La Régionale Wallis 2025, rassegna di arte contemporanea nel Cantone del Vallese quest’anno giunta alla sua quinta edizione, promette di offrire ampio spazio alla produzione cantonale in vista dell’imminente stagione invernale. Curata dal Kunstverein Oberwallis, che ha selezionato le opere attraverso una giuria composta da esperti del settore, l’iniziativa è stata inaugurata lo scorso venerdì 21 novembre e sarà accessibile sino alla prossima domenica 14 dicembre.
La Régionale Wallis 2025
La Régionale Wallis 2025 ha come suo obiettivo quello di valorizzare le ricerche più attuali degli artisti attivi o residenti nell’area del Cantone del Vallese, proponendo un percorso accessibile e attento alle specificità territoriali.
L’esposizione si articola tra la Galerie zur Matze di Briga e la Galerie zur Schützenlaube di Visp, creando un itinerario culturale ad abbracciare due realtà complementari. L’accesso è gratuito e possibile unicamente nel fine settimana, con aperture il venerdì e il sabato dalle 16:00 alle 18:00 e la domenica con orario anticipato dalle 14:00 alle 18:00.
Alla guida del progetto vi è il Kunstverein Oberwallis, una associazione che da anni sostiene il dialogo tra artisti, pubblico e istituzioni culturali e che attraverso di esso promuove una visione curatoriale della scena creativa locale. La giuria, responsabile della selezione delle opere, ha per contro il ruolo di rafforzare l’identità professionale della manifestazione e consolidarne al contempo la credibilità nel panorama artistico svizzero.
Le opere in mostra
L’edizione 2025 della Régionale Wallis 2025 propone un panorama diversificato della scena creativa del Cantone del Vallese, con due sedi che offrono approcci artistici differenti.
La Galerie zur Matze accoglie le opere di Mathiwu Barbezat, Camille Villetard, Elisa Feraud, Andreas Henzen, Johannes Loretan, Dino Rigoli, Rittiner & Gomez, Pedro Rodrigues, Jasha Schmidt, Herbert Theler, Wilhelm Wenger, Pierre Zufferey e Helga Zumstein. A Visp, invece, saranno esposti i lavori di Gaël Epinay, Boris Jeronimo Loretan, Patrick Perren, Adelheid Sandhof e Carlo Schmidt.
Resta comunque presente un doppio filo conduttore rappresentato anzitutto dal comune legame territoriale con il Vallese risentito da tutti gli artisti, con una produzione che riflette in qualche misura l’identità culturale e paesaggistica locale. Vi si somma poi la volontà di ricerca contemporanea, esplorazione di linguaggi attuali dell’arte visiva che spaziano dalla pittura e dalla scultura sino alle installazioni, al video e alla sperimentazione con materiali inusuali.
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