Federico Riboldi, assessore alla Sanità della Regione Piemonte, si è recato in Albania, dal 3 al 5 marzo, per cercare di attirare in Italia infermieri che possano sopperire alla carenza di personale sanitario.

E’ la ragione per la quale non era presente all’incontro italo-francese sulla cooperazione sanitaria transfrontaliera a Courmayeur.

L’Assessore alla Sanità in missione in Albania

All’inizio di marzo, Federico Riboldi si è recato in Albania, per incontrare rappresentanti politici, tra cui il viceministro della Salute, Niko Hyka, e visitare una decina di università.

Federico Riboldi, accompagnato dai rappresentanti delle Università di Torino e del Piemonte Orientale e dell’Ordine delle professioni sanitarie di Torino, ha cercato di convincere gli infermieri albanesi a venire a lavorare in Piemonte.

In effetti, gli stipendi e le condizioni di lavoro degli infermieri in Italia sono migliori di quelli dell’Albania. Per l’assessore della Regione Piemonte, l’Albania ha il vantaggio di avere una popolazione di lingua italiana abbastanza numerosa, i cui infermieri potrebbero integrarsi rapidamente nel sistema ospedaliero italiano.

Rivolgersi a infermieri di un altro Paese comporta il rischio di una possibile incomprensione con la popolazione locale o di una differenza di formazione con altri infermieri. Tuttavia, questa decisione risponde a un’esigenza reale della regione Piemonte. Riboldi ha annunciato che c’è già una carenza di circa 6.000 infermieri e, secondo le previsioni, nei prossimi dieci anni ci saranno circa 1.000 pensionamenti all’anno nel settore della sanità pubblica.

Il programma di assunzioni non è solo una soluzione a breve termine. L’assessore alla Sanità ha concluso un accordo che permetterà alle scuole di medicina piemontesi di insediarsi in Albania per formare gli studenti locali. Durante la formazione degli infermieri albanesi, dovrebbero essere previsti corsi di inserimento nel sistema sanitario piemontese per preparare al meglio i candidati. Inoltre, Riboldi ha annunciato che ci sarà anche una parte dedicata alle competenze e alla conoscenza della lingua italiana del personale medico albanese.

La mancanza di personale medico, un problema diffuso in Italia

La carenza di infermieri e, più in generale, di tutto il personale medico italiano non è una questione nuova, ma si è aggravata dopo l’epidemia di Covid-19. Le condizioni di lavoro, il rischio di burnout e la bassa retribuzione (1.600 euro per un infermiere) spingono il personale a licenziarsi o a trasferirsi all’estero.

Queste difficili condizioni di lavoro frenano l’accesso alla professione.Il numero di domande di ammissione alla professione infermieristica è sceso da 45.000 nel 2010 ad appena 20.000 nel 2020.

Tuttavia, la vera sfida per il sistema sanitario italiano è l’invecchiamento della popolazione. Quasi il 20% degli italiani ha già più di 65 anni e il numero e le esigenze delle persone non autosufficienti aumenteranno nei prossimi anni. Logicamente, anche il personale medico invecchia.

Per sopperire alla carenza di personale, la Regione Piemonte ha potuto ispirarsi agli ospedali calabresi, che nel settembre 2023 hanno introdotto medici cubani e infermieri indiani. Oppure la Regione Lombardia, che ha assunto infermieri sudamericani, in particolare argentini.

Il Collegio degli infermieri e i sindacati sono preoccupati per questa soluzione, che si sta diffondendo, in cui si favorirebbe l’immigrazione più economica di infermieri stranieri. L’assessore alla Sanità della Regione Piemonte ha in parte risposto annunciando l’introduzione di bonus per rendere la professione più attraente per la popolazione italiana.

I problemi comuni dell’infermeria europea

Se per gli infermieri albanesi il Piemonte è attrattivo, per gli infermieri italiani il richiamo viene dalla vicina Svizzera. Quasi 30.000 infermieri italiani hanno già lasciato il Paese e più di 3.000 si spostano ogni anno.

Anche gli infermieri francesi, che condividono le difficili condizioni di lavoro con i loro colleghi italiani, si stanno spostando verso la Svizzera. Nell’ottobre 2024 gli ospedali del Cantone di Ginevra hanno stabilito con le autorità francesi che interromperanno la ricerca di infermieri francesi, pur conservando la libertà di assumerli.

Lunedì 10 marzo, l’Assemblea nazionale francese ha esaminato un progetto di legge volto ad ampliare le competenze degli infermieri. Ciò consentirà loro di soddisfare le crescenti esigenze sanitarie della popolazione. Si prevede inoltre che i loro stipendi saranno aumentati per riflettere queste nuove competenze.

In Svizzera un infermiere viene pagato tra i 4.500 e i 6.500 euro, uno stipendio molto più alto rispetto all’Italia e alla Francia, dove il salario è compreso tra i 1.600 e i 2.500 euro.

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