Una nuova caduta di pietre a margine del viadotto des Égratz, tra Passy e Chamonix, in Alta Savoia ha costretto alla chiusura anche di questa via di comunicazione. Stava ospitando un doppio senso di circolazione (di solito era usato solo in salita) dopo che una caduta di massi sul tratto in discesa, il 20 agosto, che aveva provocato due morti e due feriti.

Fino al superamento almeno di parte della doppia interruzione, si userà il percorso più tortuoso e lungo sul versante opposto, da Servoz fino a Passy.

Chamonix è ora piuttosto isolata, e conta sul ripristino delle vie di circolazione per l’inverno, prima della stagione turistica, per fare circolare le numerose navette che trasportano i turisti dall’aeroporto di Ginevra.

Per altro verso, il traforo del Monte Bianco è chiuso, e quindi – per questi mesi – gli effetti economici e sociali dell’interruzione riguardano soltanto la Vallée de Chamonix.

Cosa è successo

La sera di domenica 21 settembre 2025, poco dopo le 17, una caduta di massi ha colpito la zona del parcheggio delle Gures, proprio sopra il viadotto des Égratz, lungo la RN205. Nessuno è rimasto ferito, ma alcuni blocchi hanno raggiunto la carreggiata, danneggiando un’auto in transito. Dopo le prime verifiche, i tecnici hanno riscontrato la presenza di elementi instabili sulla parete sovrastante. Le autorità hanno quindi disposto la chiusura del tratto.

Il viadotto des Égratz rappresenta un nodo importante della viabilità tra il traforo del Monte Bianco e Chamonix da un lato e la valle dell’Arve dall’altro. In seguito all’incidente del 20 agosto, il tratto in discesa e con le curve lungo il versante era già stato vietato alla circolazione, che era stata spostata sul viadotto, dunque in doppio senso di marcia. La caduta di massi di quel giorno aveva avuto conseguenze tragiche. Intorno alle 18, durante il rientro di molti turisti da Chamonix, la caduta aveva colpito un’auto con quattro persone a bordo: due giovani erano morti e i due genitori del ragazzo erano rimasti feriti.

Con questa seconda interruzione, il traffico si sposta sul percorso più complicato del versante opposto, tra Servoz (uscita 24) e Passy. In salita, la deviazione inizia nella zona di regolazione dopo il centro di gestione ATMB Passy Mont-Blanc.

Bisognerà riaprire per dicembre, per Chamonix e per il tunnel

I tempi di ripristino sono in via definizione. Per il tratto della RN 205 in discesa, quello che segue la costa della montagna, si era parlato di riapertura per fine novembre. Per il viadotto sarà necessario aspettare qualche giorno per le valutazioni.

Nell’insieme, lo scenario diventerà complicato con l’arrivo della stagione invernale. Il traforo del Monte Bianco riaprirà il 12 dicembre e la stazione invernale di Chamonix avrà bisogno del collegamento stradale con l’aeroporto di Ginevra, senza passare da Servoz, per non compromettere l’accessibilità ai turisti.

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Direttore di Nos Alpes, giornalista. Ha collaborato in tempi diversi con varie riviste e giornali, da Il Mulino a Limes, da Formiche a Start Magazine.

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