Il Centro Storico Fiat di Torino, situato nella palazzina Liberty di via Chiabrera, riaprirà entro la fine dell’anno.

Questo luogo emblematico, inaugurato nel 1963 e chiuso durante la pandemia e non più riaperto da allora, permette di ripercorrere la storia dell’automobilismo e dell’industria italiana attraverso una collezione unica di automobili, documenti e cimeli.

La sua riapertura avviene in una fase di forte trasformazione e di crisi dell’industria dell’auto europea, con ripercussione importanti anche a Torino.

La gestione del Centro Storico Fiat passa da Stellantis all’associazione Museo Nazionale dell’Automobile, i cui membri sono l’Automobile Club d’Italia, il comune di Torino, Stellantis e la Regione Piemonte.

Un patrimonio culturale e industriale

Il Centro Storico Fiat, ospitato nel primo ampliamento delle officine Fiat di Corso Dante, rappresenta anche un punto di riferimento culturale per la città di Torino. Tra le opere in mostra, spiccano modelli iconici come la Fiat 3½ HP del 1899, la Mefistofele che nel 1924 batté il record mondiale di velocità, e la Nuova 500 “La Prima”. Non mancano i primi trattori, come il Fiat 702 del 1919, e opere legate a settori come l’aviazione (con l’aereo da caccia G91), il design e l’architettura.

Accanto alla collezione di automobili, il museo conserva un imponente archivio: oltre 7.000 metri lineari di documenti cartacei, 400.000 disegni tecnici e più di 6 milioni di immagini.

Questo patrimonio è completato da spazi dedicati a figure chiave per la storia dell’automobile italiana, come il progettista Dante Giacosa, creatore di utilitarie che hanno motorizzato l’Italia, dalla Topolino alla Fiat 500.

Un progetto di rilancio del Centro Storico Fiat tra passato e futuro

La riapertura del Centro Storico Fiat, gestito dal Museo Nazionale dell’Automobile (MAUTO) che lo riceve da Stellantis, segna l’inizio di una nuova fase per questo spazio espositivo. La struttura è stata sottoposta a un restyling per garantire la conformità alle norme di sicurezza e sarà inizialmente accessibile a piccoli gruppi di visitatori. Secondo Benedetto Camerana, presidente del MAUTO, il Centro entrerà a far parte del circuito museale della città, proponendo un’esperienza che collega tradizione e innovazione.

Il percorso espositivo, curato da Giuliano Sergio, si articola in otto sezioni che esplorano il legame tra l’automobile e altre forme culturali, dall’arte al cinema. Tra le opere esposte, si trovano dipinti di artisti come Mario Sironi e Carlo Carrà, fotografie di Luigi Ghirri e manifesti pubblicitari che hanno segnato l’immaginario collettivo.

Il progetto non si limita alla celebrazione del passato. Una nuova area permanente, intitolata “Future on Mobility”, sarà dedicata alle sfide e alle innovazioni nel campo della mobilità sostenibile, coinvolgendo studenti, appassionati e ricercatori.

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