L’apicoltura rappresenta una attività economica centrale per le Alpi, dove essa arriva a impiegare circa 8 mila persone nella sola regione transfrontaliera italo-francese. Di qui l’idea di dare vita al progetto Interreg Alcotra Italia-Francia 2021/2027 “Melior’Api”, volto a implementare le potenzialità di un settore agricolo tuttora in difficoltà a causa del cambiamento climatico e dell’attività antropica.

In breve

“Melior’Api” si configura come il diretto seguito di altri due progetti Interreg Alcotra, ovverosia “Innov’Api” (2017/2021) e “Apinverno” (2022/2024), ambedue finalizzati al reperimento di un metodo di lotta efficace e sostenibile al parassita varroa. 

Il suo capofila è l’Institut National de Recherche pour l’Agriculture, l’Alimentation et l’Environnement (INRAE). Questo è alla guida di un partner francese, l’Association de développement pour l’Apiculture provençale, e di due partner italiani, l’Università di Torino e l’Unione Nazionale Apicoltori Italiani.

Quanto al budget progettuale, esso ammonta complessivamente a 1.999.524 euro, di cui 1.599.619 euro provenienti dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) e 399.904 euro derivanti invece da contropartite. Di questi 1.069.524 euro (855.619 FESR, 213.904 contropartite) sono stati assegnati alla Francia e 930.000 euro (744.000 FESR, 186.000 contropartite) sono stati assegnati all’Italia.

L’apicoltura nelle Alpi

“Melior’Api” ha preso il via nell’ottobre dell’anno passato con la messa a punto del protocollo progettuale finale da parte dei diversi suoi partecipanti. Tra i punti salienti del documento figura anzitutto l’iniziativa di monitoraggio preliminare di 280 apiari di proprietà di 8 aziende apistiche tra Italia e Francia.

Grazie ai risultati da essa ottenuti, poi, sarà possibile stilare una serie di criteri attraverso i quali selezionare le migliori colonie dalle quali gli apicoltori possano rinnovare parte del loro stock. Tra questi citiamo la quantità di produzione, la tolleranza a parassiti e cariche virali, la qualità in autunno e la capacità di sopravvivere in buone condizioni durante l’inverno.

Dall’analisi di tutti questi aspetti, ancora, sarà sviluppata una soluzione software che permetta ai professionisti un aiuto nel ripristino annuale dei loro apiari, tenendo peraltro in conto fattori contestuali quali clima e fertilizzazione. Alfine sarà proposta una concreta applicazione di tale nuova metodologia direttamente in azienda, tramite percorsi formativi dedicati in loco.

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Classe 1997, ho due lauree in lingue e letterature moderne, un master di primo livello in giornalismo 3.0 e una incrollabile testardaggine, tutti quanti ottenuti con il massimo dei voti. Appassionata di scrittura dall’età di 7 anni e giornalista pubblicista dal 2021, ho contribuito a costruire “Nos Alpes” dalle basi, crescendo giorno dopo giorno e imparando a essere migliore assieme a lui. Nel tempo libero che mi sforzo di ritagliare coltivo alcune delle mie frivole passioni, tra cui il rosa e i dolci, lo shopping e il make up, ma soprattutto i miei racconti.

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