Benjamin Védrines ha scalato il K2 (abbreviazione di Karakorum 2) in 10 ore, 59 minuti e 59 secondi. L’ascensione è avvenuta il 28 luglio 2024, esattamente due anni dopo il suo primo tentativo fallito. A circa 8.400 metri, ha iniziato a sentire l’ipossia causata dalla fatica. Gli altri alpinisti lo hanno aiutato fornendo ossigeno supplementare.

Durante questa salita al K2, Védrines si è preparato al campo base avanzato a 5.350 metri, in attesa di una finestra di bel tempo stabile che gli permettesse di compiere l’ascensione.

Benjamin, nato nel 1992 a Châtillon-en-Diois nel Vercors (dipartimento della Drôme), ha seguito lo stesso percorso di Benoît Chamoux, alpinista dell’Alta Savoia che ha scalato 13 ottomila ed è scomparso durante la salita del quattordicesimo (Kangchenjunga) nel 1995. Nel 1986, Chamoux lasciò il campo base avanzato alle 18.00 del 5 luglio e raggiunse la vetta il giorno successivo alle 17.00, dopo un’ascesa di 23 ore. Con il suo tempo, quindi, Vedrines ha battuto il record stabilito da Chamoux.

Anche l’Italia conta alpinisti che, nel corso degli anni, hanno raggiunto gli 8.611 metri della vetta.
La prima scalata italiana avvenne il 31 luglio 1954 ad opera dell’alpinista lombardo Achille Compagnoni e del veneto Lino Lacedelli. Complessivamente, il gruppo della spedizione era composto da 13 scalatori (Walter Bonatti, Ugo Angelino, Erich Abram, Mario Fantin, Cirillo Floreanini, Pino Gallotti, Guido Pagani, Mario Puchoz, Ubaldo Rey, Gino Soldà e Sergio Viotto).
Da lì, anche altri italiani hanno compiuta l’impresa alpinistica. Nel 2004, il lombardo Agostino Da Polenza, alla sua quinta esperienza da capo-spedizione sul K2, ha guidato 11 scalatori nella spedizione per celebrare i 50 anni della prima ascensione italiana. Nel 2007, Silvio Mondinelli, Karl Unterkircher, Walter Nones, Ugo Giacomelli, Adriano Greco, Daniele Nardi, Mario Vielmo, Stefano Zavka hanno scalato il Karakorum 2. L’anno dopo, è stata la volta di Marco Confortola a cui, però, l’impresa è costata l’amputazione di 10 dita dei piedi oltre a vari congelamenti.

Il 28 luglio 2022, esattamente due anni prima di Védrines, i tre alpinisti valdostani François Cazzanelli, Pietro Picco e Jérôme Perruquet hanno raggiunto la vetta, senza l’impiego di ossigeno supplementare.

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