Venerdì 23 agosto, sono state rese note le dimissioni di Laurent Wauquiez da presidente della Regione Auvergne Rhône-Alpes, presentate il giorno precedente, il 22 agosto.

Wauquiez, eletto all’Assemblea nazionale alle ultime elezioni legislative 29 e 30 giugno e 6 e 7 luglio, aveva 30 giorni per lasciare la carica, in ragione dell’incompatibilità sul cumulo dei mandati, ma alcuni ricorsi hanno consentito di prolungare la sua attività alla presidenza fino a poco fa.

Il Consiglio regionale di Auvergne-Rhône-Alpes è già convocato il 5 settembre per eleggere il suo successore, sebbene nei media nessun nome sia ancora emerso.

Alcune immagini di Wauquiez da presidente regionale

Laurent Wauquiez si è da sempre distinto per proprie posizioni personali, anche nel suo partito politico, con una propria immagine di combattente politico. Da sinistra e a volte anche dal centro gli si è rimproverata la posizione sui diritti civili (era contro il matrimonio per tutti), la riduzione dei contributi alle associazioni ambientaliste spostate a favore dei cacciatori, le dichiarazioni sulla non applicazione della legge nazionale sulla riduzione del consumo dei suoli.

Nel 2014, aveva sostenuto l’ipotesi di un ritorno all’Europa dei sei Paesi fondatori e la fine del sistema di Schegen. La sua posizione è ora più aperta, ma si era notata l’assenza – che è parsa come anti-europea – di rappresentanti politici della Regione alla prima riunione del Comitato frontaliero italo-francese del Trattato del Quirinale, a Torino, il 31 ottobre 2023.

In generale, è collocato nell’area a destra dei Républicains, contro la maggioranza presidenziale uscente. Ha più volte insistito sulla trasformazione e in parte riduzione dell’assistenza ai ceti più fragili – con lo SMIC, e strumenti analoghi al reddito italiano di cittadinanza e di inserimento nel mondo del lavoro. E’ favorevole alla creazione di dinamiche economiche capaci di assorbire povertà e fragilità sociali: sono argomenti che si ritrovano anche nell’area del presidente Emmanuel Macron.

Con queste posizioni e questa immagine pubblica si trova ora a guidare il gruppo politico di Les Républicains all’Assemblea nazionale. Aveva preso le distanze da Eric Ciotti, presidente del partito, quando questi si era alleato con Marine Le Pen e il Front National alla vigilia delle elezioni legislative di giugno e luglio.

Rispetto all’immagine pubblica anche diffusa dai media, della presidenza della Regione di Laurent Wauquiez bisognerà ricordare altri elementi.

Wauquiez pioniere dell’idrogeno, il Piemonte indietro

Per esempio, in materia ambientale, ha dato forza alla filiera dell’idrogeno verde, con incentivi e politiche per il solare. La Regione è una delle prime ad aver creato la Valle dell’idrogeno e un ufficio dedicato, secondo il modello dell’Unione europea, mentre in Piemonte e in Italia il progetto è ancora sulla carta.

Tra i primi risultati, il completamento di punti di ricarica sugli assi viari, l’avvio della “Autostrada dell’idrogeno” sull’asse Lione-Torino, la realizzazione di bus a idrogeno retrofit, cioè adattando bus tradizionali a motori a idrogeno, presso uno stabilimento vicino a Lione.

Di fronte a sé, la Regione Auvergne-Rhône-Alpes trova un Piemonte molto più indietro, che vi contribuisce soltanto con il Politecnico. Per i tir a idrogeno, Wauquiez ha dovuto andare a cercare il partner di trasporto italiano in una impresa in Veneto e non in Piemonte, i bus a retrofit a idrogeno sono degli IVECO, la cui casa madre è a Torino, ma la fabbrica presso Lione.

Anzi, è proprio presso uno dei suoi stabilimenti di Lione che la torinese IVECO produrrà la linea di bus a idrogeno per il trasporto pubblico.

Le Olimpiadi collaborative nel 2030

Rispetto ai toni conflittuali, va anche ricordato che il successo della candidatura delle Alpi francesi alle Olimpiadi invernali del 2030 discende anche da un approccio collaborativo e partecipativo, ben diverso dall’immagine di una destra delle decisioni verticali.

Wauquiez ha collaborato con Renaud Muselier, il presidente della Regione Sud, del campo presidenziale – in politica sono avversari – insieme a forze che vengono dal basso, locali, associative, comunali, dipartimentali.

Le Olimpiadi saranno distribuite sull’insieme del territorio, recuperando infrastrutture esistenti, valorizzando le precedenti esperienze ma senza creare un unico centro. Si saranno almeno tre poli di villaggio olimpico, con sport nella Nizza “maralpina” e quelli di velocità su ghiaccio a Torino, quindi con un approccio transfrontaliero ed europeo.

Difficile dunque dare una posizione univoca al personaggio, le sfumature e le possibilità politiche sono più complesse.

Sintonie con le politiche dell’area di Macron e altre sfumature

Vi sono anche sintonie con i governi del presidente Macron: nelle politiche di reindustrializzazione, nelle start up tecnologiche, nella riduzione dei rifiuti, nell’applicazione progressiva della proposta di Gabriel Attal, ministro dell’educazione per qualche mese prima di diventare primo ministro, sul ritorno dei grembiuli a scuola.

A Wauquiez si deve la decisione finale sul completamento del finanziamento per la domanda a Bruxelles sugli studi per la tratta ferroviaria tra Lione e Saint-Jean-de-Maurienne, dunque di ammodernamento per l’asse Torino-Lione, ma anche l’opposizione alle pale eoliche, con convergenze sia ambientaliste sia con il Rassemblement national di Marine Le Pen.

La Regione ha anche conservato solidi legami con la Cina, in ambito medico o sulle stazioni invernali, a sostegno di imprese regionali radicate e influenti, come la bio Mérieux (3,1 miliardi di fatturato) e la Compagnie des Alpes (1,1 miliardi).

Chi sarà il nuovo presidente

Il dibattito sul nuovo presidente si è appena aperto, e per il momento sembra che la questione sia principalmente quella di assicurare la continuità sulle scelte operate finora, appunto dalle energie rinnovabili e all’idrogeno, ai giochi olimpici. Sebbene si sia dimesso da presidente, Laurent Wauquiez resterà membro del Consiglio regionale, e sarà certamente influente anche su questi prossimi passaggi.

Se ne parlerà nei giorni, la prima riunione del Consiglio regionale è appunto fissata per il 5 settembre 2024.

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Direttore di Nos Alpes, giornalista. Ha collaborato in tempi diversi con varie riviste e giornali, da Il Mulino a Limes, da Formiche a Start Magazine.

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