Nella riunione di Losanna del 23 luglio, il Comitato olimpico ha votato per l’assegnazione dei Giochi olimpici invernali del 2030 alla Francia e alle alpi francesi, pur con alcune condizioni.

Inoltre, i giochi dle 2030 avranno una dimensione transfrontaliera: Il pattinaggio di velocità si svolgerà a Torino, all’Oval, negli impianti delle Olimpiadi invernali del 2006.

Nello spazio alpino, Italia e Francia ospiteranno due edizioni successive dei Giochi olimpici e paralimpici invernali nel 2026 e nel 2030: Milano/Cortina e poi le Alpi francesi.

Il successo scontato della candidatura francese

Come unico candidato ancora in lizza per l’organizzazione dei Giochi del 2030 – dopo il ritiro di Svizzera e Svezia, – il successo delle Alpi francesi era praticamente assicurato.

Tuttavia, la recente incertezza sulla situazione politica francese e un certo grado di vaghezza sulla garanzia finanziaria richiesta per organizzare gli eventi olimpici avevano sollevato alcune preoccupazioni sui meriti della candidatura. Il Presidente del CIO Thomas Bach ha infine annunciato che la Francia ospiterà i Giochi.

La Francia dovrà presentare al CIO una lettera di garanzia finanziaria entro il 1° ottobre 2024 per assicurare l’organizzazione dei Giochi. Per l’evento vanno stanziati non meno di 2 miliardi di euro: sebbene il budget sia considerevole, è la metà di quello dei Giochi Olimpici di Parigi 2024, per i quali è stata annunciata una spesa di oltre 4 miliardi di euro.

Un’organizzazione innovativa che coinvolge tutte le Alpi francesi

L’evento sarà organizzato in diverse località. La Regione Auvergne Rhône-Alpes (AURA) e la Regione Sud (Provence-Alpes Côte d’Azur) condivideranno la responsabilità dell’organizzazione.

La Regione Sud aveva avviato da sola la candidatura per l’organizzazione dei Giochi Olimpici, con la data prevista del 2034. La collaborazione con la Regione Auvergne Rhône-Alpes, con le sue sedi di gara già esistenti dalle Olimpiadi invernali di Albertville del 1992, ha permesso alla candidatura di guadagnare quattro anni e di affermarsi nella competizione diplomatica internazionale.

L’organizzazione da parte delle due Regioni prevede la creazione di cinque villaggi olimpici, coinvolgendo diversi comuni da nord a sud. Le precedenti edizioni dei Giochi olimpici invernali nelle Alpi francesi e italiane si sono polarizzate attorno a un unico comune: Chamonix nel 1924, Cortina d’Ampezzo nel 1956, Grenoble nel 1968, Albertville nel 1992 e infine Torino nel 2006.

I villaggi e le sedi dei Giochi Olimpici e Paralimpici Invernali del 2030

Gli eventi si svolgeranno in prossimità dei villaggi olimpici previsti: l’Alta Savoia ospiterà lo sci di fondo a La Clusaz, il biathlon a Le Grand Bornand e un villaggio olimpico.

La Savoia ospiterà lo sci alpino e la combinata nordica a Courchevel e Méribel, il salto con gli sci a Courchevel, gli sport da tavola a La Plagne e due villaggi olimpici, a Bozel e La Plagne.

La zona di Briançon ospiterà gare di sci e snowboard freestyle a Serre Chevalier e Monginevro, oltre a un villaggio olimpico a Briançon.

Infine, le Alpi Marittime e Nizza in particolare ospiteranno l’hockey su ghiaccio in due sedi, il pattinaggio artistico e il pattinaggio di velocità su pista corta, il curling, nonché il centro di trasmissione internazionale e il principale centro media.

Il pattinaggio di velocità si svolgerà a Torino, in Piemonte, all’Oval, la struttura che ospioò nel 2006 e ora è intragrata nel complesso di Lingotto Fiere. Il sindaco di Torino, Stefano Lo Russo lo ha annuciato in un comunicato stampa il 25 luglio. La partecipazione di Torino non era evidente nelle prime fasi dell’annuncio, e costituisce una occasione di collaborazione tra Italia e Francia.

La sede della cerimonia di apertura dei Giochi Olimpici non è ancora nota, ma secondo il presidente della regione AURA, Laurent Wauquier (ora eletto all’Assemblea nazionale francese) potrebbe assumere la forma di un omaggio ai Giochi precedenti, con una cerimonia congiunta a Chamonix, Grenoble e Albertville.

La cerimonia di chiusura si svolgerà a Nizza, sulla Promenade des Anglais, una città con un’alta capacità turistica e un aeroporto internazionale.

Sfide per tutti, anche per Briançon

Le Olimpiadi invernali del 2030 sono presentate dagli organizzatori come sobrie e rispettose dell’ambiente, grazie soprattutto al riutilizzo di tre siti olimpici risalenti ai Giochi di Albertville del 1992.

I Giochi saranno anche l’occasione per una città come Briançon di rilanciare la propria economia e di aprire nuovi collegamenti di trasporto; è allo studio la creazione di un collegamento ferroviario con Marsiglia in tre ore e mezza.

Le zone innevate non dovrebbero essere modificate e le aree montane non subirebbero l’impatto di azioni di deforestazione, poiché molti degli impianti sportivi (il 93% in totale) esistono già e possono essere riutilizzati.

Tuttavia, i cambiamenti climatici e l’accelerazione dello scioglimento dei ghiacci potrebbero alterare rapidamente l’equilibrio delle montagne e, in ultima analisi, l’organizzazione dei Giochi nel 2030.

(aggiornato alle 10.15 del 25 luglio, per la partecipazione di Torino)

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