È stata votata in sede di Consiglio comunale lo scorso lunedì 22 aprile ma verrà portata a piena attuazione soltanto a decorrere dal mese di luglio prossimo la sperimentazione di un Consiglio di quartiere a Cannes. Questo comprenderà le zone di Tassigny, Beauvallon, Petit Juas, Saint-Louis, Saint-Jean e Avenue de Grasse, cui a oggi si riferiscono complessivamente circa 5.300 abitazioni e attività commerciali.
Tale nuovo organo istituzionale sarà fornito di un bilancio partecipativo annuale pari a 50 mila euro nonché incaricato di rappresentare politicamente la popolazione. Esso potrà peraltro collaborare nella realizzazione di progetti a valorizzazione del territorio e a miglioramento della qualità di vita in ambito culturale, ambientale, sportivo o famigliare.
Il Consiglio di quartiere di Cannes
Il Consiglio di quartiere di Cannes sarà composto da un massimo di 20 persone, suddivise in due distinti collegi e con mandato della validità di un anno tacitamente rinnovabile per un massimo di due anni. Tutti i residenti interessati possono liberamente candidarsi a patto di aver compiuto il sedicesimo anno di età, di abitare o lavorare all’interno della zona e di essere iscritti nelle liste elettorali comunali; in aggiunta anche gli alunni delle scuole secondarie, eventualmente membri del Consiglio comunale dei giovani, possono parteciparvi.
Non appena esso avrà potuto insediarsi ufficialmente, il Comune pubblicherà un bando progettuale dedicato ai cittadini, nell’ambito del quale esso vaglierà e proposte presentandole poi al Consiglio comunale; le iniziative pensate dovranno soddisfare i tre criteri principali della gratuità, dell’interesse generale per il quartiere e dell’attinenza tematica con le attività cittadine. Qualora poi tale sperimentazione si rivelerà di successo, non è esclusa una possibile sua estensione ad altre e diverse aree della città.
Tra circoscrizioni e municipi, l’amministrazione comunale a Torino e Genova
Il Consiglio di quartiere di Cannes si pone tra gli altri anche l’obiettivo di agevolare l’amministrazione locale nelle già citate zone di Tassigny, Beauvallon, Petit Juas, Saint-Louis, Saint-Jean e Avenue de Grasse. All’altro capo del confine alpino, tra Piemonte e Liguria, è facile ritrovare esperienze similari che caratterizzano le città di dimensioni maggiori e dunque di prerogative istituzionali più complesse.
Torino, per esempio, viene ripartito in otto diverse circoscrizioni, ciascuna delle quali rappresentata in sede di Consiglio comunale da un correlato ma più piccolo Consiglio circoscrizionale. Formato da un massimo di 25 membri eletti a suffragio diretto, esso assume funzioni di indirizzo e controllo circa il proprio territorio di competenza e stringe rapporti con il tessuto cittadino e associativo.
Genova, invece, è a sua volta amministrativamente suddivisa in nove municipi, ovverosia Centro Est, Centro Ovest, Bassa Val Bisagno, Media Val Bisagno, Valpolcevera, Medio Ponente, Ponente, Medio Levante e Levante. Tale ripartizione è stata adottata nel mese di febbraio del 2007 quale forma di decentramento delle funzioni e di autonomia organizzativa interna e permette ai singoli enti di esercitare le più strette mansioni locali sotto il coordinamento del più ampio Comune.
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