Lo spoglio delle schede, con 643 sezioni su 643, indica la vittoria Silvia Salis alle elezioni per la carica di sindaco di Genova, con il 51,5% (centrosinistra e sinistra) contro il 44,2% dell’avvocato Pietro Piciocchi, candidato di centrodestra e destra.

L’affluenza definitiva è del 51,78 per cento, in aumento rispetto al 44,17 per cento registrato nel 2022.

Salis viene dunque eletta al primo turno.

Chi è Silvia Salis, in corsa per la guida di Genova

Silvia Salis è nata a Genova il 17 settembre 1985 ed è cresciuta nel quartiere di Sturla. Ex atleta di livello internazionale, ha vinto dieci titoli italiani nel lancio del martello, tra campionati invernali (sei) e assoluti (quattro). Dopo il ritiro dall’attività agonistica, ha intrapreso un percorso dirigenziale nel mondo dello sport, fino a diventare vicepresidente vicaria del CONI nel 2021. Il suo profilo unisce competenze sportive e radicamento territoriale, due elementi che ha portato nella sua campagna elettorale.

Alla chiusura delle urne, il primo dato sull’affluenza segnala una partecipazione in crescita, al 51,78 per cento, rispetto al 44,17 per cento registrato alle elezioni comunali del 2022. L’aumento della partecipazione potrebbe aver influito sull’esito a favore di Silvia Salis.

Pietro Piciocchi, il candidato a sindaco per il centrodestra  è nato nel 1977, è avvocato ed è stato uno stretto collaboratore dell’ex-sindaco Marco Bucci, che ora guida la Regione Liguria.

Il programma di Silvia Salis

Nel programma di Silvia Salis, il punto principale è la cosiddetta “Città dei 15 minuti”, dove ogni cittadino può accedere ai servizi essenziali — scuole, sanità, trasporti, commercio — in meno di un quarto d’ora dal proprio domicilio. La formula è stata accattivante, ed è spesso usata in Europa. Per esempio France Services che cerca di rendere accessibili i servizi in un tempo di 30 minuti su tutto il territorio nazionale.

La visione del programma elettorale si traduce comunque in politiche a sostegno del piccolo commercio, con un Piano del Commercio partecipato, e in azioni di manutenzione urbana che coinvolgano i municipi, per il verde pubblico, illuminazione ed edifici scolastici. La qualità dei servizi pubblici, da monitorare con commissioni municipali, e la rigenerazione degli spazi pubblici, con l’estensione del modello delle Case di Quartiere sono una declinazione dello stesso schema generale. Il programma, con un richiamo alla modernizzazione della città, propone inoltre l’istituzione di spazi diffusi di co-working e co-studying anche per favorire la socialità nei quartieri. Un nuovo modello di sicurezza urbana sarà fondato su prevenzione e coinvolgimento delle comunità locali.

Il dibattito politico

Viceversa, nel dibattito in particolare tra i due principali sfidanti, Silvia Salis e Pietro Piciocchi, sono stati relativamente poco presenti i temi della qualità dell’aria o della mobilità a conferma che la società e la classe dirigente cittadina non ha ancora acquisito ed elaborato i temi della transizione che pure vedono attivamente coinvolte diverse città europee.

Ugualmente i temi delle isole di calore, o della mobilità dolce sono rimasti sul fondo della scena, mentre il porto è tornato spesso nei dibattiti, ma essenzialmente come fattore di sviluppo e motore economico tradizionale e non come elemento anch’esso in evoluzione ambientale e competitiva.

La preparazione elettorale è stata quindi prevalentemente svolta nel confronto tra schieramenti di posizione, in cui pesano molto anche le tradizioni della città, che è sempre stata a sinistra e che per dieci anni è passata alla guida di destra. La vittoria di Salis cambierebbe dunque un equilibrio che sembrava consolidato, anche in un quadro nazionale italiano di relativa debolezza a sinistra.

Lo scandalo che ha coinvolto l’allora presidente della Regione, Giovanni Toti in particolare sulle questioni del Porto di Genova, se non ha ridato forza sufficiente per far spostare il baricentro politico alle elezioni regionali del 2024, hanno senz’altro contruito per quelle comunali di quest’anno. Il sindaco uscente, Marco Bucci, che godeva come sindaco di un buon consenso personale, è passato a dirigere la Regione. A destra non sono riusciti a trovare un profilo analogo per sostituirlo in Comune di Genova.

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Direttore di Nos Alpes, giornalista. Ha collaborato in tempi diversi con varie riviste e giornali, da Il Mulino a Limes, da Formiche a Start Magazine.

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