In un armonioso vortice di penne e pagine, i romanzieri Yves Bichet e Grégoire Domenach si sono incontrati e raccontati al pubblico nella cornice del Jardin des cimes di Passy (Alta Savoia). All’appuntamento svoltosi nel primo pomeriggio di ieri, sabato 27 luglio, ne seguirà un secondo in programma il prossimo sabato 3 agosto in vista della 34ª edizione del Salon international du livre de montagne di Passy. La proposta si deve alla libreria Jean Landru di Chamonix nonché all’associazione Les yeux ouverts sur l’aventure anch’essa di Passy.

Yves Bichet

Durante l’incrocio letterario di ieri, al fianco del collega Grégoire Domenach il poeta e drammaturgo originario di Bourgoin-Jallieu (Isère) Yves Bichet ha presentato il suo “Le premier combat” (“La prima battaglia”). Esso è incentrato attorno a un gruppo di donne e uomini che rigettano la sottomissione alla prepotenza della politica locale e alzano la propria voce durante le elezioni nella speranza di un cambiamento di mentalità.

Il romanzo è ambientato nella Valle di Ennuye (Baronnies provençales) e analizza sondandole nel profondo le vite di alcuni personaggi differenti per età, provenienza e occupazione. Tutti quanti, però, sono accomunati da una similare attitudine ambientalista che si cela silente nel loro spirito sino a che le tubature della vecchia centrale nucleare di La Baume non minacciano di cedere. Proprio tale episodio li spinge alla protesta, intesa sotto forma di mobilitazioni studentesche ma anche proteste contadine al contempo alle porte del Futurismo e alle prese con l’attualità del clima che flagella il Pianeta.

Accanto a Yves Bichet, Grégoire Domenach

Nel suo incontro di penna con il romanziere Yves Bichet che ha funto da avant première al Salon du livre di Passy, lo scrittore e giornalista nato a Chamonix Grégoire Domenach ha illustrato il proprio “Refuge au crépuscule” (“Rifugio al crepuscolo”). Esso si configura come una serie di affreschi a ripercorrere il percorso alla ricerca della libertà e di se stessi di una carovana nelle steppe dell’Asia centrale.

Il protagonista del racconto è il giovane fotografo Gaspard Dernaisse, che durante una sosta all’aeroporto di Istanbul fa la conoscenza di un uomo che si presenta come Arstan Isaev. Poiché malato, questo vorrebbe donare in pegno di amore alla moglie un libro di fotografie del suo Paese da realizzare con la collaborazione della misteriosa e imprevedibile guida Barza. In un lungo e remoto viaggio attraverso Kirghizistan e Kazakistan, il confronto tra due personalità così diverse e contrastanti è imprevedibile, ma condurrà ambedue a interrogarsi sulle rispettive esistenze nell’auspicio dell’oblio o della redenzione.

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Classe 1997, ho due lauree in lingue e letterature moderne, un master di primo livello in giornalismo 3.0 e una incrollabile testardaggine, tutti quanti ottenuti con il massimo dei voti. Appassionata di scrittura dall’età di 7 anni e giornalista pubblicista dal 2021, ho contribuito a costruire “Nos Alpes” dalle basi, crescendo giorno dopo giorno e imparando a essere migliore assieme a lui. Nel tempo libero che mi sforzo di ritagliare coltivo alcune delle mie frivole passioni, tra cui il rosa e i dolci, lo shopping e il make up, ma soprattutto i miei racconti.

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