A Mont-de-Lans, nel cuore delle Deux Alpes, nell’Isère, una mostra racconta una delle opere più grandi di ingegneria nelle alpi, la Diga di Chambon.

L’esposizione fotografica a cielo aperto, intitolata «Chambon, dans l’ombre d’un géant», propone una selezione di immagini storiche tratte dall’omonimo libro pubblicato nel 2017 dall’Associazione Freneytique. Le fotografie raccontano l’esperienza umana e tecnica della costruzione, realizzata tra il 1928 e il 1935, in un’epoca in cui l’idroelettrico cominciava a trasformare radicalmente il paesaggio alpino, in Francia, in Svizzera e in Italia.

Allestita sulla terrazza del Café-Musée Chasal Lento, la mostra è aperta fino al 27 agosto, tutti i giorni sabato escluso. A partire da agosto, avrà ulteriori pannelli tematici sulla storia del cantiere e sulla relazione con le comunità locali.

L’iniziativa si inserisce nel programma del centenario dell’Esposizione internazionale dell’oro bianco e del turismo, che si era tenuta a Grenoble nel 1925.

Spettacoli e celebrazione industriale

A differenza dell’Italia, in cui le dighe vengono guardate con relativo sospetto e ostilità – anche per il radicamento nella memoria collettiva del disastro del Vajont – in Svizzera e Francia le infrastrutture idroelettriche sono oggetto di visita e di attività sportive, come abbiamo raccontato anche su questo giornale.

A fianco della mostra sulla diga di Chabon, infatti, un calendario di eventi accompagna l’estate dell’Oisans, con un racconto e una memoria dell’industria dell’acqua nel rapporto con la montagna e i suoi abitanti, in una lettura sostanzialmente positiva.

Nel mese di luglio, si potrà visitare la diga di Chambon (6 luglio), vedere lo spettacolo Attraper l’eau a Mizoën (9 luglio), e Les mots du Vénéon a Ornon (13 luglio), dedicati ai racconti d’acqua della valle. La settimana dal 19 al 26 luglio è dedicata al tema del grande sbarramento con mostre e conferenze a Mizoën, tra cui l’appuntamento Une Odyssée de courage et d’innovations (26 luglio), che rievoca in chiave eroica la costruzione del Chambon.

Agosto proporrà una serie di esperienze tra teatro, paesaggio e divulgazione scientifica. L’1, l’8 e il 9 agosto, il laboratorio Le chemin de l’eau : du glacier à la centrale si svolgerà sui sentieri del Lac Besson, all’Alpe-d’Huez. Il 6 e il 16 agosto ci saranno spettacoli sull’energia idroelettrica a Mizoën, mentre il 13 agosto, a Vaujany, va in scena Glaciers en vacances, una performance sulle trasformazioni climatiche e sulla memoria dei ghiacciai.

Dal 16 al 30 agosto, la Maison des Alpages di Besse-en-Oisans ospiterà la mostra interattiva La Montagne Infini #3, dedicata alla percezione della montagna tra scienza e immaginazione.

Acqua come eredità del territorio e della società

Nell’autunno 2025 gli appuntamenti metteranno l’accento sull’eredità idroelettrica per il territorio. Il 20 settembre e il 4 ottobre, ad Allemond e Le Bourg-d’Oisans, ci saranno ancora gli spettacoli teatrali Rosanne et la Baronne e Attraper l’eau. Dal 20 al 30 settembre, l’Office du Tourisme di Allemond ospiterà la mostra Les Montagnes électriques, che si sposterà a ottobre al Freney-d’Oisans.

A chiudere simbolicamente il programma sarà lo spettacolo autunnale Raconte-moi la Houille Blanche, un racconto sulle generazioni che hanno vissuto i luoghi e il ruolo dell’acqua.

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Direttore di Nos Alpes, giornalista. Ha collaborato in tempi diversi con varie riviste e giornali, da Il Mulino a Limes, da Formiche a Start Magazine.

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