Il cambiamento climatico sta trasformando i ghiacciai alpini e i loro ecosistemi, con impatti significativi su risorse idriche, stabilità geologica e biodiversità. Il 24 giugno 2025 a Grenoble, nel quadro della Convenzione delle Alpi, esperti europei si incontreranno per confrontarsi sui meccanismi alla base di queste trasformazioni e discutere sulle possibili strategie di adattamento, nel corso del workshop “Alpine glaciers in a changing climate: Effects, challenges and solutions”.

Il workshop, che si svolgerà presso Direction départementale des territoires, ufficio decentrato statale presso la prefettura, vedrà partecipazioni da istituzioni italiane, francesi e tedesche, e si propone di analizzare gli effetti a catena derivanti dal ritiro glaciale e dal degrado del permafrost. I temi riguardano i rischi idrogeologici, disponibilità d’acqua, la biodiversità emergente e le opportunità socio-economiche nel contesto alpino contemporaneo.

L’evento durante la Presidenza italiana della Convenzione delle Alpi per il biennio 2025-2026.

Ghiacciai, permafrost, impatti e strategie di adattamento

La prima parte della giornata sarà aperta da Valter Maggi (Università di Milano-Bicocca), che illustrerà i principali indicatori climatici nell’arco alpino. A seguire, verranno affrontate le conseguenze dei processi glaciali: instabilità dei versanti con studio di Jean‑Pierre Fosson (Fondazione Montagna sicura), trasformazioni del permafrost con Michael Krautblatter (Technische Universität München), alterazioni del ciclo idrologico con Ludovic Schultz (Parc national des Écrins) e perdita di habitat specializzati a cura di Roland Psenner (Eurac di Bolzano).

La seconda sessione metterà a confronto esperienze e strumenti di adattamento e resilienza Pierre Verry (Office national des forêts Restauration des terrains de montagne – ONF RTM) illustrerà un caso studio del villaggio di La Bérarde, in gran parte distrutto da un evento con colate e frane il 21 giugno 2024. A seguire Philippe Raviol illustrerà le politiche francesi di prevenzione dei rischi glaciali mentre Daniele Giordan (CNR-IRPI) approfondirà i sistemi di monitoraggio. Infine Tobias Hipp (Deutscher Alpenverein) presenterà misure per la sicurezza in ambito escursionistico.

Hydro, turismo, parchi e la nuova biodiversità che emerge dopo i ghiacciai

Il pomeriggio sarà dedicato alle opportunità territoriali, cercando di osservare anche la parte nuova e positiva delle trasformazioni in corso. Si parlerà delle strategie per la Valle d’Aosta tramite Gianluca Filippa con l’interazione tra stakeholder e territori nonché dei risultati del progetto ACLIMO nel territorio e nel parc de la Vanoise. Si parlerà anche delle prospettive del ghiacciaio di Géboulaz e di idroelettrico con Matthieu Le Lay (EDF). Guillaume Desrues, sindaco di Bourg‑Saint‑Maurice, concluderà sul turismo sostenibile e aree protette. Desrues ha ospitato nel suo comune dal 20 al 22 marzo scorso un evento riuscito e partecipato dal titolo Agir pour les glaciers.

Nella parte conclusiva si parlerà del nuovi ecosistemi che nascono dove i ghiacciai si ritirano. Jean‑Baptiste Bosson (Università di Losanna) e Vanda Bonardo (CIPRA/Legambiente) discuteranno strumenti e governance europea. Delphine Bonthoux esporrà la strategia francese di protezione degli habitat postglaciali. Concluderanno Raffaele Rocco (Regione Valle d’Aosta) e Nicolas Gouvernel (Commissariat massif des Alpes) con un bilancio e riferimenti all’11ª Relazione in preparazione sullo Stato delle Alpi.

La Convenzione delle Alpi su ghiacciai e permafrost

Oltre al workshop di Grenoble, la Presidenza italiana (2025‑2026) della Convenzione delle Alpi sta promuovendo diverse iniziative sul tema dei ghiacciai. Ha avviato l’undicesima Relazione sullo Stato delle Alpi (RSA 11), dedicata appunto a ghiacciai, permafrost e ciclo dell’acqua, che sarà presentata alla XIX Conferenza delle Alpi.

A questo riguardo, a marzo 2025 Bolzano ha accolto il primo gruppo di lavoro tecnico per la redazione della Relazione sullo Stato delle Alpi (la RSA 11), prodotta ogni due anni e pubblicata al termine di ogni biennio di presidenza, coinvolgendo scienziati e istituzioni. Una seconda riunione si svolgerà sempre a Grenoble, il 25 giugno, cioè il giorno successivo al convegno sui ghiacciai.

Durante la seduta del Comitato Permanente a Roma, il 26 marzo scorso, è stata confermata la definizione di un Piano d’Azione per la biodiversità alpina, che include specifiche misure per gli habitat postglaciali.

Infine, la Convenzione sta rafforzando il Sistema di Osservazione e Informazione sulle Alpi (SOIA) come piattaforma di dati e indicatori transfrontalieri, compreso il monitoraggio dei cambiamenti glaciali.

LEGGI ANCHE:

“Agir pour les glaciers” a Bourg-Saint-Maurice dal 20 al 22 marzo

Dalla Convenzione delle Alpi un piano per la biodiversità alpina

Convenzione delle Alpi, presidenza dalla Slovenia all’Italia

Direttore di Nos Alpes, giornalista. Ha collaborato in tempi diversi con varie riviste e giornali, da Il Mulino a Limes, da Formiche a Start Magazine.

Exit mobile version