Sempre più spesso oggetto di furti di differente entità, i commercianti del territorio dell’Alvernia-Rodano-Alpi potranno ora svolgere la propria attività in sicurezza grazie a nuovi e appositi pulsanti di emergenza. La Regione ha difatti stanziato e si è difatti impegnata a stanziare ulteriormente 100 mila euro per l’acquisto di quasi 700 dispositivi a favore dei Comuni locali, i quali successivamente saranno incaricati della loro distribuzione ai rivenditori interessati.
L’iniziativa
La proposta di sostenere i commercianti della regione nel comperare pulsanti di emergenza a salvaguardia personale e professionale è stata votata in seduta di assemblea plenaria nel mese di marzo del 2023. Essa prevede finanziamenti pubblici pari al 50% del costo dell’investimento totale previsto sino a un massimo di 150 mila euro a Comune nell’arco della durata del suo mandato amministrativo.
Più nello specifico possono essere coperte due tipologie di sistema di allarme, ovverosia collegato a contatti pre-identificati oppure collegato al centro di supervisione urbana. Questi permettono di avvertire forze dell’ordine o privati cittadini di un imminente pericolo in maniera discreta e in tempo reale, consentendo un pronto intervento ma anche una eventuale registrazione audio a fini di indagine.
Le amministrazioni che vogliano aderire potranno farlo presentando online una domanda di assistenza che sarà poi selezionata dalla Commissione regionale permanente; una volta ricevuto il documento che sottoscrive l’ottenuta sovvenzione, è possibile redigere e presentare una richiesta di pagamento.
In Alvernia-Rodano-Alpi pulsanti di emergenza anche per la violenza
Nel novembre del 2021 la Regione Alvernia-Rodano-Alpi aveva presentato, tra le altre misure regionali introdotte per l’eliminazione della violenza contro le donne, un progetto relativo all’impiego di pulsanti di emergenza digitali e invisibili. Questi sono stati realizzati dall’azienda Monsherif di Marcilly-d’Azergues (Rodano) e, in collaborazione con associazioni di tutela femminile di tutta la regione, acquistati e distribuiti alle richiedenti 1.000 dispositivi di allarme.
Tali strumenti permettono alle utilizzatrici di inviare un messaggio di testo geolocalizzato a un massimo di cinque tra loro amici e loro famigliari contemporaneamente; essi sono stati inoltre creati al fine di registrare rumori e rilevare cadute, divenendo così prove concrete nel corso di eventuali procedimenti giudiziari.
LEGGI ANCHE La Regione del Sud si dota di un generatore atmosferico di acqua dall’aria