Le Langhe, incastonate tra le colline del Piemonte, possiedono un paesaggio unico, riconosciuto dall’UNESCO come Patrimonio dell’umanità nel 2014.

Noto per la produzione di vini buoni e apprezzati, il territorio è intessuto di borghi medievali, castelli, enoteche e cantine storiche che ne raccontano la tradizione vitivinicola e culturale. Per un viaggio, anche per un fine settimana, sono suggerite a soste a Barolo, La Morra, Monforte d’Alba e Serralunga d’Alba.

Sono luoghi su cui ci soffermiamo oggi, diversi l’uno dall’altro ma vicini per stile e legame profondo con la terra di cui fanno parte, evidentenella gente che li abita, nelle insegne, nei modi di vivere e appunto nel cibo e nel vino. Annunciamo però in questa sede che nelle prossime settimane torneremo con altri articoli dedicati alle Langhe.

Barolo: la culla del “re dei vini”

Barolo è un piccolo borgo famoso con lo stesso nome del vino citato come il “re dei vini e vino dei re”. Vi si scopre un’atmosfera tranquilla, con strette vie con ciottoli, case in pietra e un centro storico raccolto, facilmente visitabile a piedi.

Il Castello Falletti, per esempio, è una costruzione medievale che ospita oggi il WiMu – Museo del Vino, uno spazio espositivo con strumenti di scoperta sensoriale. Si parla non solo delle tecniche di produzione ma anche il ruolo culturale e simbolico che il vino ha assunto nel corso dei secoli.

La città è una bella destinazione per gli appassionati di enologia: numerose cantine, come Marchesi di Barolo o Cantina Mascarello, permettono di scoprire le diverse espressioni del vino attraverso visite guidate e degustazioni. Nei dintorni, le colline coperte dalle viti offrono un panorama molto bello, che cambia colore con le stagioni.

Barolo è la sede dell’associazione che organizza, ogni estate, il Collisioni Festival, che si tiene ad Alba ma coinvolge tutto il territorio. Si tratta di un evento culturale che unisce musica, letteratura e degustazioni enogastronomiche, a sommassi ai numerosi appuntamenti stagionali come incontri, concerti, rappresentazioni e mostre che si svolgono nei dintorni.

La Morra: il balcone panoramico delle Langhe

La Morra, a pochi chilometri da Barolo, è definita il “balcone delle Langhe” per le sue spettacolari vedute panoramiche sui vigneti e le Alpi che si stagliano all’orizzonte nelle giornate limpide. Qui un intrico di strade conduce al Belvedere, il punto di osservazione da raggiungere proprio per cogliere questi paesaggi.

Spiccano alcuni monumenti tra cui la Torre Campanaria del XVIII secolo e la Chiesa barocca di San Martino, costruita tra il 1684 e il 1695 con una importante facciata che si impone sulla piazza principale del paese. La Cappella del Barolo è invece una piccola chiesa sconsacrata trasformata in un’opera d’arte contemporanea dagli artisti Sol LeWitt e David Tremlett. Situata tra i vigneti, la struttura colorata si nota come elemento nuovo nel paesaggio.

La Morra è un centro per la produzione del Barolo DOCG, grazie ai suoi terreni e al microclima. Le cantine, come Renato Ratti e Oddero, propongono degustazioni e accennano ai segreti delle tecniche enologiche. Nei ristoranti del borgo si possono provare i piatti tipici del Piemonte, come i tajarin al tartufo bianco di Alba, il brasato al Barolo e il vitello tonnato.

Da Torino e da molte località della regione, vi è da decenni l’abitudine, in alcune stagioni dell’anno, di spostarsi con la famiglia e con gli amici in queste località per un buon pranzo tradizionale.

Cappella del Barolo (c) CC BY SA Wikimedia Commons

Monforte d’Alba: storia e musica tra le colline

A Monforte d’Alba, cittadina dal tono medievale in mezzo ai vigneti, vi sono intersezioni tra storia e musica, con un centro si sviluppa attorno alla piazza dell’Antica Chiesa dove si trova l’auditorium dedicato al pianista Mieczysław Horszowski. È un anfiteatro naturale, ospita concerti ed eventi culturali e ha un bella acustica oltre alla vista sui vigneti.

Il borgo è uno dei comuni della denominazione Barolo DOCG, e i suoi vigneti producono vini di grande qualità. Diverse cantine, come Domenico Clerico e Elio Grasso, propongono visite, con uno sguardo alle tecniche di produzione e un momento per assaggiare i vini. I ristoranti e le trattorie servono piatti tradizionali che meritano sicuramente più di una sosta.

Auditorium Horszowski a Monforte d’Alba (c) CC BY SA Wikimedia Commons

Serralunga d’Alba: un borgo sospeso nel tempo

Serralunga d’Alba si sviluppa attorno a una strada principale che conduce al Castello medievale, costruito nel XIV secolo dalla famiglia Falletti. Con la sua forma slanciata e le torri asimmetriche, è particolare nel suo genere e rappresenta un esempio di architettura militare destinata a scopi residenziali e di rappresentazione del potere piuttosto che difensivi. Le visite permettono di scoprire gli interni e anche una volta di godere di viste mozzafiato sui vigneti.

Il borgo conserva un fascino proprio, con case in pietra e un’atmosfera tranquilla. Come gli altri comuni delle Langhe, Serralunga è famosa per il Barolo grazie ai terreni ricchi di argilla e calcare. Le cantine, come Fontanafredda e Ettore Germano, sono il luogo ideale per scoprire le sfumature di questo vino.

Castello di Serralunga d’Alba (c) CC BY SA Wikimedia Commons

Il Castello di Grinzane Cavour

Il Castello di Grinzane Cavour, appunto a Grinzane, è una delle fortificazioni più rappresentative delle Langhe ed è uno degli elementi che caratterizzano il Patrimonio UNESCO “Paesaggi vitivinicoli delle Langhe-Roero e del Monferrato”.

Gli studiosi collocano la costruzione della torre principale tra il XIII e il XIV secolo, mentre le altre parti dell’edificio furono completate in epoche successive. Il maniero fu proprietà del Marchese di Busca nel Quattrocento, come testimoniano gli stemmi nobiliari rinvenuti sotto gli intonaci delle sue stanze. Nel corso dei secoli, passò a diversi proprietari fino a diventare, nell’Ottocento, la residenza di Camillo Benso, Conte di Cavour.

Cavour visse al castello per quasi vent’anni, a partire dal 1830, ed era un periodo di innovazioni e sviluppo. Introdusse nuovi metodi di coltivazione, fece piantare migliaia di viti e migliorò l’irrigazione attraverso la costruzione di canali. Gli interventi furono una vera scossa per l’agricoltura locale, costruirono l’immagine del futuro statista e portarono una grande visibilità al territorio e ai vini delle Langhe.

Camillo Benso ricoprì anche il ruolo di sindaco di Grinzane dal 1832 al 1849. Il comune si chiama oggi Grinzane Cavour proprio per ricordarne il ruolo decisivo.

Il Castello di Grinzane Cavour (c) CC BY SA Wikimedia Commons

La struttura, a pianta rettangolare, è dominata da un mastio che occupa un’intera ala. Il resto dell’edificio si sviluppa in una forma a “U”, con torrette quadrate e rotonde che ne ornano il profilo. Le facciate, con le loro finestre disposte in modo regolare, si affacciano su paesaggi d’incanto, che rendono il castello un bel simbolo dei luoghi.

Oggi, il Castello di Grinzane Cavour è un centro culturale. Ospita l’Enoteca regionale piemontese Cavour, con i migliori vini della regione, e il Museo delle Langhe, che racconta la storia del territorio e le tradizioni enogastronomiche. L’Asta mondiale del tartufo bianco si svolge in questa cornice, con visitatori da tutto il mondo.

Dal 2010 ha una nuova ala progettata dall’architetto Giorgio Teggi, integrata nella collina su cui si erge il maniero, dove spiccano una sala didattica e una per i congressi e altri spazi per incontri e formazione.

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Direttore di Nos Alpes, giornalista. Ha collaborato in tempi diversi con varie riviste e giornali, da Il Mulino a Limes, da Formiche a Start Magazine.

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