La seconda fase concreta degli sviluppi legati ai Giochi Olimpici delle Alpi del 2030 riguarda il Villaggio Olimpico di Briançon. Fa seguito all’assegnazione all’impresa Egis (come capofila) degli studi e del monitoraggio per la costruzione del “collegamento olimpico “, con la sua terza corsia per gli autobus e il trasporto pubblico nella valle di Serre-Chevalier, tra Briançon e Monêtier-les-Bains.
Gestita da SOLIDEO Alpes 2030, l’operatore responsabile dello sviluppo complessivo delle infrastrutture sportive e ricettive per i Giochi Olimpici nei quattro settori (Nizza, Briançon, Savoia e Alta Savoia), la selezione di due consorzi di imprese è un passo avanti concreto. Entrambi sono interessati a concorrere alla procedura di selezione per individuare il costruttore del Villaggio Olimpico di Briançon.
I prossimi mesi, fino alla scelta del “promotore-operatore-costruttore ” all’inizio del 2026, saranno decisivi e l’occasione per chiarire le aspettative di Solideo Alpes 2030. Questa agisce non solo per i Giochi, ma soprattutto per conto del Comune di Briançon, che ne ha fatto una questione strategica. Ciò consentirà ai due gruppi di mettere a punto le loro risposte, in linea, si spera, con le aspettative della popolazione.
Due siti per un progetto…
Il tema è complesso, perché si articola in più parti: la parte dei Giochi Olimpici, e quindi il Villaggio Olimpico e il Media Village di Briançon, e la parte post-olimpica, o “Plan Héritage”, come lo ha chiamato il governo francese, in linea con le richieste del CIO, il Comitato Olimpico Internazionale.
Inoltre, anche se l’attenzione si concentra sul Fort des Têtes, o Forte di Vauban, maestosa fortezza costruita a picco sulla città storica di Briançon e sullo Chaberton, il dossier riguarda anche un secondo sito essenziale per la città: l’ex fabbrica di Schappe, adiacente all’omonimo parco e sulle rive della Durance.
Luogo della memoria operaia della città, ex fabbrica di lavorazione dei cascami di seta (prodotti nelle regioni più a sud, Vaucluse, Drôme…), la Schappe è la traccia incisa di un’epoca in cui Briançon non accoglieva turisti, ma immigrati che venivano a lavorare. Infatti, secondo gli studi dello storico Franck Dellion, i lavoratori piemontesi costituivano più del 10% della forza lavoro, segno dei legami storici tra le valli.
Il Forte delle Têtes
Il Fort des Têtes è stato interamente catalogato, è protetto dal 2008 ed è anche patrimonio dell’umanità UNESCO. Secondo il programma, ospiterà il Villaggio olimpico, con una capacità di 900 atleti e accompagnatori, oltre ad alloggi, un centro di preparazione fisica e strutture di ristorazione, mentre la fabbrica Schappe (completamente distrutta da un incendio nel 2014) ospiterà le forze di sicurezza e i volontari.
L’invito a manifestare interesse lanciato da SOLIDEO lo scorso maggio riguardava anche un collegamento di tipo funiviario tra i due siti, per fornire un servizio più “comodo” o turistico (argomento che sembra essere stato abbandonato in quanto irrealistico), nonché la costruzione di un vasto parcheggio sotterraneo a la Schappe… (nelle immediate vicinanze del fiume).
…e due fasi: prima e dopo i Giochi Olimpici
Questa è l’altra sfida del programma: la fase di “héritage” post-olimpica. Seguendo l’esempio di Parigi 2024, e la trasformazione degli edifici del Villaggio Olimpico e del Media Village in edifici che ospitano abitazioni, negozi e servizi… la fase è a lungo termine.
I due raggruppamenti di imprese, con investitori, sviluppatori, architetti, urbanisti e costruttori, saranno giudicati anche in base alla loro capacità di trasformare la temporanea crisalide dei Giochi Olimpici in un progetto sostenibile. Per il sindaco di Briançon, Arnaud Murgia, il progetto sarebbe un nuovo quartiere della città, che comprenderebbe 150 abitazioni destinate a chi acquista per la prima volta, con un mix di 58% di alloggi “liberi”, 31% di alloggi “a canone reale e condiviso” (sociali) e 11% di alloggi sovvenzionati per i lavoratori stagionali e le persone in occupazione multipla, secondo il dossier reso noto ad aprile 2025.
Il sito, particolarmente esteso, ospiterebbe anche un centro conferenze nell’ex cappella e soprattutto un complesso alberghiero di alto livello in ex caserme ed edifici militari. Situato a prua del Forte, sul lato sud che si apre sulle valli della Durance e della Guisane, avrebbe anche un centro benessere e un ristorante.
Date le dimensioni del sito, che si estende per circa dieci ettari, e il numero di edifici da restaurare, si potrebbero aggiungere molte altre funzioni e servizi. Nel presentare il progetto ad aprile, il sindaco aveva accennato al desiderio di “vedere un museo dedicato alla storia militare dei siti del Briançonnais”. Ma in questo caso le offerte sono aperte e anche le risposte potrebbero cambiare, anche se le licenze edilizie presentate copriranno entrambe le fasi, in un’ottica di semplificazione.
Il progetto di legge sull’organizzazione dei Giochi Olimpici e Paralimpici del 2030
Il progetto di legge sulle Olimpiadi, adottato dal Senato e presentato all’Assemblea nazionale a luglio, consentirà un gran numero di deroghe o di azioni pilota con la legge in materia di urbanistica, suddivisioni, pianificazione regionale, sovvenzioni per la ristrutturazione energetica delle seconde case, ecc.
Inoltre, la nozione di “héritage” è tutt’altro che nuova, visto che ricordiamo che per i Giochi di Torino 2006 anche Sestriere e Bardonecchia hanno ospitato Villaggi Olimpici, con una capienza molto più ampia (1.850 persone per Sestriere), utilizzando alberghi e costruendo il Mariani, poi diventato un complesso residenziale.
Il governo di François Bayrou ha inoltre fissato come obiettivi per i Giochi del 2030 lo sviluppo dello sport e l’apertura dei Giochi a un nuovo pubblico: vacanze solidali per 100 mila bambini, accessibilità per i disabili e persino la creazione di un campus per le carriere sportive, magari a Briançon… che sarebbe un vero “héritage”.
LEGGI ANCHE: Egis costruirà il collegamento stradale olimpico Briançon / Monêtier-les-Bains