A decorrere dal 1º gennaio di quest’anno, la Région Auvergne-Rhône-Alpes (AURA) ha lanciato una sperimentazione per la gestione diretta di oltre 750 chilometri delle cosiddette “routes nationales non concédées”. Tale procedimento, attivato anche per ciò che concerne la Région Grand-Est, è reso possibile dalla legge francese “3DS” (Differenziazione, Decentramento, Deconcentrazione e Semplificazione) promulgata il 21 febbraio del 2022.
Il menzionato provvedimento ha difatti aperto la possibilità per le regioni volontarie di gestire parti delle reti di proprietà dello Stato, che a sua volta può “metterle a disposizione” delle regioni per ammodernamento e manutenzione. La legge del 22 marzo 2024 ha ulteriormente chiarificato aspetti giuridici pratici fondamentali per rendere operativa tale proposta, tra cui la delega di firma per gli atti amministrativi ad agenti statali facenti parte dei servizi stradali già esistenti.
Come è gestita la rete stradale statale
Prima dell’avvio della sperimentazione era lo Stato francese a occuparsi delle strade attraverso i suoi servizi decentrati (Directions régionales de l’environnement, de l’aménagement et du logement e Directions interdépartementales des routes). Le mansioni affidategli erano in sostanza manutenzione, gestione, sicurezza e interventi quali riparazioni e rinnovamenti su tale porzione di rete nazionale non in concessione.
Lo scopo della proposta è di permettere a Regioni quali Auvergne-Rhône-Alpes e Grand-Est di abbandonare il ruolo di meri esecutori di politiche statali e di assumere invece quello di soggetti che pianificano, investono e definiscono priorità locali. Di qui le auspicate ricadute di un cambiamento istituzionale che possa influire sulla qualità delle infrastrutture, sulla sicurezza stradale, sulla sostenibilità ambientale e sull’equilibrio territoriale.
La gestione diretta delle Strade statali nella Région AURA
La gestione diretta delle Strade statali nella Région AURA interessa nello specifico 756 chilometri di rete non concessa, site perlopiù nelle aree dell’Auvergne e lungo il corridoio del Rodano. Tale esperimento, avviato ufficialmente 1° gennaio del 2025, durerà sino al 31 dicembre del 2029, per un lasso temporale complessivo pari a cinque anni.
La Regione potrà contare sull’apporto dei servizi statali già operativi (i citati DREAL, DIR), che continueranno a mettere a disposizione competenze tecniche e risorse umane. È prevista peraltro una compensazione finanziaria dallo Stato, pari alla media delle spese che esso ha sostenuto nei tre anni antecedenti per il funzionamento e nei cinque anni antecedenti per gli investimenti del tratto interessato.
Tra criticità e opportunità
Le finalità principali del progetto di gestione diretta delle Strade nazionali da parte della Région AURA sono il miglioramento della sicurezza e l’uniformazione delle politiche di mobilità nei territori metropolitani e rurali. Vi spiccano pure l’accelerazione degli interventi di manutenzione e l’integrazione con le altre politiche regionali, specie se riferite a problematiche ambientali e di decarbonizzazione.
Non mancano però di emergere, accanto a una serie di sfide affrontabili e opportunità coglibili, anche alcune criticità legate in prima istanza all’esigenza che lo Stato garantisca risorse finanziarie adeguate in modo stabile. Oltre ai consistenti investimenti richiesti in materia di opere infrastrutturali e manutenzione varia, un altro punto di difficoltà è rappresentato dalla vasta dimensione territoriale e dalle disparità locali delle strade regionali.
La sperimentazione nel Grand-Est
Anche la Regione Grand-Est è coinvolta nel medesimo esperimento di gestione diretta delle Strade nazionali lanciato all’inizio di quest’anno dalla Région Auvergne-Rhône-Alpes. In tale caso a essere interessata è una porzione pari a circa 525 chilometri di rete stradale, con assi straregici tra cui l’Autoroute A31 (verso il Lussemburgo), spesse volte interessati da traffico intenso di mezzi leggeri e pesanti.
La Regione ha dunque previsto un ventaglio di investimenti massicci per rifacimenti e manutenzioni nonché l’introduzione di una ecotassa per i veicoli pesanti a decorrere dal 2027, a sua volta funzionale alla compensazione economica di parte dei lavori.
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