Dal 27 al 30 aprile 2025, la città di Annecy ospita a Bonlieu l’esposizione La Seconde Guerre mondiale et les camps de Déportation (La Seconda guerra mondiale e i campi di deportazione) organizzata in occasione dell’ottantesimo anniversario della fine della Seconda guerra mondiale in Europa e della liberazione dei campi di concentramento.

Promossa in collaborazione con la Fédération Nationale des Déportés et Internés, Résistants et Patriotes (FNDIRP), l’iniziativa rientra in un più ampio calendario di eventi commemorativi che coinvolge istituzioni locali, associazioni e cittadini.

L’esposizione, allestita nei corridoi del primo piano del centro culturale Bonlieu, propone un percorso didattico e accessibile per raccontare il dramma dell’internamento e dell’annientamento delle menti e delle persone perpetrato dal Terzo Reich. L’iniziativa di Annecy si rivolge a tutte le generazioni, con l’obiettivo di trasmettere la memoria dei crimini nazisti e ricordare le vittime della deportazione.

A Annecy un’esposizione per ricordare la deportazione

La mostra si inserisce in un contesto commemorativo che vuole rinnovare l’impegno collettivo contro l’oblio. Attraverso pannelli esplicativi, documenti storici e materiali visivi, l’esposizione illustra la progressiva radicalizzazione del sistema concentrazionario e la macchina burocratica e industriale dello sterminio. Sono messi in evidenza i meccanismi ideologici e pratici che hanno portato alla persecuzione di ebrei, rom, oppositori politici, resistenti e civili innocenti.

Ideata da Jocelyne Martinet, presidente dell’associazione dipartimentale dei Déportés, Internés, Résistants et Patriotes de la Haute-Savoie, la mostra intende anche ricordare il ruolo della Resistenza locale e l’impatto della guerra sulla popolazione savoiarda. Il percorso si conclude con un messaggio di responsabilità civica e di vigilanza democratica, ribadendo l’urgenza di mantenere viva la memoria storica.

In Alta Savoia, i nazisti deportarono 1233 persone tra l’agosto del 1942 e giugno 1944, la metà non ha fatto ritorno. Si ricorda in particolare la retata la retata del 16 novembre 1943 (la rafle d’Annecy) svolta dalla Feldgendarmerie davanti all’Hôtel des Marquisats. Venti donne e bambini furono radunati e deportati nei campi di concentramento mentre su Quai Jules Philippe, davanti alla scuola, altri 6 bambini ebrei furono arrestati e deportati.

Forum delle associazioni memoriali

La commemorazione prenderà il via sabato 26 aprile con il Forum des associations mémorielles et du monde combattant, in programma dalle 9 alle 18 presso il Forum di Bonlieu. Organizzato dall’Office National des Combattants et des Victimes de Guerre in collaborazione con la città di Annecy, il forum riunirà le principali realtà associative della Haute-Savoie impegnate nella trasmissione della memoria e nel sostegno ai veterani e ai loro familiari.

L’iniziativa rappresenta un momento di incontro tra generazioni e tra esperienze diverse, con l’obiettivo di rafforzare il legame tra passato e presente. Il forum offrirà spazi informativi, testimonianze dirette, esposizioni tematiche e occasioni di confronto aperte al pubblico. La presenza delle istituzioni, delle scuole e del mondo associativo contribuirà a creare un contesto partecipativo e condiviso.

La cerimonia del 27 aprile per la Giornata nazionale della deportazione

Il momento centrale delle celebrazioni si terrà domenica 27 aprile alle ore 11 presso lo Square des martyrs de la déportation, con la cerimonia per la Giornata nazionale del ricordo delle vittime e degli eroi della deportazione. La commemorazione sarà presieduta da Emmanuelle Dubée, prefetta dell’Alta Savoia, con la partecipazione del sindaco di Annecy François Astorg, che al termine si recherà in visita all’esposizione allestita a Bonlieu.

Istituita in Francia con la legge del 14 aprile 1954, la giornata nazionale del ricordo è dedicata ai deportati di ogni origine e credo politico, vittime del sistema concentrazionario nazista. La data del 27 aprile è stata scelta per la sua vicinanza alla liberazione dei principali campi e per non sovrapporsi ad altre ricorrenze ufficiali o religiose.

Il ricordo della deportazione non riguarda soltanto il passato. Dopo la liberazione dei campi nel maggio 1945, le truppe alleate e l’opinione pubblica internazionale presero coscienza dell’estensione del sistema messo in atto dal regime nazista per eliminare dissidenti, minoranze etniche e religiose. Fu in quel momento che il termine crimini contro l’umanità entrò nella coscienza collettiva e nel diritto internazionale.

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