Continuerà fino al 9 marzo 2025 la mostra di Berthe Morisot, esponente dell’impressionismo e di una pittura di rottura con i canoni classici dell’Ottocento, con tratti dedicati al mondo femminile.

Inaugurata il 16 ottobre alla Galleria d’arte moderna (GAM) di Torino, la mostra dedicata di una delle fondatrici del movimento impressionista è accompagnata da installazioni per un ambiente multisensoriale, a cui si è voluto dare il nome di “intruso”. Anche questa è un’esperienza da scoprire.

La mostra, con una cinquantina di opere, è allestita alla GAM nel quadro della Fondazione Torino Musei, che offrono anche le notizie sui biglietti e gli orari.

L’impressionismo declinato al femminile

Berthe Morisot, vissuta tra il 1841 e il 1895, è una delle artiste che hanno avuto un ruolo di rilievo nella storia del movimento Impressionista, intorno alla seconda metà dell’800. In questi anni, un nutrito gruppo di artisti inizia a sentire stretti i dogmi dell’arte greco-romana imposti dall’Académie royale de peinture et de sculpture, e, per scardinarli, propone una nuova prospettiva che desidera rappresentare la realtà nella sua imperfezione consentendo all’interiorità e ai sentimenti di materializzarsi.

Tra gli effetti dovuti alla rottura con la tradizione, l’avvento dell’Impressionismo si è dimostrato altresì incline a mutamenti sociali permettendo alle donne di insediarsi nella frattura e di farsi strada in un nuovo mondo dell’arte che comincia a svilupparsi parallelamente a quello convenzionale. Le opere della Morisot incarnano l’essenza del movimento artistico: pennellate fluide, giochi di luce dall’effetto naturale e scene della quotidianità, diventano per l’artista un mezzo per rappresentare, con un occhio interno e con un certo spessore emotivo, la femminilità e la vita domestica dell’epoca.

Berthe Morissot fece parte dei circoli intellettuali e dei pittori della Parigi dell’Ottocento. Sebbene esclusa dalle scuole d’arte (l’École des beaux arts avrebbe aperto i suoi corsi alle alunne solo nel 1897), fu apprezzata dai grandi artisti dell’epoca, con cui strinse relazioni e con cui espose le sue opere. Édouard Manet la ritrasse in undici tele, Jean-Baptiste Camille Corot la ospitò nel suo atelier, strinse amicizia con Puvis de Chavannes, Edgard Degas e Fantin-Latoure. Sposò il fratello di Édouard Manet, Eugène.

La mostra alla GAM di Torino

Berthe Morisot affrontò e superò le limitazioni imposte alle donne del suo tempo dando prova della sua abilità e della sua sensibilità riuscendo a guadagnarsi il rispetto del pubblico e degli altri artisti del movimento dell’impressionismo, unica donna a partecipare regolarmente alle mostre del gruppo che si sono svolte dal 1874 al 1886.

Oggi, le sue opere sono esposte nei musei impressionisti più celebri di Francia, come il Musée Marmottan Monet e il Musée d’Orsay di Parigi, e del mondo, alla pari di quelle dei pittori di sesso maschile.

Alla GAM di Torino, fino al 9 marzo 2025 sono esposte una cinquantina di opere di Berthe Morisot provenienti da questi due musei parigini e non solo. La mostra è un’occasione per vedere riunite nel medesimo luogo le opere più rappresentative di un’artista che, con grandi nomi come Monet, Renoir, Degas e Manet, ha rivoluzionato il concetto di arte introducendo, in un ambiente prettamente maschile, uno sguardo femminile fortemente innovativo.

L’Intruso: Stefano Arienti

Nella filosofia della GAM compare la figura dell’“Intruso”. Si tratta di un elemento “disturbante” che ha la funzione di inserirsi all’interno dell’equilibrio della mostra creando un qualcosa di inatteso. L’idea è dunque quella di decostruire per poi ricomporre producendo un effetto imprevisto di apertura verso l’alterità e minando la stabilità apparente prodotta dall’esposizione.

L’Intruso di Berthe Morisot è Stefano Arienti che, grazie al suo display, ha plasmato un ambiente multisensoriale volto ad arricchire l’esperienza dei visitatori tramite una riflessione che si articola intorno a tematiche tipicamente impressioniste come la natura, i paesaggi e la quotidianità che l’artista trasforma e rinnova.

Per le scuole e per l’apprendimento del francese

Il 9 dicembre, la mostra è anche oggetto di una iniziativa a favore delle scuole e dell’apprendimento della lingua francese, organizzate dal Dipartimento Educazione GAM in collaborazione con le Alliances Françaises di Biella, Cuneo e Torino. Rivolta agli insegnanti di lingua francese delle scuole secondarie di primo e secondo grado permetterà di esaminare le possibilità di unire l’arte e l’apprendimento linguistico, con schede utili per attività con i propri studenti.

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