Il 5 settembre 2025, il governo nazionale francese ha pubblicato un decreto ministeriale che rivede la zonizzazione abitativa ABC, riclassificando 468 comuni francesi, tra cui molte località delle Alpi, in zona A e zona A bis.

In queste aree si registra un’elevata tensione tra domanda e offerta di alloggi, in particolare nelle località sciistiche internazionali.

Il passaggio in zona A dà accesso a schemi finanziari e normativi come il mutuo a tasso zero, l’affitto intermedio, il contratto di solidarietà reale e il mutuo sociale rent-to-own. L’obiettivo è garantire alloggi permanenti e anticipare la pressione del turismo, soprattutto in vista dei Giochi Olimpici del 2030.

Secondo Valérie Létard, ministro francese dell’Edilizia abitativa, “questo decreto rappresenta un passo avanti nel sostegno agli alloggi in affitto intermedi, e quindi alla produzione di alloggi a prezzi accessibili di cui le famiglie hanno bisogno “.

Segue la stessa logica dei decreti precedenti, con l’obiettivo sostenere 2,4 milioni di francesi che vivono in questi comuni. Tali residenti avranno un accesso più facile agli alloggi in affitto intermedi, con tariffe più vantaggiose per alcuni sussidi abitativi. La riorganizzazione sosterrà anche la costruzione di alloggi sociali, aumentando i massimali di affitto per i nuovi progetti finanziati con prestiti per l’affitto sociale.

Riclassificazione della zonizzazione ABC, con particolare attenzione alle zone A e A bis

Il sistema di zonizzazione ABC ripartisce le città francesi in base al grado di sostenibilità del mercato immobiliare.

  • La zona A riguarda principalmente le grandi città, le località turistiche e le località alpine, dove la domanda di alloggi supera di gran lunga l’offerta. Essa dà accesso a incentivi per l’acquisto e l’affitto, come il mutuo a tasso zero, il contratto di locazione immobiliare congiunto e gli alloggi in affitto intermedi.
  • La zona A bis, più restrittiva, comprende i comuni in cui il mercato immobiliare è estremamente rigido, spesso in centri urbani molto attraenti o in località internazionali molto frequentate.

Il sostegno alla proprietà della casa e i massimali di affitto sono aumentati per proteggere gli alloggi permanenti e dare priorità all’accesso agli alloggi per i residenti permanenti rispetto alle seconde case o agli alloggi turistici. Questa distinzione spiega perché alcuni comuni alpini, come La Clusaz, Megève, Les Houches e Demi-Quartier, sono stati riclassificati in zona A bis, mentre altri rimangono in zona A.

Comuni interessati nelle Alpi

Ecco i cambiamenti contenuti nel nuovo decreto:

  • Nelle Hautes-Alpes, Briançon, Monêtier-les-Bains e Saint-Chaffrey sono passati dalla zona B1 alla A.
  • Nell’Isère, Eybens, Grenoble, Huez (Alpe d’Huez) e Saint-Égrève sono passati dalla zona B1 alla A.
  • In Savoia, Aime-la-Plagne, Bourg-Saint-Maurice (Les Arcs), La Plagne Tarentaise, Courchevel, Tignes, Val-d’Isère, Les Belleville (Saint-Martin-de-Belleville, Les Menuires, Val Thorens) e Bozel sono passati da B1 o C ad A, mentre Les Allues (Méribel) sono passati da C ad A.
  • In Alta Savoia, Amancy, Anthy-sur-Léman, Arâches-la-Frasse, Ballaison, Charvonnex, Les Contamines-Montjoie, Cuvat, Manigod, Montriond, Perrignier, Saint-Jean-de-Sixt, Servoz, La Tour, Veyrier-du-Lac, Villaz e Villy-le-Pelloux sono passate dalla zona B1 alla A. La Clusaz, Demi-Quartier, Les Houches e Megève sono passate dalla zona A alla zona Abis.
Mappa della zonizzazione della Savoia, a cura dell’Agence Départementale d’Information sur le Logement de la Savoie (c) ADIL 73 / MA Savoie su mappa OpenStreetMap Framacarte

La riclassificazione, uno strumento per integrare i regimi finanziari e garantire un alloggio permanente

La riclassificazione in zona A o A bis apre l’accesso a diversi programmi finanziari per i residenti permanenti e le famiglie.

Il mutuo a tasso zero aiuta gli acquirenti per la prima volta a finanziare la propria casa senza pagare interessi, riducendo così il costo complessivo di un progetto immobiliare. Il leasing immobiliare congiunto separa la proprietà della casa da quella del terreno, abbassando il prezzo di acquisto e garantendo che le case rimangano accessibili a lungo termine. È il caso di un’iniziativa a Chamonix e Demi-Quartier nella Val d’Arly.

Il prestito sociale per l’accesso all’affitto combina l’affitto e la futura proprietà di un’abitazione, consentendo alle famiglie di entrare gradualmente nel mercato immobiliare. Gli alloggi a canone intermedio offrono affitti inferiori a quelli del mercato libero per le famiglie che non hanno diritto all’alloggio sociale, stabilizzando così la popolazione locale nelle località turistiche.

Le agevolazioni fiscali come Denormandie e Loc’Avantages incoraggiano la ristrutturazione e la locazione di alloggi a prezzi accessibili, mentre i massimali di affitto più alti per le case finanziate con prestiti per l’affitto sociale incoraggiano la costruzione di nuove unità a prezzi accessibili. Esistono anche iniziative locali,

Gli alloggi nelle Alpi: una questione di stabilità socio-economica

I lavoratori stagionali continuano a essere i più esposti all’insicurezza abitativa, spesso costretti a condividere appartamenti o alloggi temporanei. Il passaggio alla zona A consente di sviluppare residenze dedicate per soddisfare le loro esigenze e garantire la stabilità della forza lavoro che è vitale per le località turistiche.

A Tignes, l’edificio Glaciers, già dedicato ai lavoratori stagionali, ha visto aumentare la sua capacità e rinnovare gli alloggi per offrire ai lavoratori condizioni migliori. A Val Claret è stato costruito un nuovo residence per completare l’offerta.

Ugualmente, a Chamonix sono stati sviluppati alloggi collettivi, mentre a Les Deux-Alpes la ristrutturazione e la costruzione di nuove unità abitative consentono di accogliere adeguatamente i lavoratori stagionali.

In Francia, la riclassificazione in zone A e A bis sta influenzando i programmi abitativi locali, incoraggiando la costruzione di alloggi accessibili e controllando gli affitti.

Misure simili esistono anche nelle Alpi. In Svizzera, ad esempio, le zone di tensione limitano gli acquisti da parte dei non residenti e incoraggiano gli alloggi permanenti. Anche in Austria, alcuni comuni turistici impongono tetti agli affitti e incoraggiano l’edilizia sovvenzionata. Infine, in Italia, su base regionale, ad esempio in Trentino-Alto Adige e in Valle d’Aosta, vari meccanismi, talvolta pragmatici e gestiti a livello locale, proteggono gli alloggi permanenti e regolano gli affitti turistici. Il riconoscimento della pressione turistica sulle abitazioni in Valle d’Aosta è tuttavia recente e limitato ad alcune aree, come Cogne, Champoluc e Courmayeur.

Lo schema di zonizzazione francese, unito a misure finanziarie e normative, è una leva per mantenere stabile la popolazione locale e sostenere lo sviluppo del turismo.

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Nato a Roma e di nazionalità francese, è cresciuto all'interno di diverse culture, sviluppando nel contempo una passione per le Alpi. Appassionato di innovazione ed esperto in sviluppo territoriale e turistico, attualmente risiede nel Pays de Gex.

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