testolin e il presidente del Consiglio Permanente degli Enti Locali della Valle d’Aosta (CPEL) Alex Micheletto in collegamento video; per la Francia ha partecipato il consigliere del Dipartimento della Savoia Christian Grange, mentre per l’Autorità di gestione del Programma Italia-Francia Alcotra ha partecipato la rappresentante Anastasia Frandino.

Classe 1997, ho due lauree in lingue e letterature moderne, un master di primo livello in giornalismo 3.0 e una incrollabile testardaggine, tutti quanti ottenuti con il massimo dei voti. Appassionata di scrittura dall’età di 7 anni e giornalista pubblicista dal 2021, ho contribuito a costruire “Nos Alpes” dalle basi, crescendo giorno dopo giorno e imparando a essere migliore assieme a lui. Nel tempo libero che mi sforzo di ritagliare coltivo alcune delle mie frivole passioni, tra cui il rosa e i dolci, lo shopping e il make up, ma soprattutto i miei racconti.

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