Sono numerose e variegate le iniziative tramite le quali a Ronco Canavese e in altri comuni vicini, in Piemonte, si valorizza e salvaguarda il francoprovenzale nelle nuove e nuovissime generazioni. Tale lingua romanza, parlata in Valle d’Aosta e in qualche misura ancora nelle Alpi francesi e Svizzera Romanda, appartiene all’elenco di lingue minoritarie storiche tutelate dalla legge italiana n.482 del 1999.

Il Concorso Effepi

Nel mese di maggio scorso si è svolta nel Canavese la 41ª edizione del Concorso Effepi, regolarmente organizzata dall’omonima associazione di studi e ricerche francoprovenzali. Essa ha visto coinvolti alunni e personalità del terzo settore provenienti dai comuni di Cantoira, Ceres, Ceresole reale, Condove, Frassinetto, Giaveno, Locana, Pont Canavese e Ronco Canavese.

All’iniziativa hanno preso parte dodici scuole, di cui tre scuole dell’infanzia e nove scuole primarie, per un totale di circa 350 tra alunni e insegnanti; essa è stata poi portata a termine anche grazie a volontari e membri delle diverse associazioni del territorio.

Sono numeri importanti, che fanno comprendere come il lavoro svolto in Valle d’Aosta con il Concours Cerlogne per le scuole si svolga in parallelo anche con altre iniziative in Piemonte.

Durante la giornata gli studenti hanno potuto mostrare al pubblico i lavori svolti in classe sulla lingua per il tramite di canzoni, video e brani recitati ma anche sotto forma di poster e manifesti creati intervistando gli anziani che in paese parlavano tale idioma.

La mostra itinerante del Centre d’études francoprovençales

Il francoprovenzale è stata anche la lingua primaria della mostra itinerante “Qui l’est que vole ksante é l’at eun plumadzo colorà ?”, giunta a Ronco Canavese tra domenica 4 e martedì 7 agosto. Essa si deve primariamente al Centre d’études francoprovençales René Willien di Saint-Nicolas nonché alla collaborazione con il Museo di scienze naturali Efisio Noussan e l’assessorato Agricoltura e risorse naturali della Regione Valle d’Aosta; prima di raggiungere la Val Soana, essa ha prima avuto alcune tappe valdostane a Fontainemore e Gressan.

L’esposizione, che come suggerisce il nome stesso aveva quale sua tematica portante la biodiversità degli uccelli, ha riservato particolare attenzione all’aspetto linguistico, riportando i nomi scientifici e in francoprovenzale delle varie specie. Parallelamente alla stessa, lungo tutti i quattro giorni il Teatro comunale Monsignor Lorenzo Babando ha ospitato anche alcuni dei progetti scolastici realozzati nell’ambito dell’iniziativa “Ali sulle nostre valli” interna al già citato 41° Concorso Effepi.

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Classe 1997, ho due lauree in lingue e letterature moderne, un master di primo livello in giornalismo 3.0 e una incrollabile testardaggine, tutti quanti ottenuti con il massimo dei voti. Appassionata di scrittura dall’età di 7 anni e giornalista pubblicista dal 2021, ho contribuito a costruire “Nos Alpes” dalle basi, crescendo giorno dopo giorno e imparando a essere migliore assieme a lui. Nel tempo libero che mi sforzo di ritagliare coltivo alcune delle mie frivole passioni, tra cui il rosa e i dolci, lo shopping e il make up, ma soprattutto i miei racconti.

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