Dalla scorsa domenica 1° settembre, pure a determinate condizioni e con lo scopo di ridurre danni futuri ad animali da reddito, nel Cantone del Vallese è iniziata la seconda regolazione preventiva dei branchi di lupi. Lo ha deciso il Consiglio federale durante la seduta dello scorso venerdì 30 agosto, anticipando di tre mesi rispetto all’anno passato il periodo di abbattimento.

Lo scopo di tale rinnovata misura è quello di permettere ai cacciatori di intervenire ad arginare futuri danni e non più dunque a risolverli a posteriori. Aumentare la paura dell’animale dovrebbe invogliarlo ad allontanarsi dalle zone popolate, mantenendone al contempo standard la popolazione.

La regolazione preventiva dei lupi nel Cantone del Vallese

Nel Cantone del Vallese è stata richiesta l’eliminazione dei quattro branchi di lupi di Nanz, Augstbord, Hérens-Mandelon e Les Toules sul totale dei tredici attualmente presenti sul territorio. È stata peraltro stilata una lista a indicazione delle circostanze di decesso delle principali specie, siano esse per mano di cacciatori o guardia parco o a causa di incidenti su strada.

In data mercoledì 21 agosto scorso, era stata approvata soltanto la prima delle tre domande, ciò che ha portato alla discussione svoltasi venerdì 13 settembre tra il Consigliere federale Albert Rösti e il Consigliere di Stato Frédéric Favre. Successivamente, l’uccisione di alcuni capi di bestiame ha spinto a una finale revisione della richiesta, ampliatasi dunque ai quattro distinti gruppi di predatori.

A occuparsi dell’eliminazione saranno cacciatori formati nei settori autorizzati durante la stagione di caccia alta (licenze G, A+B e A), la caccia ai piccoli predatori (licenza E) e la caccia al cinghiale (licenza S) nonché alcuni cacciatori specializzati integrati nel gruppo di supporto alla caccia (GSC).

La legge sulla caccia

Fino al XIX secolo quasi tutte le principali specie animali selvatiche del Paese erano vittime di una pratica venatoria eccessiva, per fare fronte alla quale nel 1875 la Confederazione emanò per la prima volta una legge federale sulla caccia. Questa ha permesso di incrementare la protezione delle specie, andando a ripopolare il territorio di animali selvatici quali il cervo, lo stambecco e il capriolo ma anche il gipeto barbuto, il castoro e la lontra.

Tuttavia, dopo la totale estinzione locale sin dal 1986, attorno al 1995 i lupi sono tornati e divenuti nuovamente stanziali in Svizzera sin dal 2012. Nel 2020 sono stati contati complessivamente 11 branchi e poco più di 100 animali, cifre salite nel 2023 sino a 32 branchi e circa 300 animali. Nel 2019 i predatori hanno ucciso 446 prede da reddito, numeri ancora una volta in aumento a quota 1.480 nel 2022.

La revisione

Nel 2022 il Parlamento della Svizzera ha rivisto la legge sulla caccia andando a includervi una specifica ordinanza che permetta l’abbattimento preventivo delle popolazioni di lupo. Tra il novembre dell’anno passato e il prossimo venerdì 31 gennaio 2025, dunque, i Cantoni hanno avuto o avranno modo di intraprendere per la prima volta una azione preventiva volta ad attenuare le ripercussioni sull’economia alpestre.

A oggi il testo completo della legge è in revisione e, dopo una preliminare fase di consultazione tra il marzo e il 5 luglio scorsi, entro la fine dell’anno corrente essa sarà posta al vaglio del Consiglio federale. L’eventuale sua entrata in vigore, finalizzata alla salvaguardia del bestiame e alla protezione degli spazi vitali di mammiferi e uccelli selvatici, è prevista per il prossimo 1° febbraio 2025.

L’abbattimento preventivo dei lupi in Svizzera

L’Ufficio federale dell’ambiente (UFAM) della Svizzera ha già ricevuto numerose domande relative alla regolazione preventiva del lupo da diversi Cantoni, tra cui Grigioni, San Gallo e Vaud. Qualora esse fossero approvate, gli stessi potranno disporre i propri interventi sulla base del numero dei giovani lupi nati nella stagione corrente, il cui monitoraggio non è ancora stato concluso.

Restano tuttavia alcune limitazioni prettamente dovute al fatto che, secondo la Convenzione di Berna del 1979, il lupo resta una specie protetta tanto in Svizzera quanto in Europa. Per esempio, dunque, è possibile procedere ad abbattere interi branchi soltanto in casi di motivata pericolosità; fissata anche la condizione che sia garantito il numero minimo pari a dodici su tutto il territorio, rispettivamente pari a tre o due nelle regioni più grandi o piccole.

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Classe 1997, ho due lauree in lingue e letterature moderne, un master di primo livello in giornalismo 3.0 e una incrollabile testardaggine, tutti quanti ottenuti con il massimo dei voti. Appassionata di scrittura dall’età di 7 anni e giornalista pubblicista dal 2021, ho contribuito a costruire “Nos Alpes” dalle basi, crescendo giorno dopo giorno e imparando a essere migliore assieme a lui. Nel tempo libero che mi sforzo di ritagliare coltivo alcune delle mie frivole passioni, tra cui il rosa e i dolci, lo shopping e il make up, ma soprattutto i miei racconti.

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