La ricolonizzazione e la salvaguardia delle praterie di Posidonia rappresenta uno dei cardini dell’Accordo Ramoge, patto intergovernativo di cooperazione tra Italia, Francia e il Principato di Monaco per la tutela dell’ambiente marino. Non a caso lo scorso venerdì 22 marzo tale tematica è stata al centro di una conferenza dedicata ospitata nella grande sala delle conferenze del Museo oceanografico di Monaco in occasione della Monaco Ocean Week.
L’Accordo Ramoge
L’Accordo Ramoge si configura quale strumento di coordinamento multidisciplinare che coinvolge amministrazioni territoriali, istituzioni scientifiche e utenza del mare. Stipulato il 10 maggio 1976 tra i tre Paesi, esso rende possibile la cooperazione scientifica, tecnica, giuridica e amministrativa per la gestione integrata delle coste e il rispetto dell’ambiente. L’accordo prende il nome dalle prime sillabe delle tre città che all’epoca ne delimitavano il campo d’azione: Saint-RAphaël (ad ovest), MOnaco e GEnova (ad est) e costituisce un’applicazione subregionale della Convenzione di Barcellona per la protezione del Mar Mediterraneo.
Gli interventi promossi si articolano su tre differenti direttive, ovverosia la protezione di ecosistemi e biodiversità, la sensibilizzazione del grande pubblico ad adottare comportamenti virtuosi e la lotta all’inquinamento. Un primo gruppo di lavoro si occupa di studi scientifici e di conoscenza degli habitat e delle pressioni antropiche su di essi esercitate; una seconda sezione è invece incaricata di sviluppare programmi e strumenti educativi per i diversi attori chiave, mentre una terza controparte mira a rafforzare la cooperazione internazionale nel bacino del Mar Mediterraneo nell’ambito della gestione dei rifiuti.
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La ricolonizzazione delle praterie di Posidonia
Pianta marina ed endemica del Mar Mediterraneo, la Posidonia oceanica si contraddistingue per la sua capacità di dare vita a vaste praterie tra la superficie marina e profondità sino a 40 metri. Tale ricco ecosistema è fondamentale per l’ambiente marino e costiero in funzione dei servizi ecosistemici che esso fornisce, tra cui nursery per le specie marine, contrasto all’erosione delle coste e sequestro del carbonio.
Tuttavia, la Posidonia si trova a oggi concretamente sotto la minaccia delle attività umane in generale e dell’ancoraggio delle imbarcazioni in particolare. Proprio tale constatazione ha dunque spinto i membri dell’Accordo Ramoge a impegnarsi nello stabilire urgenti misure di conservazione e ripristino. Durante il recente incontro esperti provenienti da Liguria, Costa Azzurra e Monaco hanno presentato ai colleghi alcune delle loro iniziative nonché discusso azioni quali la pubblicazione di guide al restauro o la creazione di una alleanza con le imprese locali.