Il 20 novembre è stata inaugurata la Cité scolaire internationale di Marsiglia. Il complesso scolastico, intitolato all’ex Presidente della Repubblica francese Jacques Chirac, è situato nel cuore dell’area portuale Euroméditerranée, a nord del centro città.
La cité scolaire internationale Jacques Chirac, che dal prossimo anno dovrebbe offrire una sezione dedicata all’insegnamento italiano, fa parte di una rete scolastica italo-francese.
Alcune esperienze della formazione bilingue in Italia e Francia
Gli studenti iscritti alle scuole superiori che vi aderiscono – circa 400 in Italia e 60 in Francia, hanno una formazione bilingue e possono sostenere l’esame finale ESABAC (Esame di stato- baccalauréat) riconosciuto nei due Paesi e attivo sin dal 2010. Tra questi istituti si possono citare per la Francia i licei Paul Héroult di Saint-Jean-de-Maurienne, o il Mont Blanc René Dayve di Passy, il Marcel Pagnol di Marsiglia.
In Francia esistono anche sezioni italo-europee, su scala più limitata e con un curriculum più leggero, che permettono agli studenti di entrare in contatto con la cultura e la lingua del Paese vicino.
La Cité scolaire internationale de Lyon offre un programma di lingua italiana fin dalla sua fondazione nel 1988. Lo stesso vale per la Cité scolaire internationale europole di Grenoble.
A Torino, esistono due scuole internazionali con sezioni francofone. Si tratta della Scuola internazionale europea statale Altiero Spinelli e del Convitto nazionale Umberto I, aperte all’inizio degli Anni ’90, periodo che corrisponde all’avvio della fase di integrazione europea. In Italia esistono inoltre alcuni licei francesi, a Torino (Jean Giono), Milano (Stendhal), a Roma (Chateaubriand) e a Firenze (Victor Hugo).
In Valle d’Aosta in linea di principio l’insegnamento è bilingue, sebbene l’attuazione sia stata complicata sin dal suo avvio nel secondo dopoguerra. In alcune scuole alcune materie sono insegnate il lingua francese. Nelle pur limitate zone di minoranza francofona in Piemonte, degli sportelli linguistici previsti dalla legge statale, in accordo con le scuole, realizzano progetti di diffusione e mantenimento della lingue francese, per esempio a Pinerolo.
L’inaugurazione della Cité scolaire internationale di Marsiglia
Il complesso scolastico internazionale ha già accolto 660 studenti dall’inizio dell’anno scolastico nel settembre 2024 e si prevede che entro il 2026 accoglierà un totale di 2.200 studenti. A Marsiglia, gli alunni potranno studiare dalle elementari alle superiori nello stesso istituto.
In questo edificio di 27.000 metri quadri l’insegnamento è internazionale. L’inglese, il tedesco, l’arabo, il cinese, lo spagnolo e presto anche l’italiano sono e saranno tra le lingue proposte accanto ai tradizionali corsi di francese.
La diversità sociale sarà un fattore decisivo nella selezione degli studenti poiché la scuola vuole anche essere un riflesso della società marsigliese. Popolare e internazionale, la città è segnata dalle influenze straniere generate dalle più recenti ondate di immigrazione.
L’apprendimento delle lingue nelle scuole
La scuola, che offre una serie di corsi dedicati all’educazione internazionale, permette agli alunni di scegliere una delle lingue proposte. Questi potranno seguire un percorso educativo che porterà al conseguimento del baccalauréat (l’equivalente della maturità) internazionale di francese il Baccalaurérat français international. Il corso bilingue e biculturale comprende materie come lingue, letterature e storia-geografia.
Durante il periodo scolastico, gli allievi potranno anche beneficiare di progetti culturali e sportivi basati sulla lingua che stanno studiando. Saranno inoltre organizzati scambi virtuali e iniziative di mobilità all’estero, in particolare attraverso il programma Erasmus+.
Questa formazione internazionale è il risultato di partenariati bilaterali tra Francia e Paesi stranieri. L’obiettivo della Cité scolaire internationale è di preparare i futuri cittadini francesi a muoversi agevolmente in diversi ambiti culturali, adattandosi a un ambiente di lavoro internazionale.
La formazione linguistica fin dalla più tenera età ha ovviamente implicazioni politiche, ma risponde anche a una capacità umana limitata nel tempo. Secondo uno studio del MIT del 2018, l’apprendimento delle lingue è più facile per i bambini e gli adolescenti fino a 17 anni o 18 anni. Per essere in grado di parlare una lingua straniera come un madrelingua, un individuo deve aver iniziato l’apprendimento prima dei 10 anni.
Un progetto finanziato in parte dalla Région Sud
La costruzione della Cité scolaire internationale ha richiesto un investimento pari a circa 100 milioni di euro, più della metà dei quali finanziati dalla Région Sud. Anche il Dipartimento Bouches-du-Rhône e la Città di Marsiglia hanno contribuito alla spesa complessiva.
Tra le autorità presenti all’inaugurazione del nuovo complesso scolastico, il presidente della Région Sud ed ex deputato marsigliese Renaud Muselier ha voluto ricordare l’eredità di Jacques Chirac, scomparso nel 2019. Un modo per lui di stabilire una continuità tra le misure d’integrazione dei marsigliesi di origine straniera messe in atto all’inizio degli Anni 2000 e l’inaugurazione di una scuola internazionale. Ironia della sorte, il russo non viene insegnato nel complesso scolastico Jacques Chirac, anche se è stata una delle uniche lingue straniere parlate dal quinto Presidente della Repubblica francese.
Il complesso caso delle scuole di Marsiglia
La Cité scolaire internationale Jacques Chirac viene inaugurata in un contesto educativo molto particolare per Marsiglia. I problemi di fatiscenza e le crescenti disuguaglianze sociali nelle scuole sono noti da diversi anni e, nonostante la consapevolezza politica, la maggior parte non ha ancora beneficiato di misure di sostegno.
Ciò è particolarmente vero per il piano Marseille en Grand, annunciato da Emmanuel Macron per il 2021 e fortemente criticato in un rapporto della Corte dei Conti nell’ottobre 2024. Accertando una mancanza di coerenza tra il piano auspicato e la realtà marsigliese, questa ha anche evidenziato la difficoltà di applicazione del budget messo a disposizione dallo Stato. Degli 1,05 miliardi di euro destinati direttamente al sistema scolastico marsigliese, sono stati utilizzati solo 19 milioni di euro, nonostante la situazione di emergenza.
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