Il progetto “PastorAlp”, co-finanziato dalla Commissione europea nell’ambito del Programma LIFE 2014/2020, è stato nominato dal ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica progetto LIFE del mese di gennaio 2024. Sottotitolato “Vulnerabilità dei pascoli alpini e strategie di adattamento ai cambiamenti climatici”, esso ha avuto come scopo quello di offrire ai professionisti di agricoltura e allevamento strumenti per ridurre le debolezze e affrontare le problematiche dei pascoli alpini.

Il progetto “PastorAlp”

Il progetto “PastorAlp” ha preso il via il 1° ottobre del 2017, sotto la coordinazione dell’Università degli Studi di Firenze. Esso ha visto coinvolti numerosi partners italiani e francesi tra i quali l’Agenzia ARPA e l’Institut Agricole Régional della Valle d’Aosta, il Centre National de la Recherche Scientifique (CNRS, Centro Nazionale della Ricerca Scientifica) e l’Insitut National de Recherche pour l’Agriculture, l’Alimentation et l’Environnement (INRAE, Istituto Nazionale per l’Agricoltura, l’Alimentazione e l’Ambiente).

I due territori di studio principali sono stati Parco Nazionale del Gran Paradiso in Italia e il Parc National des Ecrins in Francia, giudicati maggiormente rappresentativi degli ambienti alpini occidentali e delle comunità pastorali locali; i due soggetti gestori sono ugualmente stati accolti come partner dell’iniziativa.

I risultati conseguiti

Il progetto “PastorAlp” prende le mosse dalla constatazione che i pascoli alpini, per via delle caratteristiche ambientali locali e dei secoli di utilizzazione umana, risultano particolarmente vulnerabili ai cambiamenti climatici e agli eventi meteorologici estremi. Di qui la necessità di proporre e testare una gestione di tali aree quando più possibile razionale e capace di garantirne la conservazione in relazione ai numerosi servizi ecosistemici che esse svolgono, tra cui produzione foraggera, stoccaggio di carbonio, erosione del suolo, biodiversità, tutela del paesaggio, attività turistico-ricreativa e accoglienza della fauna selvatica.

Le attività progettuali hanno previsto di mappare e censire tramite appositi satelliti i pascoli dapprima del Parco nazionale del Gran Paradiso e successivamente del Parc National des Ecrins. Questo ha permesso di rilevare da terra e da cielo le medesime categorie vegetali con una approssimazione superiore all’80%, con importanti ricadute in termini di monitoraggio del potenziale nutritivo e foraggero di un dato terreno.

Il progetto “PastorAlp” è poi proseguito collezionando una serie di interviste a tutti i conduttori di alpeggio del parco italiano su ambedue i versanti valdostano e piemontese. Tale linea di intervento ha voluto raccogliere impressioni e problematiche climatiche, vegetali o agroambientali per alfine produrre strumenti destinati a tecnici e amministratori che si occupano di politiche del territorio.

Conclusesi nel marzo del 2023, le attività progettuali hanno portato alla creazione di una piattaforma di strumenti capace di facilitare l’adozione di strategie di adattamento non soltanto all’interno dei due parchi nazionali coinvolti bensì anche in ulteriori contesti alpini e montani.

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Classe 1997, ho due lauree in lingue e letterature moderne, un master di primo livello in giornalismo 3.0 e una incrollabile testardaggine, tutti quanti ottenuti con il massimo dei voti. Appassionata di scrittura dall’età di 7 anni e giornalista pubblicista dal 2021, ho contribuito a costruire “Nos Alpes” dalle basi, crescendo giorno dopo giorno e imparando a essere migliore assieme a lui. Nel tempo libero che mi sforzo di ritagliare coltivo alcune delle mie frivole passioni, tra cui il rosa e i dolci, lo shopping e il make up, ma soprattutto i miei racconti.

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